Le Ferrovie dello Stato a trecentosessanta gradi

ROMA. FERROVIE: "ENTRO TRE MESI PRONTI A RIFARE LE GARE PER LE PULIZIE

ROMA. FERROVIE: "ENTRO TRE MESI PRONTI A RIFARE LE GARE PER LE PULIZIE

Intervistato da Radio Anch’io l'ad del Gruppo Fs, Moretti, parla di tariffe, investimenti, finanziaria e qualità del servizio Moretti: “Ci sarà un aumento medio dei biglietti del 15% dal 2008 per treni di fascia alta lungo le grandi direttrici del centro-nord. Ci sono dei prezzi che non dipendono da noi. Li fissa chi programma anche tutti i servizi regionali”

Ha affrontato tematiche quali tariffe, investimenti, finanziaria e qualità del servizio.
L'ad del Gruppo Fs, Mauro Moretti, stamane ha concesso una lunga intervista a Radio Anch’io illustrando le Ferrovie dello Stato a trecentosessanta gradi.

“I fondi messi a disposizione per le Ferrovie dalla legge finanziaria in discussione al Parlamento – ha detto fra l’altro Moretti – non accolgono tutte le richieste delle Ferrovie dello Stato. Sono però sufficienti per garantire i treni a lunga percorrenza che non hanno la copertura dei costi con gli incassi dei biglietti”.
 
L’amministratore delegato delle Ferrovie ha poi ribadito l’impossibilità di un’impresa di offrire servizi di alto livello qualitativo a tariffe estremamente basse come avviene oggi nel nostro paese. “Noi – sono parole di Moretti – siamo in una situazione in cui abbiamo tariffe che sono la metà di quelle francesi e quasi un terzo di quelle tedesche: è difficile pensare che ci sia un’impresa che con questi incassi possa mantenere livelli di qualità pari ai francesi o tedeschi”.

Moretti ha tenuto poi a distinguere i ruoli della politica e del Gruppo FS nelle scelte strategiche per la mobilità ferroviaria. “La politica – ha precisato – deve garantire il diritto costituzionale alla mobilità in tutto il territorio: nelle parti ricche come in quelle povere. L’impresa deve far tornare i conti offrendo il miglior servizio possibile con i soldi che ha a disposizione”.

Parlando della qualità dei servizi agli ascoltatori di Radio Anch’io, L'ad ha sottolineato anche che “le risorse che lo Stato ci dà sono meno della metà di quelle stanziate da Francia e Germania per le loro ferrovie”.
“I viaggiatori hanno ragione sul basso livello di pulizia dei treni – ha aggiunto – e per questo abbiamo dato un aut aut alle imprese: se nel giro di tre mesi non riusciranno a garantire una pulizia accettabile, entro marzo siamo pronti a disdire i contratti e a rifare le gare”.

Per quanto riguarda le tariffe “Ci sarà un aumento medio dei biglietti del 15% dal 2008 per treni di fascia alta lungo le grandi direttrici del centro-nord”. E ha aggiunto: “Ci sono dei prezzi che non dipendono da noi. Li fissa chi programma anche tutti i servizi regionali. Noi non facciamo altro che fare i contratti con le Regioni. Ricordo che le tariffe coprono solo un terzo dei costi e sono le stesse regioni a coprire la parte rimanente”.

“C’è poi una parte del servizio, quello a lunga percorrenza detto anche servizio universale, che rientra – ha spiegato Moretti – nella discussione con il governo perchè non potendo provvedere alla copertura dei costi direttamente con gli introiti da mercato, c'e' un contratto con il quale si fissano i servizi, la qualità e le tariffe. C'è, infine, una altra parte dove noi non chiediamo finanziamenti allo Stato, dove pratichiamo le tariffe decise da domanda e offerta. Si tratta in gran parte di treni concentrati nel centro nord sulle grandi direttrici: gli Eurostar, gli Intercity Plus, sui quali dobbiamo fare una politica tariffaria che copra i costi".

“La richiesta che ci viene costantemente fatta, quella di migliorare i servizi – sottolinea il top manager – è assolutamente legittima se proviene da chi il treno lo utilizza quotidianamente, ma altri soggetti devono saper distinguere i propri compiti e quelli dell’impresa”.

A proposito delle recenti dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture sul bilancio del Gruppo, Moretti ha poi ribadito che i conti di RFI e Trenitalia sono sempre stati separati e ha precisato che il bilancio del 2007 si chiuderà probabilmente con un rosso di 400 milioni, “esattamente 1.600 milioni in meno da quello da cui siamo partiti nel 2006”.M. m. – clikmobility.it

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