Ieri il Parlamento europeo ha siglato l'ok alla nuova programmazione del trasferimento del trasporto stradale di merci verso modalità più ecologiche come le vie ferrate e marittimeDotazione economica pari a 400 milioni di euro
Marco Polo raddoppia.
Ieri il Parlamento europeo ha approvato il nuovo programma "Marco Polo II" che mira a trasferire il trasporto stradale di merci verso modalità più ecologiche come le vie ferrate e marittime.
Senza un'azione risoluta, i deputati reputano infatti che la crescita del traffico arrechi conseguenze negative in termini di costi di infrastrutture stradali supplementari, incidenti, congestione del traffico, affidabilità della catena di approvvigionamento e di danni ambientali.
L'approvazione del nuovo 'Marco Polo', integrato con una serie di emendamenti concordati con il Consiglio che permettono di chiudere la procedura in prima lettura, è stata salutata dalla relazione di Reinhard Rack (PPE/DE, AT),
In base alle nuove prospettive finanziarie appena approvate dal Parlamento, il programma sarà dotato di 400 milioni di euro.
In base, al compromesso, il regolamento istituisce uno strumento "volto a ridurre la congestione stradale, a migliorare le prestazioni ambientali del sistema di trasporto e a potenziare il trasporto intermodale, contribuendo in tal modo ad un sistema di trasporti efficiente e sostenibile che dia valore aggiunto L'UE, senza conseguenze negative per la coesione economica, sociale o territoriale".
Il programma ha durata dal 1º gennaio 2007 al 31 dicembre 2013, e la sua finalità è il trasferimento "di una parte sostanziale del previsto aumento aggregato annuo del traffico merci internazionale su strada …. verso il trasporto marittimo a corto raggio, il trasporto ferroviario e le vie navigabili interne o una combinazione di modi di trasporto in cui i percorsi stradali sono i più brevi possibili".
In assenza di "un’azione risoluta", notano infatti i deputati, il trasporto di merci complessivo su strada in Europa dovrebbe crescere di oltre il 60% entro il 2013. L’effetto sarebbe un aumento previsto del trasporto internazionale di merci su strada durante il periodo 2007-2013 di 20,5 miliardi di tonnellate/km l’anno per i venticinque Stati membri dell’Unione europea. Ciò, a loro parere, avrebbe "conseguenze negative in termini di costi di infrastrutture stradali supplementari, incidenti, congestione del traffico, inquinamento locale e globale, affidabilità della catena di approvvigionamento, della logistica e di danni ambientali".
Il programma Marco Polo II si applica ad azioni che riguardano il territorio di almeno due Stati membri o che riguardano il territorio di almeno uno Stato membro e quello di un paese terzo vicino. Il programma, d'altra parte, è aperto alla partecipazione dei paesi candidati all’adesione, dei paesi delL'EFTA e del SEE, come pure dei paesi confinanti ad est (Russia, Bielorussia, Moravia e Ucraina), dei paesi dei Balcani e della regione mediterranea. In caso di adesione L'Unione europea di Romania e Bulgaria, si sposteranno nuovamente le frontiere delL'Unione con i paesi limitrofi e dovranno essere presi in considerazione nuovi paesi. Con la relazione, inoltre, i deputati chiedono che possa applicarsi anche alle azioni che riguardano il territorio di un solo Stato membro a condizione che, per almeno il 50%, interessino il traffico transfrontaliero.
I progetti devono essere presentati da un consorzio composto da due o più imprese stabilite in almeno due diversi Stati membri o in uno Stato membro e un paese terzo vicino o, nel caso di un collegamento di trasporto con un paese terzo vicino, e in via eccezionale, da un'impresa di uno Stato membro.
Il programma potrà finanziare:
– azioni catalizzatrici, con specifico riferimento a quelle volte a migliorare le sinergie nei settori ferroviario, delle vie navigabili interne e del trasporto marittimo a corto raggio (comprese le autostrade del mare) mediante un miglior utilizzo delle infrastrutture esistenti;
– azioni per le autostrade del mare che, L'interno delL'UE dovrebbero utilizzare le reti transeuropee;
– le azioni di trasferimento fra modi;
– azioni per la riduzione del traffico;
– azioni comuni di apprendimento.
Il Parlamento, precisa inoltre che è opportuno non scoraggiare progetti accettabili, in particolare quelli che tengono conto delle esigenze delle PMI, introducendo una definizione eccessivamente restrittiva delle azioni ammissibili. D'altra parte, le azioni non devono provocare distorsione di concorrenza, in particolare tra i modi di trasporto diversi da quello stradale o nelL'ambito di ciascun modo alternativo.
I deputati, inoltre, chiedono che L'assistenza finanziaria si basi su contratti negoziati fra la Commissione e il beneficiario, i cui termini e le cui condizioni devono mantenere, nella misura del possibile, i costi finanziari e amministrativi al minimo allo scopo di assicurare la massima efficienza e flessibilità amministrativa.
A loro parere, inoltre, è opportuno che i risultati di tutte le azioni del programma siano adeguatamente divulgati, per garantirne la pubblicità e la trasparenza e per favorire lo scambio di esperienze.
Proposta commissioneM. M. – clickmobility.it