Zurigo, favorire i pedoni per incrementare il trasporto pubblico

Sapendo che a Zurigo più della metà dei percorsi pedonali portano e provengono da fermate di trasporto pubblico, si comprende meglio l´interesse crescente dei responsabili politici e dei trasportatori per

Sapendo che a Zurigo più della metà dei percorsi pedonali portano e provengono da fermate di trasporto pubblico, si comprende meglio l´interesse crescente dei responsabili politici e dei trasportatori per questo mezzo un po´ dimenticato che è il camminare: siamo tutti pedoni in qualche momento della giornata. Tuttavia, perché la genti accetti di camminare, durante un percorso di trasporto pubblico, bisogna in primo luogo che le distanze non siano dissuasive (fra 300 e 500 metri è il limite massimo a seconda del terreno). Ma è altrettanto importante che lo spazio attraversato sia strutturato in funzione dei pedoni. E cioè: sicuro, confortevole, accessibile e, soprattutto, gradevole.

Infine, è necessario predisporre una complementarità fra pedone e trasporto pubblico. Questo è stato ben compreso a Grenoble, città in cui i percorsi che portano alle fermate di bus e tram sono sistematicamente migliorati e abbelliti. La complementarietà con il trasporto pubblico è uno die punti importanti anche del Piano Pedoni di Ginevra, che costuitsce un punto fermo nei tentativi di incoraggiare ad andare a piedi.

Per incitare la gente all´uso del trasporto pubblico, al città di Zurigo ha scelto, sin dagli anni ´60, di sviluppare una rete di bus e tram in superficie piuttosto che dei trasporti pubblici sotterranei. Questo ha permesso di moltiplicare il numero di fermate e di offrire nel centro una rete molto densa, riducendo le i tempi di accesso alla singola fermata a cinque minuti al massimo. Da una decina d´anni, la città di Zurigo si sta preoccupando anche di riavvicinare le fermate ai pedoni: le fermate sono state riposizionate quasi tutte accanto ai marciapiedi e anche l´accesso ai tram è stato facilitato.

A Barcellona, città in cui il 53% degli spostamenti nel centro avvengono a piedi, l´accessibilità e la qualità dello spazio pubblico e dei trasporti collettivi costituiscono una priorità per il Comune: un piano di accessibilità locale, iniziato nel 1996, si propone di adattare in dieci anni la città ai pedoni e alle persone con mobilità ridotta.
In vista di una mobilità e di uno sviluppo durevole, i responsabili politici, gli urbanisti e i trasportatori hanno senza dubbio interesse a promuovere sin da adesso un urbanesimo di prossimità, contrapposto al proliferare informe delle periferie. In effetti, oggi si sa che l´uso della marcia, della bicicletta e l´utilizzo dei trasporti pubblici dipendono fortemente dall´organizzazione spaziale dell´insieme di un´area urbana. Più la struttura urbana è compatta e policentrica, più il camminare e la bicicletta possono essere facilitati sulle corte distanze. Per le distanze medie e grandi, questi mezzi di trasporto ´dolci´ possono divenire complementari dei trasporti pubblici, a condizione che la gestione dello spazio pubblico sia di qualità. E questo non soltanto nel centro città, ma anche nei quartieri periferici.

da ´Trasport Pubblic, ottobre 2002´ (si ringrazia www.ataf.net )

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