A caratterizzare la prima fase della studio è stata sicuramente la ricerca dei dati, resasi possibile attraverso la consultazione del materiale cartografico preesistente e i sopralluoghi diretti. La grande quantità di informazioni è stata riversata in un  unico elaborato: uno strumento dove sono contemporaneamente leggibili e confrontabili tutti gli elementi della mobilità urbana esistente e le previsioni di intervento. Una struttura a rete che permette di sovrapporre ed intersecare i vari tracciati e quindi infrastrutture veicolari, ferroviarie e metropolitane, trasporto pubblico su gomma, impianti speciali, percorsi pedonali.  Il contesto in cui si inseriscono le linee della mobilità genovese è decisamente difficile: un centro città allungato e impenetrabile da cui si dipartono 4 direttrici, 2 litoranee e due interne, corrispondenti alle due valli. Una panoramica che mette in evidenza percorsi stretti e senza alternativa ai quali lo studio risponde evidenziando soprattutto una necessità: l´esigenza di creare linee di trasporto in sede propria ad elevata automazione.  La ricerca, basata su di una impostazione metodologica tecnico scientifica, delinea un piano di interventi diviso per aree operative, caratterizzate da ´una campionatura tipologica d´interventi´ che assembla impianti nuovi e recuperi. Ogni elemento di progettualità ha una base solida, caratterizzata da stime specifiche: sulla fattibilità tecnica, sui costi, sui bacini d´utenza. Il percorso intrapreso ha portato alla redazione d´un documento articolato in Carte di analisi comprendenti gli impianti esistenti, i flussi principali di traffico, lo studio del territorio. Il prodotto finale è un vero e proprio strumento progettuale a due scale. Un piano di programma il primo, una guida per stabilire progetti pilota la seconda.