Tutti i numeri della più grande opera infrastrutturale della ToscanaConti: “Ora ci vuole un patto per acquistare più treni e migliorare i collegamenti”
Sono tre gli obiettivi del progetto Alta Velocità/Alta Capacità: realizzare nuove linee per il trasporto passeggeri a lunga percorrenza, spostare i terminali merci fuori dai nodi e separare così i flussi di traffico passeggeri per tipologia (lunga percorrenza o pendolari), potenziare o costruire nuove linee di gronda in modo tale che il traffico merci non entri nei nodi.
E di alta capacità, risorse, tempi e cantieri si è parlato ieri a Firenze alla presenza delL'Ad di Fs Mauro Moretti, del presidente della Regione Claudio Martini e delL'assessore regionale ai Trasporti Riccardo Conti.
Per Firenze si tratta di “Una grande opportunità e un grande contributo alla modernizzazione e al suo ruolo di collegamento con il cuore dell’Europa”.
La Regione – come ha tenuto a sottolineare ieri il presidente Claudio Martini sul progetto in piena fase operativa dell’Alta velocità/Alta capacità – “assumerà il ruolo di baricentro del sistema di mobilità europea”.
“Un progetto di importanza strategica, basato su risorse certe, 6 miliardi di euro garantiti dal gruppo Ferrovie dello Stato di cui 1,7 per il Nodo di Firenze, che avrà benefici a 360 gradi, ben aldilà della possibilità di raggiungere da Firenze Milano in un’ora e mezzo. A quel punto avremo tutte le carte in regola, e non solo quella della qualità della vita, per attrarre investimenti internazionali”.
“Il traguardo di 500.000 passeggeri al giorno sui treni toscani nel 2013 – ha aggiunto Martini – comporta un grande salto di qualità sul percorso dello sviluppo sostenibile, che per noi ha valenza ambientale, ma anche sociale e economica. Insieme alla tramvia, un'altra faccia della stessa medaglia, lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie consentirà di fluidificare la mobilità e migliorare la qualità della vita. Basti pensare alle potenzialità di sviluppo del porto di Livorno che con la realizzazione dell’alta velocità e delle altre opere collegate agli interporti (Guasticce e Gonfienti) potrà diventare una delle principali porte di accesso all’Europa per le merci in arrivo dall’Asia. Certo, per realizzare questi interventi è richiesta a tutti una forte collaborazione e una buona dose di pazienza, ma ci saranno ricadute positive: il risultato sarà una Firenze e una Toscana inserite in un contesto di livello europeo”.
“Il Nodo di Firenze – ha aggiunto L'assessore ai Trasporti Riccardo Conti – è ormai in costruzione e consentirà di attivare un grande sistema ferroviario metropolitano di superficie dal quale dipenderà anche molto lo sviluppo regionale”.
“Adesso – ha continuato Conti – ci vuole un patto di reciproci impegni per lo sviluppo del sistema ferroviario toscano. Dovrà coinvolgere Ministero e
Fs, oltre alla Regione Toscana, nei prossimi sei o sette anni per ottenere più risorse e dunque quei risultati utili a raggiungere l’obiettivo dei 500mila passeggeri”.
“Solo così la politica degli investimenti avrà una svolta – ha proseguito – La Regione Toscana ha da parte 100 milioni di euro di fondi europei da destinare allo sviluppo sostenibile dei trasporti e della mobilità. Ma a questi vanno aggiunte altri risorse, indispensabili per far fronte a una capacità ferroviaria che con l’Alta velocità sarà triplicata: occorrono più treni e più servizi. Ma soprattutto il potenziamento di due direttrici ferroviarie fondamentali, come la Pistoia–Lucca e i raccordi ferroviari tra il porto di Livorno e Pisa per le merci”.
“La Regione Toscana ha speso molto, è la regione che ha speso di più – ha fatto presente Conti – Incrementando ogni anno con 30 milioni di euro i fondi statali (140 milioni di euro) ha potuto realizzare Memorario.
Adesso ci vuole un programma straordinario di intervento che certo la Regione da sola non può sostenere”.
“Grazie all’Alta Velocità/Alta Capacità – ha concluso l’assessore – la Toscana diventa un nodo dell’Europa. Certo, l’altra grande gamba dello sviluppo infrastrutturale è la piattaforma logistica costiera che farà del porto di Livorno una grande porta sul Mediterraneo e un corridoio logistico verso il nord
Europa. E’ questo sistema che fa della Toscana una grande città policentrica. Ed è anche la sfida più importante perché è il lievito della modernizzazione”.
Alta Capacità, le risorse, i tempi, i cantieri fino al 2013
Tutti i numeri della più grande opera infrastrutturale della ToscanaManu Mich. – clickmobility.it