Grande attenzione al biossido d´azoto e agli sviluppi in atmosfera dei motori degli automezzi ´Sono ancora tante le città europee in cui l´aria è inquinata, con tutti gli effetti negativi
Grande attenzione al biossido d´azoto e agli sviluppi in atmosfera dei motori degli automezzi
´Sono ancora tante le città europee in cui l´aria è inquinata, con tutti gli effetti negativi che ciò comporta per la salute dei loro abitanti´ spiega Margot Wallström, Commissaria europea responsabile per l´Ambiente
La Commissione europea tira le orecchie a nove Stati membri.
Il richiamo nasce dall´obbligo di accelerare la riduzione dell´inquinamento atmosferico nelle aree urbane.
Destinatari delle lettere di ´costituzione in mora´ sono l´Austria, la Francia, la Germania, l´Irlanda, l´Italia, il Lussemburgo, il Portogallo, il Regno Unito e la Spagna.
Gli inquinanti presi in considerazione ? il biossido di azoto e il particolato ? sono dannosi per la salute umana e in particolar modo per certi gruppi sensibili come i bambini. Il particolato aggrava le patologie respiratorie e può anche provocare una morte prematura.
Ai sensi della normativa ambientale dell´UE i nove Stati membri avrebbero dovuto predisporre piani per la riduzione dell´inquinamento nelle aree che presentano elevate concentrazioni di particelle e biossido di azoto entro il 31 dicembre 2003.
Gli Stati membri sono liberi di scegliere gli interventi più appropriati, ad esempio adottare restrizioni della circolazione stradale o rilocalizzare gli impianti che generano inquinamento.
La Commissione guarda con attenzione al conseguimento di un obiettivo importante qual´è la presenza di aria pulita nelle città europee, nell´interesse della salute dei suoi cittadini.
´Sono ancora tante le città europee in cui l´aria è inquinata, con tutti gli effetti negativi che ciò comporta per la salute dei loro abitanti – ha spiegato Margot Wallström, Commissaria europea responsabile per l´Ambiente -. Sono soprattutto i bambini, i più vulnerabili all´inquinamento atmosferico, a risentire di questa situazione. Le autorità degli Stati membri hanno il dovere di assicurarsi che l´aria nelle città sia la più pulita possibile. L´integrale attuazione della normativa UE sulla qualità dell´aria aiuterà certamente a conseguire questo obiettivo.´
Piani per la riduzione della concentrazione degli inquinanti
Nel 1996 l´UE aveva adottato una direttiva quadro per la valutazione e la gestione della qualità dell´aria ambientale[1], seguita nel 1999 da una direttiva di applicazione (´direttiva figlia´)[2] che fissava i valori-limite per gli inquinanti biossido di azoto, ossidi di azoto, particelle PM10, biossido di zolfo e piombo. I valori limite devono essere raggiunti entro determinate scadenze e non devono essere più superati successivamente. Ad esempio, il termine ultimo per le particelle PM10 è il 2005, mentre il valore limite per il biossido di azoto (NO2) deve essere raggiunto nel 2010.
Gli Stati membri devono fare gli sforzi necessari per raggiungere i vari obiettivi prima di queste scadenze, e ogni anno devono inviare alla Commissione un elenco delle ´zone ed agglomerazioni´ nelle quali valori limite di NO2 e di PM10 sono stati superati.
Gli Stati membri devono inoltre trasmettere i piani o programmi approntati per la riduzione dell´inquinamento nelle aree suddette e raggiungere i valori limite alle scadenze indicate dalla direttiva. I suddetti piani dovevano essere comunicati alla Commissione – per la prima volta – entro il 31 dicembre 2003. I nove Stati membri che hanno disatteso questa prescrizione hanno ricevuto un primo avvertimento scritto (´costituzione in mora´) dalla Commissione.
Biossido di azoto e PM10
Il biossido di azoto (NO2) si sviluppa nell´atmosfera dall´ossido di azoto (NO), che è prodotto in primo luogo dalla combustione di combustibili fossili, ad esempio dai motori degli automezzi. NO e NO2 aumentano tipicamente nelle città e nei centri urbani durante le ore di punta. Secondo l´Organizzazione mondiale della Sanità (WHO) il NO2 è pericoloso per la salute: una lunga esposizione può compromettere le funzioni polmonari e aumentare i rischi di patologie respiratorie.
Il PM10 è costituito da particelle in sospensione di diametro pari o inferiore a 10 micrometri in sospensione nell´aria. Negli ambienti urbani le particelle sono prevalentemente generate dalla combustione della benzina e del gasolio per autotrazione (particolato). Altre fonti di PM10 sono gli impianti di combustione (p.es. le centrali elettriche alimentate a olio combustibile), le caldaie, i processi industriali che generano varie forme di ´polvere´ e l´agricoltura.
Secondo l´Organizzazione mondiale della Sanità, una prolungata esposizione alle attuali concentrazioni di PM nell´atmosfera può provocare una notevole riduzione della speranza di vita, in primo luogo per l´insorgenza di patologie cardio-polmonari e del cancro ai polmoni. Un recente studio dell´Organizzazione sulle malattie ambientali nell´infanzia ha accertato che 13 000 decessi all´anno nei bambini di età compresa tra gli 0 e i 4 anni in 52 paesi europei[3] sono attribuibili all´inquinamento atmosferico dovuto al PM10. Lo stesso studio dimostra che se i livelli di inquinamento da PM in questi paesi potesse diminuire per raggiungere i valori stabiliti dalla normativa UE (che devono essere raggiunti entro il 2005) si potrebbero salvare ben 5 000 vite umane.
Né va dimenticato che elevate concentrazioni di PM nell´aria diminuiscono fortemente la visibilità ed anneriscono monumenti ed edifici.
Procedimento
L´articolo 226 del trattato dà alla Commissione il potere di agire nei confronti degli Stati membri che non osservano gli obblighi ad essi imposti dal diritto comunitario.
Se la Commissione ritiene che si sia verificata una violazione del diritto comunitario tale da dar luogo all´avvio di una procedura per infrazione, essa invia una c.d. ´lettera di costituzione in mora´ (che costituisce un primo avvertimento scritto) allo Stato membro interessato invitandolo a presentare le sue osservazioni entro un termine prefissato, che in genere è di due mesi.
Alla luce della risposta dello Stato membro (o in assenza di risposta) la Commissione può inviargli il c.d. ´parere motivato´ (il secondo e ultimo avvertimento scritto). Nel parere motivato sono indicati con chiarezza i motivi in base ai quali la Commissione ritiene che sia stata commessa una violazione del diritto comunitario e si invita lo Stato membro a ottemperare entro il termine ivi fissato, che in genere è di due mesi.
Se lo Stato membro non si conforma al parere motivato, la Commissione può deferire il caso alla Corte europea di giustizia. Se la Corte di giustizia accerta che il trattato è stato violato, lo Stato membro inadempiente è tenuto a prendere le misure necessarie per conformarsi al diritto comunitario.
L´articolo 228 del trattato dà alla Commissione il potere di agire nei confronti degli Stati membri che non si siano conformati ad una sentenza della Corte europea di giustizia. Lo stesso articolo consente alla Commissione di chiedere alla Corte di irrogare una sanzione pecuniaria allo Stato membro inadempiente.
La situazione nei singoli Stati membri
[1] Direttiva 96/62/CE del Consiglio, del 27 settembre 1996, in materia di valutazione e di gestione della qualità dell´aria.
[2] Direttiva 1999/30/CE del Consiglio, del 22 aprile 1999, concernente i valori limite di qualità dell´aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo.
[3] Per I membri europei del WHO si veda il sito:
http://www.euro.who.int/AboutWHO/About/MH.
La relazione del WHO cui si fa riferimento nel testo può essere consultata al seguente indirizzo:
http://www.euro.who.int/mediacentre/PR/2004/20040617_1
Man. Mich. – clickmobility.it
(15-07-2004)