Pluralità di opportunità per promuovere abitudini sostenibili

BOLOGNA. MOBILITA' SOSTENIBILE: IL CAR SHARING ARRIVA A SAN LAZZARO E ANZOLA

BOLOGNA. MOBILITA' SOSTENIBILE: IL CAR SHARING ARRIVA A SAN LAZZARO E ANZOLA

La Provincia approva la seconda fase di sperimentazione ampliando il raggio d'azione alla prima periferia bologneseVenturi: “L’estensione del Car Sharing  rappresenta un tassello del più complessivo piano della mobilità bolognese”

Entro fine giugno il servizio di Car Sharing verrà esteso ai comuni di San Lazzaro di Savena e Anzola dell’Emilia.
La Giunta provinciale, nella seduta di questa mattina, ha approvato la seconda fase di sperimentazione del servizio che da settembre 2005 è attivo nei comuni di Bologna, Casalecchio, Castenaso, Granarolo, Ozzano, Pianoro e San Giovanni in Persiceto.

La Provincia finanzierà l’acquisto di tre nuove autovetture ecologiche – due per San Lazzaro e una per Anzola – che entreranno a far parte del servizio gestito da ATC aggiungendosi alle sette già a dispo- sizione. Con queste auto i cittadini della prima periferia bolognese potranno accedere al centro storico di Bologna (compresa l’area ZTL), sostare gratuitamente sulle righe blu, circolare lungo le corsie pre- ferenziali e durante i blocchi del traffico. La sperimentazione, che rientra tra le numerose azioni della Provincia per la mobilità sostenibile, è di durata triennale ed ha un costo complessivo di 150 mila euro, di cui 43 mila euro per questa seconda fase.

“L’estensione del Car Sharing ad Anzola Emilia e San Lazzaro – ha dichiarato il vice presidente della Provincia Giacomo Venturi con delega al Trasporto pubblico – che segue il progetto di allargamento del territorio servito da questa particolare modalità di servizio pubblico, rappresenta un tassello del più complessivo piano di riorganizzazione della mobilità bolognese che con il Piano della Mobilità provin- ciale stiamo realizzando.
L’obiettivo è quello di offrire una pluralità di opportunità e di risposte ai cittadini tale da consentire loro di costruire il proprio “viaggio” nel modo più sostenibile e conveniente possibile. In questo modo è possibile anche promuovere un cambiamento di abitudini consolidate – come quella del possesso e dell’uso esclusivo del mezzo privato – che costituisce spesso un costo economico, sociale e ambientale, sovradimensionato rispetto al risultato che produce. Pagare solo il servizio che si usa effettivamente, evitando di sostenere costi fissi improduttivi è un principio di economia sostenibile, cui sempre più cittadini guardano con interesse e che anche in altri campi può trovare interessanti esempi di applicazione. Nel campo della mobilità, può consentire di ridurre al minimo essenziale gli spostamenti effettuati con l’auto ma anche di ridurre il numero, sempre crescente delle auto stazionanti e circolanti nelle nostre città e questo crediamo che sia un utile contributo che forniamo alla riduzione della congestione e al miglioramento della qualità dell’aria”. M. Gio M. – clickmobility.it

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