Dexia Crediop - la banca d’affari per la finanza pubblica e di progetto - fa il punto sui servizi pubblici locali

ROMA. SERVIZI LOCALI: SODDISFANO LUCE E GAS, SCENDE LA PERCENTUALE SE SI TRATTA DI TPL

ROMA. SERVIZI LOCALI: SODDISFANO LUCE E GAS, SCENDE LA PERCENTUALE SE SI TRATTA DI TPL

I dati emergono dall'indagine sui servizi locali condotta dall’Istituto Piepoli in esclusiva per Dexia Crediop e presentata in occasione  8° Incontro Finanziario Autonomia LocaleIl Ministro Linda Lanzillotta: “La riforma sarà un grande passo avanti verso una maggiore apertura al mercato dei servizi pubblici locali”

Tocca quota 65% la soddisfazione per i servizi locali quali luce e gas ma scende al 49% se si tratta di trasporto pubblico locale.
I dati emergono dL'indagine condotta dL'Istituto Piepoli in esclusiva per Dexia Crediop, presentata ieri dal presidente delL'Istituto, Nicola Piepoli, nel corso delL'ottavo Incontro finanziario delL'autonomia locale, promosso da Dexia Crediop.

Ad aprire gli interventi ieri, in qualità di padrone di casa, ha pensato  Mario Sarcinelli, presidente di Dexia Crediop – la banca d’affari per la finanza pubblica e di progetto – affrontando  il delicato ed attuale tema dei prodotti derivati.

“I derivati meritano tutti i sospetti che il loro nome evoca? No, nel caso degli Enti Territoriali” – ha spiegato ieri Sarcinelli.

Il professor Sarcinelli ha ricordato che la gestione efficiente del debito nel tempo è non meno doverosa di quella dei servizi pubblici ed è richiesta da quattro fattori principali: l’impossibilità momentanea di ricorrere a forme d’indebitamento che rispondano alle esigenze dell’ente, la necessità (od opportunità) di posticipare la scadenza del debito stesso, il mutamento delle condizioni di mercato e le nuove opportunità date dall’innovazione finanziaria.

“E’ possibile che nell’acquisto o nella gestione di un derivato l’ente pubblico si sbagli?” –  ha fatto presente Sarcinelli – “Con le cautele previste dal legislatore e dal Tesoro sembra inverosimile”. Dal prossimo 1° novembre, in ogni modo, la MiFID disciplinerà la figura del consulente finanziario a supporto della clientela e quindi anche dell’ente territoriale, la legge potrà certamente obbligare quest’ultimo ad avvalersene in assenza delle specifiche competenze necessarie.

Riforma e servizi locali sono state oggetto delL'intervento in video del  Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali, Linda Lanzillotta, che ha sottolineato come le prossime settimane saranno cruciali per la riforma dei servizi pubblici locali.

“Una cattiva riforma non è utile – ha commentato il Ministro – ma serve una riforma chiara negli obiettivi e l’accordo fatto fissa un principio fondamentale: il Comune, nella sua potestà, ha il diritto di decidere la forma di gestione dei servizi pubblici locali, ovvero la forma pubblicistica gestita attraverso un’Azienda speciale sottoposta a tutti i vincoli della P.A. (Patto di Stabilità, assunzione per concorso, divieto di andare al di fuori del territorio), oppure la forma imprenditoriale tramite società con affidamento attraverso gara”.

“L’approvazione di tale riforma sarà un grande passo in avanti, un passaggio verso una fase nuova di evoluzione di questo lungo percorso attraversato dai servizi pubblici locali in questo decennio”.

Il Ministro Lanzillotta ha sottolineato, infine, l’importanza del ruolo dei servizi pubblici locali per la crescita del nostro Paese e si e’ augurata una rapida approvazione della riforma.

Durante il convegno è stata, inoltre, presentata la ricerca dell’Università “La Sapienza” di Roma, realizzata in collaborazione con Dexia Crediop con l’obiettivo di fare il punto sul percorso normativo di riorganizzazione del settore dei servizi pubblici locali, sugli assetti e sulle condizioni economiche delle aziende operanti, sulle soluzioni di politica economica e sul ruolo degli Enti Locali.

I risultati mostrano una realtà molto articolata:

* le riforme attuate fino ad oggi non hanno seguito un percorso lineare e ben definito. Anche in merito al recente disegno di legge permangono incertezze, nella sua seconda versione, soprattutto riguardo alla modalità di assegnazione del servizio;

* il comparto è eterogeneo dal punto di vista geografico ed economico (al Sud solo il 15% delle aziende che contano circa l’8,7% del valore della produzione e circa l’8,1% dei ricavi totali) e dimensionale (prevalgono aziende di dimensioni piccole, 40%, e medio piccole, circa 38%, nonostante potenziali economie di scala e di scopo);

* gli investimenti sono in crescita, in valore assoluto, in tutti i settori;

* i risultati economici sono differenziati, con settori redditizi (quelli energetici in cui operano poco più del 30% delle imprese) e settori in perdita (Trasporti Pubblici Locali), con una distribuzione del costo del lavoro molto sperequata (al Sud è  quattro volte più alto che al Nord in percentuale dei costi totali) ed una composizione del valore aggiunto differenziata (i settori energetici mostrano migliori capacità di reddito).

Quali le indicazioni per le politiche future? Alla luce dello scenario descritto, ci sono forti dubbi sulla capacità che processi di trasformazione uniformi possano ridurre i divari. Si avverte l’assenza di strategie complessive forti e durevoli. Due i suggerimenti:

* risolvere in via preliminare la questione delle infrastrutture: pubbliche o in proprietà/gestione a soggetti privati;

* intervenire attraverso leggi di settore in modo da poter tenere conto delle specificità di ogni comparto produttivo.

Durante la mattinata Nicola Piepoli, presidente dell’Istituto omonimo, ha poi esposto i risultati del sondaggio "I servizi pubblici locali di rilevanza economica" realizzato in esclusiva per Dexia Crediop sull’opinione degli italiani in merito alla qualità e alla liberalizzazione dei servizi pubblici locali (esclusi quelli idrici) con l’obiettivo di comprendere il gradimento dell’attuale sistema di gestione e dell’eventuale apertura al mercato.

Sul gradimento complessivo non sembrano incidere tanto le tariffe applicate quanto piuttosto la qualità del servizio. I giudizi emersi premiano le aziende fornitrici di luce e gas (oltre il 65% degli intervistati) rispetto a quelle di trasporto pubblico (49%) e per la nettezza urbana (59%). Dal punto di vista geografico, i più soddisfatti sono residenti nelle regioni del Nord, mentre vi è una certa insoddisfazione nel Sud e nelle Isole.

Per quanto riguarda invece l’apertura al mercato, la maggioranza degli intervistati (65%) è a favore della proprietà pubblica delle aziende e solo il 21% gradirebbe la proprietà e la gestione ai privati, con un’apparente contraddizione laddove il 51% gradisce però la vendita delle aziende fornitrici di gas, luce, trasporti e rifiuti contro un 38% che invece non la gradisce.

Da un lato si vuole che la proprietà delle “municipalizzate” resti pubblica, mentre dall’altro si gradisce invece la vendita.

L’analisi dell’Istituto Piepoli pone infine l’accento su come entrambi i sistemi abbiano, evidentemente, punti di forza a cui i consumatori non intendono rinunciare e l’ipotesi intermedia di proprietà pubblica delle reti e servizio affidato a privati tramite gara sembra il miglior punto d’incontro tra le due esigenze.

Dexia Crediop, con impieghi totali per 43,8 miliardi di Euro nel 2006, è l’interlocutore finanziario principale delle istituzioni pubbliche, di enti territoriali e aziende di servizi pubblici per lo sviluppo sostenibile del Paese attraverso il finanziamento di opere di infrastrutture, l’emissione di obbligazioni di enti territoriali, le operazioni di ingegneria finanziaria e di finanza strutturata, l’asset management, il project financing e la consulenza e assistenza in processi di privatizzazione e ristrutturazione.Manu Mich. – clickmobility.it

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