Roma. L´Apat presenta l´annuario dati ambientali 2002: solo 8 città rispettano la normativa in fatto di inquinamento acustico

L´Agenzia per la protezione dell´Ambiente e per i servizi tecnici propongono un´immagine dell´Italia Rischio ambiente per l´Italia. La conferma si legge nei numeri pubblicati nell´annuario dei dati ambientali 2002 presentato

L´Agenzia per la protezione dell´Ambiente e per i servizi tecnici propongono un´immagine dell´Italia

Rischio ambiente per l´Italia. La conferma si legge nei numeri pubblicati nell´annuario dei dati ambientali 2002 presentato martedì 18 febbraio dall´Apat, l´Agenzia per la protezione dell´ambiente e per i servizi tecnici.
Solo otto fra le città italiane rispondono ai termini di legge in fatto di rispetto dell´inquinamento acustico quanto alle emissioni dei gas serra l´Apat conferma un continuo aumento, una proporzione che include i rumori fuori controllo e le aree a rischio desertificazione.
Dati decisamente più confortanti quelli fotografati al capitolo emissioni di ossidi di azoto e monossidi di carbonio che l´Apat inserisce fra le righe delle emissioni in rilevante calo.

Preoccupante la situazione legata all´inquinamento acustico. La legge stabilisce una soglia ben precisa fissata a 65 decibel di giorno e 55 di notte. A superare l´esame Apat sono solo 8 città, nel dettaglio Aosta, Ancona, Bologna, La Spezia, Modena, Perugia e San Giovanni Teotino.
Il nostro paese vede solo 812 Comuni su 8.100 impegnatisi ad approvare la classifica acustica del territorio.
L´Oscar del ´più diligente´ va ai liguri mentre in regioni quali la Sardegna (0,3%), la Sicilia (0,8%), la Basilicata (0,8%), il Molise (0), l´Abruzzo (0,7%), e il Lazio (0,5%) il provvedimento resta lettera morta.
Ma vediamo la mappa di chi si è attenuto scrupolosamente alla legge:
Piemonte 31 Comuni (2,6%); Valle d´Aosta 2 Comuni (2,7%); Lombardia 216 (14%); Trentino 77 (34,5%); Alto Adige 1 (0,9%); Veneto 163 (28,1%); Friuli V.G. 4 (1,8%); Liguria 109 (46,4%); Emilia Romagna 31 (9,1%); Toscana 50 (17,4%); Umbria 1 (1,1%); Marche 5 (2%); Lazio 2 (0,5%); Abruzzo 2 (0,7%); Molise 0; Campania 104 (18,9%); Puglia 9 (3,5%); Basilicata 1 (0,8%); Calabria 0; Sicilia 3 (0,8%); Sardegna 1 (0,3%).

Man. Mich. – clickmobility.it

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