Il bilancio annuale presentato nel corso della ´V Giornata di studio sulla sicurezza stradale´ Una guerra quotidiana, nascosta e impietosa, la stessa che miete oltre 40mila feriti e più di
Il bilancio annuale presentato nel corso della ´V Giornata di studio sulla sicurezza stradale´
Una guerra quotidiana, nascosta e impietosa, la stessa che miete oltre 40mila feriti e più di 200 morti in un solo anno. Anche la provincia milanese non si discosta dai dati che denunciano l´aumento del numero degli incidenti e dei feriti sulla rete stradale mondiale.
I dati milanesi sono quelli presentati nel corso della ´V Giornata di studio sulla sicurezza stradale´.
I numeri tracciano contorni decisamente foschi: 29.872 incidenti sul territorio provinciale nell´anno 2001, 41.021 feriti, 239 morti.
I dati, elaborati dalla Provincia, raccolgono le segnalazioni dei Corpi di Polizia Municipale, Polizia Stradale e Carabinieri: rispetto al 2000, gli incidenti aumentano da 28.633 a 29.872 i feriti da 40.124 a 41.021, mentre diminuisce il numero dei decessi, da 288 a 239.
Incidenti Morti Feriti
Provincia di Milano 40% 61% 40%
Milano 60% 39% 60%
Totale 100% 100% 100%
´Queste cifre ? ha spiegato Dario Vermi, Vicepresidente della Provincia di Milano, Assessore ai trasporti, mobilità, viabilità ? sono quelle di una guerra quotidiana, nascosta ma impietosa: intervenire concretamente si può per riportare il fenomeno dell´incidentalità in un trend controllato, anche per rispettare gli obiettivi posti dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, che prevede una riduzione del 40% degli incidenti entro il 2010: un obiettivo che non è un sogno, ma il frutto di una cultura della sicurezza che ha inizio necessariamente con l´educazione stradale nelle scuole e prosegue con la formazione degli agenti. Otterremo risultati visibili e concreti solo se tutti i soggetti coinvolti lavoreranno, ciascuno nel proprio ruolo, in un ottica di sistema´.
Al fine di realizzare azioni mirate per ridurre gli incidenti è necessario conoscere a fondo il fenomeno: per questo la Provincia ha attivato da circa un anno il Sistema Integrato della Sicurezza stradale che consente il rilievo, l´analisi e il monitoraggio degli incidenti in modo approfondito, consentendo così di identificarne le cause. Tra queste, alcune sono strutturali, pertanto è possibile individuare azioni correttive.
In questo senso sono già stati predisposti i dossier di intervento mirati ad eliminare i principali fattori di rischio sulle prime strade oggetto di studio: SP103 Cassanese, SS415 Paullese, Sp46 Rho-Monza e SP34 di Turbigo. Tra i provvedimenti pianificati e in alcuni casi già realizzati, misure di manutenzione ordinaria e straordinaria, interventi sulla segnaletica, sulla pavimentazione, sulle banchine ecc. per eliminare e ridurre i fattori di rischio.
Sono previste, inoltre, azioni di prevenzione e controllo per ridurre i comportamenti a rischio degli automobilisti.
Analisi dell´incidentalità stradale
Dai dati raccolti emergono una serie di considerazioni interessanti, che suggeriscono per il futuro interventi mirati alla riduzione dell´incidentalità:
GIORNO: più incidenti il venerdì
L´indicazione della frequenza settimanale conferma come giorni maggiormente sinistrosi gli ultimi della settimana: il giorno di venerdì detiene il triste primato di mortalità (42 morti): appare semplicistico o forse errato, parlare di ´stragi del sabato sera´ (25 morti) ma più probabilmente della concomitanza di fattori oggettivi (aumento degli spostamenti anche per svago oltreché per lavoro) e soggettivi, quali la stanchezza, minor attenzione, stress ecc. che si sommano determinando un aumento di rischio.
ORA: più incidenti alle 18.00
Particolarmente significativo è il fenomeno nell´analisi durante la giornata. Il valore massimo di incidenti/feriti/morti si ha alle ore 18.00 (2.500 incidenti) dove è presumibile una concentrazione di cause, quali il numero di spostamenti, il passaggio giorno/notte, la massima diversificazione degli spostamenti.
LUOGO: più incidenti in città, più decessi in provincia
In generale l´area urbana di Milano è a maggior rischio d´incidentalità (60%), mentre il milanese presenta una maggior frequenza d´incidenti mortali (61%). La frequenza e consistenza dei flussi di traffico in ambito urbano giustifica il maggior numero d´incidenti con feriti registrati, ma le altre strade in ambito extraurbano confermano un alto tasso di mortalità nell´evento.
CONDUCENTE: prevale il sesso maschile nei conducenti coinvolti
Il 78% dei conducenti coinvolti in incidenti stradali è di sesso maschile; di questi, quasi il 40% muore. Solo lo 0,02% delle donne coinvolte, invece, è deceduta, il 12,82% ferita, l´8,48% incolume.
PEDONI: a rischio gli over 60
Emerge inoltre la necessità di maggior tutela per l´utenza debole: la mortalità negli incidenti che coinvolgono i pedoni è molto alta, probabilmente facilitata dalla velocità dei veicoli, la promiscuità dei flussi, specialmente nei centri storici od in prossimità d´intersezioni. La fascia d´età dei pedoni over sessanta anni è maggiormente esposta a mortalità.
29/11/2002 Roma. Incidenti stradali: nel 2001 decedute 1 milione e 200mila persone nel mondo
Manuela Michelini – clickmobility.it