Ieri illustrate le strategie della Regione per l'evoluzione del tpl durante la presentazione della ricerca Axteria per la valutazione dell'attuale situazione in Friuli Venezia Giulia

TRIESTE. TPL: GESTORE UNICO NEI PIANI STRATEGICI DELLA REGIONE

TRIESTE. TPL: GESTORE UNICO NEI PIANI STRATEGICI DELLA REGIONE

Dopo la definizone del piano di riforma il Friuli  attiverà le procedure per indire un bando di livello europeo”Una gara unica per ottenere tre vantaggi” ha dichiarato l'assessore regionale ai Trasporti Sonego

Un gestore unico per il trasporto pubblico locale.
La Regione risponde così L'integrazione gomma-rotaia e delle tariffe.
Il Friuli Venezia Giulia dopo la definizione del piano strategico di riforma del Tpl attiverà le procedure per indire un bando di livello europeo.

"Una gara unica per ottenere tre vantaggi" – ha dichiarato L'assessore regionale ai Trasporti Lodovico Sonego -.  
Tre in nome della perfezione, identificabile con:
– margini di efficienza pari a 17.5 milioni di euro annui, che la Regione non desidera trattenere per sé ma trasferire agli utenti del trasporto pubblico locale in termini di maggiore quantità e qualità del servizio;
– reale integrazione modale tra gomma e rotaia e reale integrazione tariffaria;
– nascita di un competitore industriale di livello nazionale, il sesto per grandezza, in grado di candidarsi a vincere altre gare complesse in Italia e L'estero.

"La Regione – ha continuato L'assessore – si sta preparando alla gara per il gestore unico sulla base di alcuni progetti: la costituzione di un consistente sistema di controllo gestione; L'allestimento del sistema AVM per il monitoraggio della flotta dei mezzi; L'allestimento della bigliettazione elettronica anche con carta contactless; uno studio origine-destinazione propedeutico al bando di gara".

Sonego ha illustrato le strategie della Regione per L'evoluzione del trasporto pubblico locale, ieri, durante la presentazione della ricerca elaborata da Axteria (azienda di consulenza specializzata nelle aree dello sviluppo strategico e organizzativo, dei processi e delle operazioni di corporate finance) per la valutazione delL'attuale situazione del Tpl in Friuli Venezia Giulia e dei possibili scenari evolutivi.

Il documento "è frutto di un lavoro accurato e autorevole" ha tenuto a precisare L'assessore, che ha ringraziato Saf di Udine, Atap di Pordenone, Apt di Gorizia, Trieste Trasporti e Trenitalia per la collaborazione data alla buona riuscita della ricerca.
Ricerca che "ha lo scopo di aiutarci a definire le strategie con cui, attraverso un percorso che sarà impegnativo anche per le quattro aziende, la Regione si prefigge di governare, riformandolo, il trasporto pubblico locale".

'Il Trasporto Pubblico locale in Friuli Venezia Giulia: situazione attuale e scenari evolutivi', così titola il documento presentato ieri, analizza la situazione attuale del TPL in regione e le potenziali aree di miglioramento per fornire, attraverso una comparazione con il contesto competitivo di riferimento (italiano ed europeo), una visione degli scenari evolutivi e la stima dei potenziali benefici derivanti da sinergie gomma-rotaia.

La ricerca conferma che per il suo TPL il Friuli Venezia Giulia è la prima regione italiana dal punto di vista della politica industriale (il margine industriale è pari al 26 per cento, mentre la maggior parte delle regioni italiane si colloca tra il 6 ed il 10 per cento), per il valore economico creato e per la redditività, dovuti non ad una mera politica contributiva ma ad un alto livello di efficienza (i costi operativi per km ammontano a 2,20 euro contro una media nazionale di 3,51 euro).Nel 2005 i 4 gestori del TPL su gomma (SAF, ATAP, APT, Trieste Trasporti) hanno percorso complessivamente circa 50 milioni di chilometri, trasportando oltre 108 milioni di passeggeri con un fatturato complessivo pari a 154,2 milioni di euro.
DL'analisi dei principali indicatori strutturali emerge, nel periodo 2001-05, un incremento delL'offerta chilometrica delL'1,2 per cento, un aumento delL'indice di qualità del 14,3 per cento, un'età media del parco mezzi diminuita del 16,3 per cento. L'unico dato negativo riguarda una flessione delL'utenza (non a caso i ricavi da traffico per km risultano inferiori del 36 per cento rispetto alla media delle regioni italiane), pari al 3,7 per cento. Rispetto alle migliori performance europee (Regno Unito, Francia, Svezia) i ricavi da traffico del Friuli Venezia Giulia sono più bassi del 51 per cento, anche se ha un peso rilevante il fattore prezzo, che in Italia è tra i più bassi d'Europa. Il grado di copertura dei costi operativi in Friuli Venezia Giulia è comunque in linea con la media italiana (31 per cento contro 30,4 per cento). Emergono peraltro margini di miglioramento notevole (del 48 per cento) in un'ottica europea.

L'analisi del grado di concentrazione del mercato dimostra che il TPL in Italia è più frammentato rispetto ai principali Paesi europei, mentre là dove il mercato è più concentrato (Inghilterra, Francia, Svezia) le performance di redditività sono migliori. Infatti il fatturato aggregato delle prime 5 aziende di trasporto pubblico italiane è pari a circa la metà dei singoli big europei, che sono presenti in bacini territoriali più ampi e quasi sempre internazionali ed integrati.

Stante la situazione attuale, i margini di miglioramento per il TPL in Friuli Venezia Giulia sono connessi al salto dimensionale, L'integrazione modale e L'incremento dei passeggeri.

L'integrazione tra i soggetti attualmente coinvolti nella gestione del TPL su gomma appare una via obbligata verso il miglioramento delle performance economiche. Le colonne portanti del percorso di integrazione sono: la condivisione del percorso evolutivo, il piano integrato dei servizi, il piano industriale di sviluppo di sinergie, il modello di governance del sistema e L'introduzione di interventi strutturali.

I potenziali benefici a regime (ipotizzato nel 2011) in un'integrazione del servizio gomma-rotaia fissano il valore della produzione a 215,6 milioni di euro (nel 2005 ammontava a 154,2 milioni), i passeggeri trasportati a 121,3 milioni, i mezzi a 1.442 e i dipendenti a 2.476 (nel 2005 erano 1.891) al netto del personale di Trenitalia e di quello addetto ai treni regionali.

NelL'ipotesi di un'integrazione tra i 4 operatori attuali, sono stimabili benefici complessivi (lato costi e lato ricavi) compresi tra 6,6 e 11,8 milioni di euro rispetto allo scenario inerziale valutato al 2010. Ma tali benefici aumentano sensibilmente – tra i 12 ed i 20 milioni di euro – in uno scenario di integrazione totale con un unico gestore gomma/ferro.

Manu Mich. – clickmobility.it

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