Al centro l'emendamento al ddl Bersani che prevede l’applicazione di un unico contratto collettivo nazionale alle imprese ferroviarie

ROMA. FS: L'ANTITRUST RACCOMANDA IL RICORSO ALLA "CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA A LIVELLO AZIENDALE

ROMA. FS: L'ANTITRUST RACCOMANDA IL RICORSO ALLA "CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA A LIVELLO AZIENDALE

l'Autorità garante della concorrenza dubbiosa sul contratto unico, che potrebbe “ridurre la concorrenza nel settore appena liberalizzato”Luciano, Fit Cisl: “Le valutazioni dell’Antitrust  non farebbero altro che favorire una concorrenza sleale, per di più a esclusivo danno dei lavoratori”

NelL'ultimo bollettino settimanale L'Antitrust di dilunga a parlare di contratto e settore ferroviario.
L'Autorità garante della concorrenza sottolinea come l’obbligo di applicazione, per le imprese ferroviarie operanti sul territorio nazionale, del Contratto collettivo nazionale dei ferrovieri nei confronti dei propri dipendenti, potrebbe “ridurre la concorrenza nel settore appena liberalizzato” raccomandando invece il ricorso ad un “nuovo contratto nazionale, diverso da quello applicato dal gruppo ferrovie dello Stato”.

L'Antitrust, facendo riferimento L'emendamento al disegno di legge Bersani che prevede l’applicazione di un unico contratto collettivo nazionale alle imprese ferroviarie operanti in Italia, ritiene piu’ adeguato il ricorso “alla contrattazione integrativa a livello aziendale” che meglio si adatterebbe alle caratteristiche “dei nuovi entranti ed alla nuova struttura del settore”.

“L'emendamento in questione non piace alle aziende e sembra sollevare opposizione anche da parte dell’Antitrust – sottolinea il segretario nazionale Ferrovieri della Fit Cisl Giovanni Luciano -.
E’ singolare che l’Autorità garante della concorrenza, per valutare norme che regolino le liberalizzazioni si occupi con tanta solerzia di quanto possa incidere il costo del lavoro e non di una disciplina comune per tutte le imprese.
Le valutazioni dell’Antitrust  non farebbero altro che favorire, di fatto, una concorrenza sleale, per di più a esclusivo danno dei lavoratori, in quanto solo  l’applicazione di diversi regimi contrattuali, sembrerebbe favorire una competizione, per altro priva di regole, tutele e clausole sociali”.

L'emendamento da cui prende le distante L'Autorità prevede “per il rilascio e il mantenimento della licenza e del certificato di sicurezza”, l`applicazione, da parte dell`impresa ferroviaria, del contratto collettivo nazionale per i lavoratori addetti al settore. Un scelta che, a detta delL'Antitrust potrebbe
“ridurre la concorrenza nel settore, appena liberalizzato, laddove risultasse idonea ad imporre, ai nuovi entranti, di pagare un fattore produttivo di primaria importanza quale il lavoro ad un prezzo simile a quello sopportato fino ad oggi solamente dall’ex monopolista, il quale tuttavia operava in assenza di qualsivoglia pressione competitivita”.
Il rischio del contratto unico – a detta delL'Autorità – è quello di risultare “molto simile, in termini di costo complessivo del lavoro, a quello applicato dall’ex monopolista Trenitalia spa, non sembrando questa eventualità lo strumento più adeguato per garantire la tutela della concorrenza”.

“Occorre precisare con grande chiarezza – ribadisce il segretario nazionale della Fit Cisl – che il contratto per le ferrovie, genericamente richiamato nella bozza di emendamento al ddl Bersani  è ben altro dal contratto di secondo livello in vigore per la società Trenitalia. Questa distinzione che troppo spesso viene confusa anche da autorevoli addetti ai lavori fa sorgere il pesante sospetto che vi siano interessi diversi da quelli della sicurezza e della tutela del lavoro che orientino, in qualche modo, le decisioni dell’Esecutivo e del Parlamento.
Il sindacato ritiene indispensabile proprio per garantire efficienza, sicurezza e omogeneità delle regole, che si adotti un unico contratto per tutti gli operatori ferroviari, ben diverso da quello delle FS. Ciò è tanto più vero se si pensa” – ricorda  Luciano – che nei prossimi giorni avvierà al ministero del lavoro un tavolo congiunto per dar vita ad un contratto unico per le Ferrovie e il TPL.

“Siamo fermamente convinti, come suggerisce l’Antitrust, che occorra dare più peso alla contrattazione aziendale di secondo livello, nell’ambito tuttavia di regole certe e comuni, cioè di un contratto collettivo nazionale che salvaguardi soprattutto la sicurezza. Esiste, per altro, già oggi un contratto delle attività ferroviarie che si adatta al settore e che non costituisce assolutamente una gabbia coercitiva”.

“Vorremmo proprio sapere – ribadisce Giovanni Luciano – quali forme contrattuali per l’Antitrust favorirebbero la liberalizzazione, quali tipi di contratto si dovrebbero applicare, perché dovrebbero essere così diversi nella loro struttura normativa. Auspichiamo che l’Autorità per la concorrenza approfondisca questo esame, aggiornando nel dettaglio tutte le tipologie contrattuali attualmente in vigore nel settore ferroviario, sino a rendere esplicite quelle forme di contratto individuale che negano nei fatti norme e tutele tipiche di ogni contratto collettivo nazionale”.Manu Mich. – clickmobility.it

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