Lars-Göran Rosengren: “È fondamentale adottare un approccio integrato che coinvolga l'industria energetica e dei carburanti, i fornitori, gli utenti e i proprietari dei veicoli, gli operatori del traffico e dei trasporti, nonché le autorità competenti a livello comunitario e statale”
L'industria automobilistica europea concentra la propria attività nel settore sviluppo e ricerca su mobilità sostenibile e competitività.
Per questo motivo vorrebbe maggiori investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) per affrontare le sfide emergenti che interesseranno il settore dei trasporti.
Il messaggio è emerso nel corso delL'annuale conferenza del Consiglio europeo di ricerca e sviluppo nel settore automobilistico (EUCAR) tenutasi i giorni scorsi.
I partecipanti hanno fatto rilevare che nel 2007 sono stati raggiunti importanti risultati.
Tuttavia individuando "nuove sfide per il futuro" i rappresentanti delL'industria automobilistica ritengono che "ci sia bisogno di aumentare L'attività di ricerca e gli investimenti".
"È fondamentale adottare un approccio integrato che coinvolga L'industria energetica e dei carburanti, i fornitori, gli utenti e i proprietari dei veicoli, gli operatori del traffico e dei trasporti, nonché le autorità competenti a livello comunitario e statale" – ha spiegato Lars-Göran Rosengren, vicepresidente della Volvo per la strategia e L'innovazione, nonché presidente di EUCAR per il 2007.
Una delle sfide individuate da Rosengren potrebbe essere la nuova normativa in materia di emissioni di CO2 che sta attualmente seguendo il suo percorso attraverso L'iter legislativo delL'Unione europea.
Con lo sguardo dritto al futuro e al 2008, il prossimo presidente di EUCAR, Christoph Huss della BMW, ha dichiarato che una maggiore collaborazione tra tutte le principali parti interessate consentirà al settore di fornire risultati precisi e contemporaneamente di rafforzare la R&S. Huss ha sottolineato come la produzione di energia rinnovabile e i combustibili alternativi siano campi di ricerca prioritari per i decenni a venire.
"La mobilità e il trasporto di beni e persone – ha spiegato Christoph Huss – sono settori in cui L'industria automobilistica dovrebbe potenziare ulteriormente il proprio impegno, ed EUCAR verrà impiegato come nostro organismo comune per questo obiettivo".
Il settore dei trasporti su strada in Europa è sotto pressione per diverse ragioni. La richiesta di mobilità e di trasporto di beni e persone sta aumentando in molte regioni, ma in alcune parti d'Europa la rete stradale ha già raggiunto la saturazione. Inoltre, il costo delle materie prime è in aumento e i risultati relativi L'impatto delle emissioni sui cambiamenti climatici hanno indotto L'industria automobilistica a produrre veicoli 'più puliti'.
A febbraio la Commissione europea ha adottato una proposta sulL'introduzione di limiti massimi per le emissioni di CO2 degli autoveicoli. Alla fine di ottobre il Parlamento europeo ha adottato una relazione sulla proposta, che approva i tagli di CO2. Nonostante "la tecnologia sia in procinto di cambiare la situazione in misura significativa e in un breve periodo di tempo, L'industria si è fermata nella riduzione delle emissioni di CO2", precisa L'europarlamentare britannico e relatore, Chris Davies.
I deputati del Parlamento europeo hanno appoggiato la proposta della Commissione intesa a limitare entro il 2015 le emissioni medie prodotte dalle autovetture sul mercato europeo a 125 grammi di CO2 per chilometro. Questo obiettivo dovrebbe essere raggiunto "esclusivamente attraverso strumenti tecnici", il che significa che i costruttori non possono ricorrere ad altre misure di riduzione di CO2 quali biocarburanti, pneumatici speciali o sistemi di aria condizionata migliori.
Riconoscendo la difficoltà di tali obiettivi, gli europarlamentari hanno votato al fine di consentire ai costruttori avranno il diritto di non includere "500 veicoli identificati ogni anno nei dati utilizzati per determinare le emissioni medie".
L'associazione europea dei costruttori automobilistici (ACEA) ha approvato una riduzione delle emissioni di CO2 dagli autoveicoli, ma ha segnalato una "eccessiva attenzione nei confronti della tecnologia automobilistica".
"La soluzione adeguata – si legge in una dichiarazione delL'ACEA -, al fine di ridurre le emissioni di CO2 dalle autovetture e di tutelare posti di lavoro e investimenti in Europa è un approccio integrato, che riunisca ulteriori progressi nella tecnologia dei veicoli, un maggiore impiego di combustibili alternativi, una gestione migliore delle infrastrutture e del traffico, uno stile di guida più economico e una tassazione armonizzata relativa alle emissioni di CO2".Manu Mich. – clickmobility.it