Da Bus&Bus business proteste e proposte dal mondo degli autobus per un servizio migliore e più diffuso

VERONA. TRASPORTI PUBBLICI, ALLO STUDIO IL "TICKET DELLA MOBILITA’

VERONA. TRASPORTI PUBBLICI, ALLO STUDIO IL "TICKET DELLA MOBILITA’

Come incentivare l’uso dei bus e dei mezzi pubblici nelle grandi cittàLa proposta di Asstra relativa al «ticket della mobilità» è all'esame dell'Agenzia delle entrate

Dalle proteste alle proposte. Dalle critiche al dilagare dei ticket turistici che penalizzano in maniera eccessiva e unilaterale il settore, all’idea di lanciare il ticket della mobilità, per incentivare l’uso dei bus e dei trasporti pubblici soprattutto nelle grandi città, sempre più strette nella morsa di un traffico caotico e ormai fuori controllo.
Le aziende di trasporto pubblico si sono interrogate a Verona, in occasione dell’edizione 2007 di «Bus&Bus Business», sul presente e sul futuro del settore.
L’obiettivo è garantire un servizio efficiente e competitivo, anche in termini economici, rispetto alle altre forme di mobilità. Però non vogliono finire nel mirino di assessori che, con il dichiarato intento di far quadrare i conti del proprio bilancio comunale, colpiscono con balzelli dal sapore medievale l’arrivo di pullman e autobus nelle città d’arte. E’ il caso dei ticket turistici, introdotti in sordina da Firenze alla fine degli anni Novanta, e via via imposti anche a Roma, in occasione del Giubileo, da Venezia e poi in altre città a forte richiamo turistico.

Le cifre sono di tutto rispetto: si va da un minimo di 170 euro per ogni permesso di ingresso all’interno del Comune di Roma, fino ai 230 euro che si pagano per accedere nel centro abitato di Firenze.
"In cambio di che cosa?" si sono chiesti gli operatori del settore.

«Perché la contropartita – sostiene Enrico Montecorvoli dell’Anav (associazione di categoria), non sono aree attrezzate e nemmeno parcheggi con servizi dedicati all’accoglienza dei turisti che arrivano con i pullman «In pratica sono solo odiosi balzelli, chiamiamoli pure city tax, che di fatto rischiano di rendere l’Italia off limits per i flussi turistici, emarginando il Paese dai grandi circuiti internazionali».

«Quello che chiediamo è un confronto con le amministrazioni pubbliche – afferma Francesco Pacifico dell’Iru, organismo internazionale dei trasporti – anche sull’esempio di quanto è stato fatto in Francia. A Parigi, dove la sosta giornaliera di un autobus è stata fissata in 20 euro, la disciplina della circolazione di autobus e pullman in città, è stata affrontata ascoltando tutte le parti in causa».

Asstra, associazione che raggruppa le imprese di trasporto pubblico, punta al «ticket della mobilità» un carnet che ogni azienda dovrebbe poter acquistare, a beneficio dei propri dipendenti, al netto degli oneri fiscali e previdenziali e da scaricare dalla retribuzione del singolo dipendente che ne fa richiesta. Una forma intelligente (ora all’esame dell’Agenzia delle entrate) per stimolare l’utilizzo del mezzo pubblico per recarsi al lavoro.M. M. – clickmobility.it

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