I taxi salgono sul banco degli imputati: tariffe poco trasparenti e tempi di attesa troppo lunghi
Trovare un taxi libero nelle ore di punta? Una vera utopia. Il servizio delle classiche ´auto bianche´ lascia sul tappeto una scia di malcontento, a dimostrarlo è un´indagine condotta da Altroconsumo, Associazione Indipendente di Consumatori, messa a punto in undici città italiane e pubblicata integralmente sul numero di aprile della rivista ufficiale Per entrare nel dettaglio le undici città italiane poste sotto la lente di ingrandimento sono Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma e Torino. ´I risultati non sono confortanti – spiegano in associazione -. Come normali clienti abbiamo chiamato le auto bianche attraverso un radio-taxi o le abbiamo cercate nei parcheggi a loro riservati. Nelle ore di punta, proprio quando il cittadino ne ha più bisogno, soprattutto nelle stazioni e negli aeroporti, si formano lunghe code per prendere un taxi. Quelli liberi non riescono a soddisfare tutte le richieste. Situazione critica a Roma, male anche Bologna, Milano e Padova dove in ben un quarto dei casi, il numero di persone in attesa era di ben 5 volte superiore al numero dei taxi. Situazione inaccettabile a Roma per chi chiama il radio-taxi e spesso non ottiene un servizio veloce: solo il 19% dei taxi è arrivato prima di dieci minuti. Deludente anche Bologna e sicuramente migliorabile Milano´. L´inchiesta ha fatto luce anche su un altro ´punto dolente´ il sistema tariffario. Dall´indagine infatti risulta evidente l´assoluta mancanza di trasparenza e per dirla senza mezzi termini in taluni casi il sistema non brilla neppure di coerenza. ´A Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Padova e Palermo su oltre il 50% dei taxi presi le tariffe non sono esposte o sono poco visibili. Spicca in positivo solo Bologna´. Non solo. ´Per fare lo stesso tragitto non è detto che si paghi la stessa cifra. Il servizio non brilla per coerenza nei prezzi soprattutto nelle grandi città, in particolare a Roma dove ci è capitato di pagare una corsa quasi il 60% in più rispetto al prezzo medio di quel tragitto. Mentre i tassisti fiorentini si sono distinti per uniformità di prezzo´. E sempre in fatto di tariffe ´Il costo elevato del servizio non permette ancora ai taxi di diventare davvero uno strumento di uso quotidiano da parte della maggioranza dei cittadini. Basti pensare che il prezzo medio di un percorso urbano di 5 chilometri, con 15 minuti di sosta, con una valigia e in un giorno feriale è di 11 euro. Non solo. Il passaggio all´euro in alcune città ha provocato un aumento dei costi: a Milano le tariffe sono aumentate in media del 12%, a Roma del 10%´. In ´casa´ Altroconsumo esiste la convinzione che il taxi potrebbe senza dubbio rappresentare un importante servizio di trasporto pubblico. Un motivo che induce l´Associazione a proporre un duplice intervento da parte dei comuni per un effettivo utilizzo su scala più ampia:
- coprire i picchi di domanda incrementando il numero delle licenze o organizzando al meglio il servizio in funzione delle richieste;
- attivare specifici controlli sulla trasparenza delle tariffe perché i cittadini si sentano maggiormente tutelati.
Manuela Michelini – clickmobility.it