Dalla voce del presidente Giovanni Corona un scheda sul Ctm di Cagliari e le ragioni che hanno portato l´azienda ad aderire all´alleanza Bologna-Firenze-Roma. 1. Vuole descriverci brevemente una carta d´identità
Dalla voce del presidente Giovanni Corona un scheda sul Ctm di Cagliari e le ragioni che hanno portato l´azienda ad aderire all´alleanza Bologna-Firenze-Roma. 1. Vuole descriverci brevemente una carta d´identità della sua azienda e delinearci le sue strategie? CTM serve l´area metropolitana di Cagliari: attualmente 8 Comuni con una popolazione di circa 400 mila abitanti; ha un positivo trend di crescita sia in termini di km percorsi (servizio ai clienti) sia in termini di numero di clienti. A questo fa riscontro un bilancio ormai in attivo ed un coefficiente di esercizio (rapporto ricavi/costi) che quattro anni fa era del 17% e nel 2001 si è assestato sul 33%. L´azienda sta allargando il suo campo di competenze per diventare azienda generale per la mobilità che si occupa non solo di trasporto pubblico locale ma anche di sosta e di sicurezza per la circolazione stradale. La capacità del CTM è riconosciuta da tutti gli Enti Locali serviti e sempre più numerose sono le richieste dei Comuni della 2a fascia per avere il servizio da noi. In tal modo potremmo raggiungere una popolazione complessiva di circa 500.000 abitanti, pari a circa 1/3 della popolazione sarda. 2. CTM ha aderito all´alleanza Bologna – Firenze – Roma. Che significato date a questa intesa? Si tratta di un´opportunità per accelerare assieme ad alcune delle migliori realtà aziendali italiane, il processo di adeguamento dell´azienda alle nuove norme legislative e per assorbire i cambiamenti che stanno avvenendo nel sistema 3. Con quali caratteristiche peculiari della Vostra azienda pensate di contribuire a questa collaborazione? Principalmente pensiamo di poter contribuire in due campi specifici: lo sviluppo della tecnologia e la gestione del personale e dell´esercizio. · Lo sviluppo della tecnologia è un campo nel quale riteniamo di avere delle notevoli esperienze. In particolare CTM ha promosso con il Consorzio Tecno Mobility assieme a CRF (Centro Ricerche FIAT), FST del gruppo BNL , SARTEC del gruppo SARAS, L´Università di Cagliari ed in prospettiva con la partecipazione della Pubblica Amministrazione, un Consorzio rivolto allo sviluppo di tutte le tecnologie informatiche e di comunicazione atte a razionalizzare e favorire tutte le forme di trasporto pubblico e privato nell´area vasta. CTM è stato poi promotore di SMS ( Sicurezza, Mobilità Segnaletica) società costituita con ASSTRA, (Associazione Nazionale della aziende di trasporto), AISES (Associazione che raggruppa le aziende che si occupano di segnaletica stradale), ed una serie di altre aziende di trasporto, per la realizzazione della sicurezza integrale in ambito urbano e sub urbano. In questo contesto uno dei primi progetti pilota che si stanno portando avanti sarà avviato a Cagliari. Ulteriori sviluppi si potranno avere con i PON nell´ambito dei quali stiamo portando avanti tre progetti: il primo con la Grecia, la Spagna ed altri partner, tra cui COMPAQ e IBM, per l´utilizzo dei sistemi GPRS nel TPL; il secondo per veicoli a basso impatto ambientale con CRF e GGG Elettromeccanica ed infine il terzo in materia di sistemi telematici applicati alla mobilita´ (domanda debole) con Tecnopolis Bari, CRF Bari, l´Universita´ di Napoli, di Bari e di Cagliari, Mizar e CNR · Nel campo della gestione del personale e dell´ esercizio, stiamo mettendo a punto una collaborazione con SAP e Clickmobility per l´adattamento del sistema SAP ad aziende di trasporto medio-piccole ed abbiamo realizzato con l´Azienda Trasporti di Trieste, il software per la gestione turni che è uno dei migliori sistemi esistenti in Italia in questo momento. 4. Come mai avete scelto questa alleanza? Da anni, prima come professore universitario, poi come presidente di CTM ho constatato il ´nanismo´ delle aziende italiane rispetto a quelle straniere. Come CTM, ritenendo di avere i numeri a posto, in termini di efficacia e di efficienza, non appena è sorta l´Alleanza ci siamo proposti come partner 5. Quali saranno i primi appuntamenti ai quali vi presenterete insieme? Studieremo assieme tutte le opportunità che di volta in volta il mercato offrirà sia in ambito Nazionale che Internazionale. 6. Fra le motivazioni portate a spiegazione dell´alleanza, è stata indicata anche la necessità di fronteggiare i grandi gruppi stranieri. Che tipo di rapporti pensate di instaurare con essi? Premesso che oggi in campo europeo si è ottenuto il criterio della reciprocità tra le aziende di trasporto, riteniamo che stabilire rapporti con grossi gruppi stranieri che hanno capacità finanziaria può essere positivo per rafforzare eventuali aggregazioni, naturalmente purchè si lavori in condizioni di reciprocità 7. La liberalizzazione del trasporto pubblico locale sta procedendo ormai anche nel nostro Paese in modo irreversibile. Quali sono i punti cruciali del sistema delle gare? Vedo in modo positivo la liberalizzazione del settore ma ritengo che dovrebbero essere dati indirizzi più chiari e specifici per quanto riguarda le Agenzie che dovranno pianificare e controllare il sistema e le aziende di gestione dei sistemi di trasporto. Infatti i diversi modelli che si stanno realizzando in ambito nazionale potrebbero rendere difficili o ritardare alcuni passaggi. 8. Si è parlato di anticipare la scadenza del 2004 per le gare, alcune Regioni lo stanno facendo, in Sardegna come vi muovete? La Regione Sardegna non ha ancora dato applicazione alla Legge 422/97, pertanto sino a quando non sarà emanata la normativa regionale permangono delle perplessità circa le future azioni da attivare. 9. Molte aziende di trasporto pubblico in Italia hanno ancora consistenti deficit; come è possibile rendere appetibile da un punto di vista economico questo mercato? Ritengo siano due i discorsi da portare avanti. Il primo riguarda i contributi al servizio pubblico. Il servizio pubblico dovrà comunque essere contributato, come succede per una serie di attività economiche: la sanità, le nuove iniziative industriali, la cultura, etc. Il problema è valutare in che modo lo Stato deve contribuire, con quali certezze per l´azienda e con quali vantaggi per la comunità. Secondo i dati della Commissione Economica dell´UITP (Unione Internazionale Trasporti Pubblici), il coefficiente di esercizio delle aziende italiane è il più basso d´Europa. La media ´99 è del 28% a fronte di una media europea di oltre il 50%. Il secondo riguarda la scelta dei settori nei quali intervenire per ridurre gradualmente i contributi e cercare una maggiore quantità di risorse sul mercato. Gli interventi devono portare a: – l´adozione di una normativa nazionale molto rigida sulla regolamentazione della circolazione stradale nei centri urbani, con riflessi sulla pedonalizzazione, la sosta e le corsie preferenziali per i mezzi pubblici. Tutti i mezzi pubblici devono avere gli stessi privilegi e precedenze delle tranvie. – un´azione consistente in termini di relazioni industriali che eliminino alcune delle più consistenti anomalie quali l´elevatissimo assenteismo, la mancanza di flessibilità, etc. – l´aumento del livello tariffario che è il più basso d´Europa – lo sviluppo di tecnologie in termini di infrastrutture, mezzi, supporti informatici e di telecomunicazioni – la realizzazione di forti sinergie gestionali attraverso la costituzione di aziende multiservizi che possano trattare e fornire in modo coordinato un elevato numero di servizi ai cittadini. Marco Talluri (clickmobility.it)