Dai risultati di un progetto di ricerca congiunto della Fondazione IRI e della Fondazione Eni Enrico Mat- tei emerge l’estrema rilevanza nell’economia italiana delle società per azioni partecipate dai governi locali. Queste società rappresentano la forma d’impresa prevalente nel settore dei servizi pubblici locali, quali la distribuzione dell’energia elettrica e del gas, dell’acqua, i servizi ambientali e i trasporti pubblici.

Lo studio, presentato ieri nelL'ambito del terzo workshop del 'Barometro delle privatizzazioni', si è posto L'obiettivo di presentare i primi risultati delle ricerche sull’incidenza delle società a controllo pubblico locale nell’economia italiana e sulla loro performance operativa e finanziaria, invitando ricercatori ed esperti, responsabili politici e il mondo degli operatori a discutere le prospettive delle partecipazioni degli enti pubblici locali e le frontiere dei processi di liberalizzazione, regolazione e privatizzazione.

I servizi pubblici locali sono oggi al centro del dibattito di politica economica. Iniziative legislative importanti hanno avviato, d’altra parte, un processo di riforma volto ad accrescere l’efficienza e l’effi- cacia nell’erogazione di servizi fondamentali per il benessere dei cittadini e per la competitività delle imprese. Da più parti si riconosce come questione fondamentale la funzionalità del cosiddetto modello di “capitalismo municipale” rispetto agli obiettivi di tutela dell’interesse pubblico, di economicità nella gestione delle imprese, di efficacia negli investimenti e di equilibrio della finanza pubblica locale.

Particolare attenzione è stata dedicata al tema dell’indirizzo politico nelle imprese, alle relazioni complesse fra i bilanci degli enti territoriali e quelli delle società, alla questione dei trasferimenti dallo Stato centrale, alle idoneità dell’impresa mista nelle politiche di investimento, alle prospettive di valoriz zazione e di apertura al settore privato, e ai sistemi di corporate governance volti a conciliare le esi- genze pubbliche con quelle del mercato.

Nelle società pubbliche locali, è dato di sapere che prevalgono "forme estreme" di controllo pubblico: il 60% è controllato al 100% dagli enti locali, mentre il coinvolgimento dei privati è ancora limitato e con- centrato nel settore delle infrastrutture di trasporto.
Ad emergere sono elementi quali la fragilità economica e finanziaria delle società in house, in partico- lare nel TPL.

Il rapporto, che definisce il capitalismo municipale "una realtà di assoluto rilievo" in Italia, evidenzia che gli enti locali detengono partecipazioni importanti in 369 società quotate e non, con un attivo complessivo di 86 miliardi di euro, un fatturato di 37 miliardi e 203 mila dipendenti. Secondo lo studio, le società partecipate dagli enti locali italiani valgono L'1% del Pil e lo 0,9% delL'occupazione nazionale e si concentrano soprattutto nel centro-nord: i tre enti locali più ricchi in termini di partecipazioni sono i comuni di Milano, Roma e Torino.
Il coinvolgimento dei privati è invece "ancora limitato", osserva il rapporto, che aggiunge come proprio la privatizzazione migliori la performance delle società: le società miste aperte al capitale privato pre- sentano infatti "una redditività e un'efficienza gestionale superiori rispetto a quelle in cui la partecipa- zione pubblica è totalitalia".
"Questo significa che una parziale apertura è benefica – ha spiegato Bernardo Bortolotti, professore delL'Università di Torino e della Fondazione Mattei, fra gli autori della ricerca -. Si tratta in generale di un problema delicato su cui noi abbiamo voluto accendere un faro".

Presentazione dello studio

Paper: "Le partecipazioni dei Governi locali in Italia"Manu Mich. – clickmobility.it