A tastare il polso della situazione la Fondazione Filippo Caracciolo, centro studi dell´Aci, che ha messo a punto l´indagine
Italia-Europa il divario colpisce ancora. A salire sul banco degli imputati è la mobilità italiana rea di ritardi allarmanti nel settore. Dotazioni scarsissime, emergenza traffico pressante e a scattare la fotografia è la Fondazione Filippo Caracciolo, centro studi dell´Aci, che snocciola dati a profusione, gli stessi che ha inserito in un ampio volume presentato alla 58^ Conferenza su traffico e circolazione di Riva del Garda dal titolo ´Infrastrutture e mobilità urbana´. Lo studio, di cui vi proponiamo una sintesi ,ha messo in luce un´Italia in netto ritardo, emersa in un ambito ufficiale quale quello della 58ma Conferenza del traffico e della circolazione, organizzata dall´Automobile Club d´Italia. Un appuntamento che sta diventando un vero e proprio ´cult´ di settore. Quest´anno la Conferenza ha aperto le porte a 600 congressisti e ad un piano di interventi ampio ed estremamente interessante. Nel presentare lo studio elaborato dalla Fondazione Caracciolo, il presidente dell´Aci, Franco Lucchesi, ha sottolineato come nel nostro Paese vi sia un forte gap infrastrutturale nel settore dei trasporti che si staglia sullo sfondo d´un piano investimenti bloccato da troppi anni. ´In quest´ultimo periodo abbiamo avvertito una grande attenzione da parte del Governo per i grandi investimenti infrastrutturali relativi alle assi portanti della mobilità italiana – ha spiegato Franco Lucchesi. Tuttavia riteniamo che rimanga aperto il problema delle infrastrutture nelle aree urbane e abbiamo deciso di mettere questo elemento sotto osservazione´. Nelle aree urbane si concentra il 70 per cento della mobilità e si verifica il 70 per cento degli incidenti stradali, con oltre il 40 per cento dei morti. ´Nella città – ha proseguito Lucchesi – il problema è quindi più pressante e urgente´. Le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti e risulta difficile continuare ad affrontare i problemi ´con provvedimenti di emergenza, quali gli interventi restrittivi per limitare la mobilità´. ´Se appena dieci anni fa avessimo posto mano ad alcune delle infrastruttue oggi i problemi non sarebbero analoghi a quelli che noi viviamo e non avrebbero la stessa intensa gravità´. Uno spazio a se hanno meritato i dati del sondaggio Aci, realizzato dall´Automobile Club via internet, per tastare il polso degli italiani. Dai dati emerge netto che il 44% degli intervistati considera i mezzi pubblici insufficienti, il 15% li considera addirittura pessimi, il 70% denuncia che i parcheggi sono pochi, il 69% li considera troppo cari, il 75% dice che si sposta prevalentemente con mezzo proprio, il 72% privilegia l´automobile. Più del 70% degli intervistati invoca soluzioni alternative, come la costruzione di nuove metropolitane. ´Sui problemi della mobilità nelle aree urbane – ha proseguito Lucchesi – l´Aci organizzerà un nuovo incontro a livello europeo che si terrà a Venezia nei giorni 25 e 26 ottobre 2002. Saranno presenti i membri della Commissione Europea, con il presidente Romano Prodi, il commissario De Palacio, i ministri dei trasporti dei Paesi Ue ed esperti del settore´. Manuela Michelini – clickmobility.it