Le proposte emerse a Bus&Bus Business nel corso di un convegno dell’Unione internazionale del trasporto pubblico (Uitp)

VERONA. UN «CODICE DELLA MOBILITA’» PER IL FUTURO DELLE GRANDI CITTA’

VERONA. UN «CODICE DELLA MOBILITA’» PER IL FUTURO DELLE GRANDI CITTA’

Il mezzo pubblico come unica risposta concreta al traffico. La necessità di una vera politica industriale per il settoreCavalieri: “Adesso bisogna parlare di «sistema autobus» in un contesto che comprenda tutte le altre modalità di trasporto”

Dal Codice della strada al «Codice della mobilità». Questa la proposta lanciata dai relatori che hanno partecipato al Convegno «Ritorno dal futuro: l’autobus che vogliamo in Europa e in Italia», che si è svolto a Veronafiere nell’ambito di Bus&Bus Business e che ha visto la partecipazione dei delegati della Bus Committee della Uitp (organismo internazionale dei trasporti pubblici).

La proposta nasce dalla constatazione che il futuro dell’autobus non va più visto semplicemente come veicolo, ma in un contesto più ampio.

«Adesso bisogna parlare di «sistema autobus» – ha sottolineato Roberto Cavalieri, presidente Uitp in carica, e di Metro di Roma – in un contesto che comprenda tutte le altre modalità di trasporto. E’ l’unica risposta concreta se vogliamo garantire anche il futuro della mobilità. Dopo tanti anni di abbandono, va recuperato e in fretta il tempo perduto, sia in termini di risorse sia di scelte tecniche».

La carenza di infrastrutture adeguate alla nuova domanda di trasporto pubblico stride con la continua evoluzione dei veicoli, orientata al miglioramento del confort, al rispetto delle emissioni inquinanti, al contenimento dei consumi e alla garanzia di standard di sicurezza elevati. Ecco perché, come ha ribadito il presidente europeo dell’Uitp Committee Guido Del Mese, va al tempo stesso recuperata un’immagine positiva dell’autobus, e va introdotta una nuova cultura che incentivi l’utilizzo del mezzo pubblico, oggi unica risposta concreta al traffico congestionato delle città.

E questo tema è stato ripreso anche nella seconda Tavola rotonda di venerdì, impostata più sulle problematiche nazionali, nel corso della quale sono intervenuti, oltre ai presidenti delle due associazioni di categoria Anav e Asstra, Nicola Biscotti e Marcello Panettoni, anche i numeri uno di Anfia e Unrae gruppo Autobus, Enrico Vassallo e Roman Biondi, e il direttore generale di Federmobilità, Anita Serìo.

«Il ruolo dell’autobus per una mobilità sostenibile – ha affermato Biscotti – non può prescindere da una constatazione di base: questo è un settore senza una politica industriale, con tutte le conseguenze facilmente immaginabili. Serve un impegno deciso e forte da tutte le parti coinvolte, a cominciare dagli organi di governo a tutti i livelli, sia centrale che locale». Ciononostante, in termini di rispetto dell’ambiente, la quota dell’apporto del trasporto pubblico su gomma all’inquinamento è limitata al 4%.

La necessità di provvedimenti strutturali, è stata denunciata da Anita Serìo, che ha peraltro colto l’occasione per annunciare la possibile estensione del fondo di 500 milioni previsto dalla Finanziaria, ora in discussione in Parlamento, anche per i prossimi anni. «Una goccia, che però fa ben sperare – ha commentato Panettoni – dal momento che è la risposta a una nostra richiesta per 1,3 miliardi almeno per recuperare il tempo perduto». Al futuro ci si penserà con altre risorse.Manu Mich. – clickmobility.it

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