Ne parliamo con Guido Rivolta, direttore generale di Cam Tecnologie Se in questi ultimi anni la percezione dell´inquinamento urbano è decisamente più forte manca ancora un tassello importante, ma soprattutto
Ne parliamo con Guido Rivolta, direttore generale di Cam Tecnologie
Se in questi ultimi anni la percezione dell´inquinamento urbano è decisamente più forte manca ancora un tassello importante, ma soprattutto unitario, per una soluzione duratura e concreta. Capire ed identificare quali sono le principali fonti che producono inquinamento, misurare il loro impatto sulla qualità dell´aria delle nostre città sarebbe già un notevole passo avanti.
´Si è parlato tanto di Kyoto, effetto serra, ma negli ultimi 5 anni c´è stata poca attenzione all´aria che respiriamo nelle nostra città´. Guido Rivolta, direttore generale di Cam Tecnologie, ne ha la certezza assoluta e non nasconde le sue perplessità anche in veste di semplice cittadino. O ancor meglio di padre di due bambine piccole portate a spasso in una Milano difficile ´da respirare´.
´Pensiamo mai che i bimbi nei passeggini sono sistemati all´altezza degli scarichi delle auto, dei mezzi in generale, e che quello che facciamo loro respirare dipende da ciascuno di noi, in veste diversa, ma talvolta poco consapevole?´.
– Polveri, particolato, benzene, idrocarburi?da dove partire per mettere a punto una politica ambientale matura mirata ad una drastica riduzione delle emissioni inquinanti prodotte dal traffico veicolare ?
´Dalle fonti, naturalmente. Prima di tutto occorre riorganizzare la mobilità nelle città, che deve essere più fluida, limitando al minimo la circolazione del trasporto privato, favorendo lo sviluppo dei servizi di trasporto pubblico. Una bassa velocità di circolazione aumenta l´inquinamento, Milano, ad esempio, ha una media di 13 chilometri all´ora, troppo bassa quindi´.
– Come favorire lo sviluppo di un sistema di mobilità? E quindi quale politica?
´Una politica della mobilità più articolata orientata alla pianificazione e sviluppo di un´ offerta di servizi di trasporto eco-sostenibili coordinati da un´unica regia.
Alcuni modelli di gara per l´affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale propongono la suddivisione del bacino in diversi lotti: queste scelte rischiano però di far perdere la visione unitaria del sistema della mobilità, occorre fare molta attenzione´.
Il disegno della mobilità del futuro non si traccia con pochi ed esigui tratti ma è un insieme di più dettagli.
´Sono convinto che l´asse portante della mobilità del futuro delle grandi città dovrà essere l´emissione ?zero´ locale con largo uso delle metropolitane e dei sistemi di superficie in sede propria (es. light rail) per muoversi velocemente sulle principali direttrici´.
– In questo scenario quale sarà l´autobus del futuro?
´Si parla di autobus con propulsore a idrogeno ad inquinamento zero, ma per un utilizzo su larga scala dovremo attendere molti anni. E´ ormai un dato di fatto che l´uso dei prodotti petroliferi si sposta sempre più avanti nel tempo. Il motore a combustione interna verrà utilizzato fino almeno fino al 2025, ma l´ innovazione tecnologica ha permesso di ridurre le emissioni inquinanti da esso prodotte. Ad esempio i motori diesel che rispondono allo standard Euro 3, emettono un decimo del Particolato che viene prodotto da un motore diesel Euro 0, quelli a standard Euro 4 un cinquantesimo´.
Ecco alcuni dettagli proposti nella tabella sull´evoluzione dei motori diesel tratta dal Report ´Clean Buses´
ll motore a combustione interna, è facilmente intuibile, non è ancora morto e parafrasando ´Il re è morto lunga vita al re´ lo vedremo correre in pista ancora a lungo
– Un buon diesel pulito quindi?.
´Il diesel verrà ancora utilizzato ma le aziende di trasporto pubblico devono scegliere da subito quale sarà l´assetto futuro della flotta. Non possono permettersi di disperdere le loro energie nella sperimentazione di varie soluzioni motoristiche e prototipi senza pianificare un intervento strutturato su tutto il parco mezzi.
Gli assi portanti di una strategia mirata alla riduzione delle emissioni inquinanti dei veicoli sono l l´utilizzo sulle grandi direttricie di mezzi a trazione elettrica quali metropolitane e tram e l´adozione di motori diesel puliti per il resto del parco´
– Il motore a metano può essere considerato il futuro?
´No, vedo i motori a metano come la soluzione di transizione che presenta però dei costi di investimento e di gestione tecnica più elevati rispetto a quelli sostenuti per i motori diesel tradizionali. Sul metano oggi non si pagano imposte ma il futuro è degli idrocarburi liquidi, utilizzati al meglio: i motori che risponderanno agli standard euro 4 ed euro 5 saranno, in termini di emissioni, comparabili ai motori a metano´
– Quanto all´idrogeno?
´Per capirci ?. l´idrogeno non è il nuovo petrolio. Non viene estratto, va prodotto e trasportato e inoltre va gestito con attenzione perché è pericoloso. L´idrogeno va utilizzato a bordo grazie alla cella combustibile. Ha un prezzo sicuramente superiore´.
– Come si inquadra in questa panoramica il GECAM, il gasolio emulsionato proposto da Cam Tecnologie?
´Il Gecam, ovvero il gasolio bianco, è una risposta concreta al problema dell´inquinamento urbano, immediatamente utilizzabile dalle flotte di veicoli adibiti al trasporto pubblico, alla raccolta rifiuti e dalle centrali termiche civili..
L´adozione di Gecam, una emulsione di acqua e gasolio, consente di ridurre l´inquinamento da polveri sottili di oltre il 40%, con punte dell´80% per la parte carboniosa, la più nociva per la salute. Insieme alle continue innovazioni tecnologiche, che rendono i motori diesel sempre meno inquinanti, Gecam è la soluzione per rendere l´aria delle nostre città più respirabile.
– Ingegner Rivolta, lei è direttore generale di Cam Tecnologie Gecam nasce con la sua azienda?
´Cam Tecnologie nasce nel 1997 e la sua storia è legata allo sviluppo e alla commercializzazione di Gecam.
Dal momento del lancio sul mercato, avvenuto nell´aprile del 1999, ne sono stati venduti circa 200 milioni di litri che sono serviti a percorrere oltre 500 milioni di chilometri. Oggi il Gecam è in uso presso le aziende del tpl e dell´igiene urbana in più di 70 Comuni italiani per un totale di 8.500 mezzi pari al 20% del mercato italiano. Inoltre, viene utilizzato sui mezzi per il trasporto pesante e sulle macchine per il movimento terra. Dal 2000 è commercializzato anche ad uso riscaldamento.
´La produzione di Gecam ha avuto inizio nel solo sito di Pero (Mi), ma poco tempo dopo sono state siglate alleanze strategiche con aziende partner, che hanno portato alla realizzazione di altri 8 impianti di produzione: a Roma, Rovereto, La Spezia, Cagliari, Napoli, Catania, Ravenna e Barletta, con capacità produttive tali da soddisfare omogeneamente la domanda crescente su tutto il territorio nazionale´
– La finalità principale di Cam Tecnologie è quella di sviluppare tecnologie e prodotti che possano essere in grado di soddisfare il crescente bisogno di soluzioni concrete nel campo dell´energia e dell´ambiente?vanno in questa direzione anche l´alleanza strategica con Enel e l´ingresso di un azionista di prestigio come Gruppo Centrobanca?
´Cam Tecnologie ha dimostrato la capacità di creare significative innovazioni tecnologiche nel settore dell´ambiente riuscendo ad affermarle anche all´estero´.
La società è infatti oggi leader mondiale nello sviluppo e commercializzazione di combustibili a basso impatto ambientale, nel 2002 sono stati commercializzati 88,1 milioni di litri: + 37% rispetto all´anno precedente.
´Ecco come si spiega quindi l´attenzione nei nostri confronti´
– Ci può tracciare brevemente i contorni dell´espansione all´estero?
´Al momento abbiamo chiuso un accordo con la municipalità di Shanghai per avviare un progetto di sperimentazione Gecam della durata di due anni, su 500 autobus. Il progetto rientra nel Programma di Cooperazione Ambientale siglato tra il Ministero dell´Ambiente italiano e l´Agenzia della Protezione Ambientale Cinese.
Cam Tecnologie fornirà un impianto di medie dimensioni, l´additivo stabilizzante necessario alla produzione di gasolio bianco, l´assistenza tecnica e le attrezzature di laboratorio per il controllo qualità.
In Francia abbiamo costituito con l´ausilio di partner locali una realtà nuova la ´?Gecam France´, con l´obiettivo di replicare il successo ottenuto in Italia.
Sperimentazioni sono in corso a Praga, in Svizzera, nel Canton Ticino, prevedibile lo sviluppo in tutti quei paesi che hanno vantaggi fiscali sulla commercializzazione vedi quindi, fra gli altri, l´Inghilterra, la California, il Texas, il Canada, l´Australia. Lo sviluppo internazionale è una delle nostre priorità. Per le aziende all´estero cerchiamo di diventare partner tecnologici´.
In fatto di accordi nel settore del trasporto merci vale la pena ricordare quello siglato con Carrefour.
– Il Gecam è distribuibile solo extra rete?
´Oggi solo chi ha una propria stazione di deposito lo può acquistare. Andare in rete? Ci stiamo lavorando. ´
Manuela Michelini ? clickmobility.it