l'odg “approva e sostiene la linea seguita dalla Giunta regionale, coerente con le indicazioni contenute nelle dichiarazioni programmatiche di legislatura e nei successivi dibattiti in Consiglio regionale”
Approvato dL'assemblea regionale (16 sì e 10 no) l’ordine del giorno sulla holding per i trasporti regionali firmato dai capigruppo del centrosinistra.
L'odg, illustrato in aula da Ada Girolamini (Sdi), “approva e sostiene la linea seguita dalla Giunta regionale, coerente con le indicazioni contenute nelle dichiarazioni programmatiche di legislatura e nei successivi dibattiti in Consiglio regionale”.
Il documento di minoranza, sottoscritto da tutta la Cdl, primo firmatario Franco Zaffini (An) chiedeva invece di aprire la gestione anche ai privati “evitando situazioni di neostatalismo regionale, prive di capacità imprenditoriali”, e proponeva di far precedere ogni decisione, “da una rivisitazione dei servizi minimi da programmare a livello regionale, prima ancora di procedere ad “aggregazioni societarie tra Apm, Atc, Spoletina ed Fcu”.
Il testo respinto a maggioranza (10 sì e 16 no), suggeriva anche di individuare le risorse a carico degli enti locali e degli enti concessionari del trasporto e di operare per migliorare i servizi riducendone i costi. I servizi minimi di trasporto, a giudizio della Cdl, devono tener conto comunque dell’integrazione delle reti di trasporto, del pendolarismo scolastico, dell’accesso ai servizi essenziali come quelli amministrativi, culturali e sanitari, perseguendo la riduzione complessiva della congestione e dell’inquinamento.
L'ipotesi di holding ha aperto in Consiglio un lungo dibattito aperto dalle parole delL'assessore ai trasporti pubblici Silvano Rometti.
“Al momento non è possibile parlare di azienda unica di trasporto, perché la scelta attiene all’autonomia delle stesse aziende e lo impediscono le attuali concessioni. La Giunta regionale, in accordo con le aziende di trasporto e con i comuni interessati, ha predisposto un protocollo di intesa fra Regione, le due province, e i comuni di Perugia, Terni e Spoleto che dovrebbe portare ad una holding capace di preparare in futuro del trasporto pubblico anche in termini di razionalizzazione e contenimento dei costi. Una holding per preparare una competizione più agguerrita evitando, come avvenuto in altri servizi che si perda la nostra autonomia. L’operazione che abbiamo in animo è concreta, tende a recuperare la sostenibilità economica del sistema trasporti, senza aggiungere sovrastrutture o nuovi consigli di amministrazione. Potremmo così prepararci a concorrere con soggetti esterni, anche stranieri. Dagli stessi sindacati è venuta una condivisione perché c’è preoccupazione diffusa sulla sostenibilità futura, a causa di risorse sempre più limitate. Intendiamo liberare risorse da riutilizzare nello stesso bacino. La materia trasporti pubblici non è oggetto di una legge regionale, nel rispetto della autonomia delle singole aziende; ma è importante ed è utile che il Consiglio si pronunci su questa indicazione che si inserisce pienamente sul percorso delle riforme endoregionali".
"Il trasporto pubblico è problema prioritario: ci preoccupa il costo crescente del settore, in gran parte legato a quello dei combustibili ed alla mancata liberalizzazione a livello nazionale – prosegue Rometti -.
In Umbria la situazione è migliore: lo dimostra la Apm che ha vinto gare nazionali, anche se i costi sono destinati a crescere. Qui operano quattro aziende di proprietà degli gli enti locali (Apm, Atc, Azienda spoletina, con all’interno altre aziende minori) e la Fcu di proprietà della Regione. Il settore conta 1.550 addetti, 36 milioni di chilometri percorsi ogni anno ed 80 milioni di euro di costi che qui sono comunque più bassi, 1,6 euro a chilometro, in altri casi si raggiungono anche 2 euro.
Con aziende e comuni abbiamo raggiunto un accordo su due punti: semplificazione per economizzare sulla gestione di: acquisti, manutenzioni, settore commerciale, amministrazione, tesorerie) e su una miglior programmazione dei servizi.
Esistono problemi come il doppio servizio ferro-gomma su alcune tratte: nel nord dell’Umbria; da Ponte san Giovanni a Perugia; e sempre a Perugia proprio in Piazza Italia dove arrivano la scala mobile e centinaia di pullman”.
Il dibattito in aulaManu Mich. – clickmobility.it