Si chiama ´Planum´ ed è la prima rivista europea di urbanistica pubblicata su internet (www.planum.net). A dirigerla è Patrizia Gabellini, architetto e docente di Urbanistica al Politecnico di Milano. Che
Si chiama ´Planum´ ed è la prima rivista europea di urbanistica pubblicata su internet (www.planum.net). A dirigerla è Patrizia Gabellini, architetto e docente di Urbanistica al Politecnico di Milano. Che cos´è ´Planum´? Planum ha due anime: ricerca e informazione. E´ un portale specializzato nella pianificazione del territorio e dell´ambiente. Nello stesso tempo è una rivista di settore>. Quando è nato? L´idea risale al 1997. In Europa vengono pubblicate circa ottanta riviste di settore, molte delle quali hanno una diffusione molto limitata. La dispersione delle notizie poteva essere limitata raccogliendole tutte su un portale. Seguendo questo progetto, un anno fa è nato il prototipo del portale. In seguito, anche grazie ad un finanziamento europeo, l´attività ha coperto un settore più ampio, comprendendo articoli e forum su temi specifici. Da quante persone è composta la redazione? Il caporedattore vive a Bologna e dirige una redazione sparsa per l´Europa. Ognuno dei collaboratori, circa una quindicina, scrive gli articoli in due versioni, la sua lingua madre e l´inglese, poi li manda via e-mail alla redazione dalla città in cui risiede, in Inghilterra, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Italia e Svizzera.. Non c´è una sede fisica in cui si riunisce la redazione. Ognuno lavora a casa propria . Lei è il direttore della rivista. Sì, sono stata io a proporre il progetto all´Inu, l´Istituto nazionale di urbanistica, che ha promosso la nascita del portale. Ho una lunga esperienza nella pubblicistica di settore. Per cinque anni, infatti, ho diretto la rivista Urbanistica, edita dell´Inu, dopo esserne stata a lungo redattrice. Conosco bene, quindi, i limiti di una rivista specializzata e credo che si possano superare con la rete. Esiste un antenato cartaceo di ´Planum´? No, non esiste. Ci sono molte fallimenti di riviste specializzate che hanno finito per essere fate e lette da gruppi di amici. Che cosa vi proponete di realizzare nel prossimo futuro? L´avvio di un´attività economica che ci consenta un´autonomia di gestione. Nell´arco di tre anni dovremmo riuscire a commercializzare i nostri prodotti, per esempio l´archivio storico delle riviste, la vendita e la gestione di spazi, la realizzazione di ricerche mirate o di eventi. Il nostro obiettivo è iniziare la promozione entro la fine dell´anno. Che investimento è stato necessario? Dal ´97 ad oggi abbiamo speso dai 250 ai 300 milioni, per fare partire un progetto che, complessivamente, ha coinvolto una sessantina di persone, molte delle quali lo hanno seguito solo per un breve periodo. Molti di noi non sono mai stati pagati. E´ stato puro volontariato. Oggi, sulle venticinque persone, fra tecnici e giornalisti, che lavorano a Planum, otto sono contrattualizzati part time. Qual è la media dei contatti quotidiani con Planum? E´ in crescita: a marzo sono stati 110 al giorno, ad aprile 117, a maggio fino ad ora sono 140. Il totale di marzo è di 3420 contatti, mentre ad aprile ce ne sono stati 3534. Quali sono i temi più recenti che avete affrontato su Planum? Abbiamo aperto la discussione su tre temi: community planingm, riqualificazione urbana e rapporto tra città e immigrazione. Rivolgendovi ad un pubblico vasto siete obbligati a trattare temi molto ampi. E´ un limite? Dal punto di vista commerciale, certamente sì. Dal punto di vista culturale, questa impostazione segue la linea di tutti i convegni di urbanistica.L´informazione locale segue altri canali. I piccoli recinti sono coltivatissimi. Ma rimane da risolvere il pareggio dei conti. Lavorando su internet, si è trasformata in imprenditrice. Sto vivendo una situazione di estremo disagio. Sono un professore. Il mio guaio è stato quello di avere un´idea. La porto avanti perché sono profondamente convinta della sua utilità, ma non mi trasformerò in imprenditrice a tempo pieno. Eliana Quattrini (clickmobility.it)