Roma. Investimenti fra i 13 e i 19 milioni di euro: il Ministero dell´Ambiente presenta il piano nazionale riduzione gar serra

Permetterà all´Italia di rispettare gli obiettivi del Protocollo di Kyoto E´ stato redatto dal Ministero dell´Ambiente il nuovo piano nazionale per la riduzione dei gas serra. Fra le righe è

Permetterà all´Italia di rispettare gli obiettivi del Protocollo di Kyoto

E´ stato redatto dal Ministero dell´Ambiente il nuovo piano nazionale per la riduzione dei gas serra. Fra le righe è facile individuare una stima d´intervento fra i 13 e i 19 milioni di euro, con costi netti fra i 1.820 e i 2.430 milioni di euro.
Uno strumento nuovo di zecca che, secondo gli intenti della commissione interministeriale che l´ha elaborato,  permetterà all´Italia di rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra del 6,5% entro il 2008-2012 così come previsto dal Protocollo di Kyoto.

In fatto di tagli necessari la stima si aggira attorno ai 93 milioni di  tonnellate di CO2 che potranno essere raggiunti attraverso tre settori di intervento:

  •  l´attuazione delle misure già adottate ed avviate, soprattutto in campo energetico, che consentono una taglio delle emissioni di 52 milioni di tonnellate, poco più della metà dell´obiettivo di riduzione;
  • interventi nel settore agricolo e delle piantagioni forestali per aumentare la capacità di assorbimento del carbonio che permetteranno una riduzione delle emissioni di 10,2 milioni di tonnellate;
  • ulteriori misure da scegliere in un vetaglio di 33 proposte (fra cui l´aumento della produzione di energie rinnovabili, sostituzione delle auto circolanti con auto a bassi consumi ed emissioni, tassa di proprietà dei veicoli legata alle revisioni periodiche, sviluppo dell´idrogeno, utilizzo del 5% di biodiesel nel gasolio) che consentiranno una riduzione di 30 milioni di tonnellate di CO2. Il Piano è stato trasmesso al Cipe.

Secondo il Protocollo di Kyoto entro il 2008/2012  le emissioni nel nostro Paese dovranno essere ridotte del 6,5% rispetto a quelle del 1990 passando, dunque, dai 521 milioni di tonnellate del ´90 a 487 milioni di tonnellate.
Nel ´90, anziché diminuire, le emissioni sono aumentate e oggi l´Italia si ritrova a fare i cosnti con  un ´gap teorico´ da colmare pari a 93 milioni di tonnellate.

´Il Piano – come ha spiegato il ministro dell´Ambiente Altero Matteoli – prevede una fitta serie di verifiche e un calendario di scadenze ben definite. Ha un carattere eminentemente programmatico e segue il criterio di individuare misure di riduzione che abbiano il minor costo netto, la maggiore efficienza e che permettano l´apertura di nuovi mercati per le imprese italiane attraverso i meccanismi di cooperazione internazionale previsti dallo stesso Protocollo di Kyoto´.

Per far fronte ai costi, comunque, ha assicurato il ministro, ´non sono previste misure che comportano ulteriori imposte e non si incide sulla finanza pubblica per l´anno 2003´. Le misure di finanziamento prevedono la rimodulazione delle accise sui carburanti destinando un centesimo per litro alla copertura dei costi relativi alle misure nel settore agricolo e forestale; l´aumento della quota destinata all´ambiente della carbon tax (dal 3 al 10 per cento), l´impiego delle entrate derivanti dai pagamenti dei costi ambientali.

Il Piano prevede inoltre  l´istituzione di organismi ad hoc come lo ´Sportello italiano per i meccanismi di joint implementation e di clean development mechanism´.
Quanto alle procedure di attuazione sono state individuate sulla base  di un calendario ben definito.

Nel corso del 2003 le misure individuate dovranno essere verificate in termini di praticabilità ed efficacia dall´apposito Comitato Interministeriale. Competenze specifiche per il Ministero e il Cipe. Il primo dovrà organizzare le nuove attività previste per la partecipazione dell´Italia ai meccanismi di cooperazione internazionale del protocollo di Kyoto e al sistema di emission Trading. Mentre il CIPE dovrà adottare definitivamente le misure per raggiungere l´obiettivo di riduzione delle emissioni e il Ministro dell´Economia è chiamato a rendere disponibili le risorse previste.

In fatto di scadenze il Piano stabilisce che  entro il 30 giugno del 2004 dovrà essere approvato, secondo quanto disposto dalla normativa europea, il piano di assegnazione delle quote di emissione di anidride carbonica attribuite ai singoli piani industriali emntre entro il 31 maggio 2005 sarà completato l´Inventario Forestale Nazionale del Carbonio ed entro il 2006 sarà realizzato il Registro Nazionale dei Serbatoi di Carbonio.

Manuela Michelini – clickmobility.it

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