Gli italiani e l´inquinamento: lo avvertono al pari del degrado ambientale – inquietante per l´85% – ma dopo disoccupazione e criminalità.

A stabilirlo è l´indagine condotta della Demoskopea per conto dell´Unione Petrolifera

A non far dormire sonni tranquilli agli italiani sono soprattutto la disoccupazione e i fenomeni legati alla criminalità e alla violenza, seguiti a distanza di diverse lunghezze dalle problematiche legate all´inquinamento e al degrado ambientale.   E´ quanto si evidenzia in un´indagine di opinione condotta da Demoskopea e promossa dall´Unione Petrolifera. I risultati dell´indagine indicano in assoluto quale problema prioritario la disoccupazione a sottoscriverlo sono il 50% degli intervistati Il 27 per cento mette in cima ai propri timori la criminalità, mentre per il 20 per cento la massima preoccupazione è costituita dalla situazione ambientale. Situazione che comunque è giudicata grave ed inquietante da gran parte (85%) degli intervistati, che si esprimono a favore di interventi assai radicali.  L´indagine, oltre a raccogliere le opinioni su vari aspetti legati al traffico, al parco autoveicolare ed alle misure per ridurre l´inquinamento nei centri urbani, ha investito anche tematiche relative al sistema di distribuzione dei carburanti ed ai prezzi degli stessi.  In particolare:

  1. Il traffico è indicato dal 79% quale causa principale dell´inquinamento urbano, mentre solo l´11% indica le emissioni dell´industria ed il 5% il riscaldamento. Più significativamente la responsabilità è attribuita soprattutto alle autovetture (66%), ai mezzi pesanti (32%) e solo il 5% indica i motocicli. Quest´ultima risposta rivela peraltro un´opinione di forte sottostima del ruolo dei motocicli, che in realtà ora contribuiscono all´inquinamento veicolare per circa il 50%.
  2. Interventi Oltre l´80% degli intervistati si è dichiarato a favore di un´incisiva opera di potenziamento dei mezzi e delle reti di trasporto pubblico (in particolare metropolitane) e di parcheggi esterni ai centri storici. Elevata (circa 80 %) anche la richiesta di inseverire i controlli sui motori, sui gas di scarico  e sulle stesse officine che rilasciano i bollini, con multe elevate per i trasgressori. Chiusura rigorosa e permanente dei centri storici (ad esclusione dei residenti e dei mezzi pubblici), divieto di circolazione alle vetture non catalizzate nei centri urbani e politiche di estesa pedonalizzazione sono misure  che anche raccolgono un forte consenso (circa i due terzi degli intervistati). Assai più bassa (34%), ma pur sempre significativa, è la condivisione di politiche volte ad imporre un ticket di ingresso nei centri storici. Molti infine mettono l´accento sulla conversione al treno per il trasporto di  merci e persone (87%) e sulla necessità di favorire lo sviluppo di propellenti alternativi per i motori (78%). Di interesse appare infine l´ampiezza del campione intervistato (78%) disponibile a fare dei sacrifici ?in termini di maggiore spesa personale- in cambio di un miglioramento significativo di efficienza e qualità del servizio pubblico, in carenza del quale molti sono costretti all´uso del mezzo privato. Per contro, è stato registrato, anche se in misura contenuta (20%), un ricorso ad auto e moto anche per distanze minime (inferiori ai 500 metri), facilmente percorribili a piedi.
  3. Accordo di Kyoto L´accordo di Kyoto sul contenimento dei gas ad effetto serra è ancora pochissimo conosciuto degli italiani. Circa il 40% lo ignora del tutto, mentre un altro 40% circa afferma di averne una conoscenza molto superficiale. Elevata (circa 65%) di conseguenza è anche la percentuale di coloro che nulla sanno dell´impegno assunto dall´Italia per il rispetto dell´accordo. Impegno che peraltro  è molto oneroso.
  4. Prezzi dei carburanti e ristrutturazione rete Sui prezzi dei carburanti le risposte fornite ai quesiti evidenziano una conoscenza in alcuni casi assai carente della situazione. Gran parte degli intervistati (78%) ritiene che i prezzi alla pompa (incluse le tasse) delle benzine siano più alti in Italia che in Europa, quando invece le posizioni ormai sono abbastanza livellate nel nostro Continente, con l´Italia esattamente nella media. Più del 50% ritiene poi che il prezzo della benzina italiana (al netto delle tasse) sia più elevato di quello di una bottiglia di acqua minerale delle marche più note, quando di frequente è vero il contrario. Per converso, appare molto diffusa (77 %) la percezione dell´esistenze di differenze di prezzo tra i singoli punti di vendita ed abbastanza sostenuta (52 %) si  dimostra anche la propensione di coloro che, per risparmiare, usano il self-service. Notevole è anche la percentuale (61%) di coloro che dimostrano di sapere  -come di fatto è- che il gestore del punto vendita è un operatore autonomo, mentre solo il 24% ritiene si tratti di un dipendente ed il restante 15% ne ignora la posizione. Non in sintonia con queste risposte e con la percezione di diffuse differenze di prezzo tra i singoli punti di vendita risulta quindi l´opinione assai ampia (+72%) di coloro che si dicono convinti che il prezzo finale sia deciso dalle compagnie, che in realtà si limitano a consigliare il prezzo, mentre invece quello effettivamente praticato al pubblico è deciso dal gestore proprio in quanto commerciante autonomo. Infine larga parte del campione (+73%) si è pronunciata a favore della ristrutturazione della rete, ritenendo di gran lunga più vantaggioso disporre di punti vendita moderni e dotati di numerosi servizi accessori e di offerta di merci non petrolifere, rispetto al disagio di dover compiere talvolta percorrenze più lunghe per il rifornimento, a causa della riduzione dei punti vendita (soprattutto nei centri storici).
  5. Metodologia L´indagine Demoskopea si è basata, attraverso interviste telefoniche, su un campione di 1000 casi. Il campione è stato scelto in funzione di parametri differenziati di sesso, di età (da 18 a 70 anni), di zone geografiche, di livello di istruzione, di professione, di classe socio-economica. Si tratta pertanto, per il numero e per la metodologia di composizione, di un campione rappresentativo delle opinioni dell´intera popolazione italiana. C´è da osservare inoltre che gli intervistati appartengono nel 95% dei casi a famiglie in possesso almeno di un´autovettura e che l´82% di essi guida personalmente.

Sondaggio Unione Petrolifera sui problemi dell´inquinamento e sui prezzi dei carburanti  </A

Manuela Michelini – clickmobility.it

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