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FIRENZE. TRAMVIA: DOPO IL REFERENDUM IL SINDACO PUNTA AL RILANCIO DI UN'ATTIVITA' DI CONCERTAZIONE

FIRENZE. TRAMVIA: DOPO IL REFERENDUM IL SINDACO PUNTA AL RILANCIO DI UN'ATTIVITA' DI CONCERTAZIONE

Domenici: “Concertazione in due direzioni: la prima per arrivare alla definizione  del piano integrato della mobilità (Pim), la seconda per una suddivisione dei tracciati della tramvia per linee 2 e 3 in 'unità organiche minimali', sulla falsariga o utilizzando le cosidette 'UtoE' del Piano strutturale”

Ieri ad urne chiuse il sindaco ha aperto in consiglio comunale la discussione sul referendum consultivo.

Il referendum consultivo con oggetto i quesiti relativi alla realizzazione della linea tramviaria Careggi-Viale Europa (quesito n.1) e della linea tramvia Peretola-piazza della Libertà (quesito numero 2) poteva contare su 315.641 cittadini aventi diritto al voto ma il numero totale dei votanti si è assestato su 124.228, per un totale pari a 39,36%.
I risultati hanno visto 64.069 cittadini rispondere si al quesito numero 1 pari al 51,87, i no 59.440 pari al 48,13. Sul quesito n.2, i sì sono stati 66.466 pari al 53,84, i no 56.974 pari al 46,16.

"Come sapete – ha ricordato il sindaco -, L'articolo 101 del nostro statuto, che regolamento ai referendum consultivi, al comma 3 recita: 'Il risultato del referendum consultivo è discusso dal Consiglio comunale entro trenta giorni dL'ufficiale comunicazione delL'esito, quando vi abbia partecipato la maggioranza degli aventi diritto ed abbia ottenuto la maggioranza dei voti espressi'. Così non è accaduto. Tuttavia io credo che sia giusto e legittimo discuterne, L'indomani del referendum stesso, tenendo conto naturalmente di quanto recita il nostro statuto.
Complessivamente infatti si è espresso per la revoca delle delibere, approvate a partire dL'anno 2000 dalla giunta e dal consiglio comunale, circa il 20% dei cittadini aventi diritto. Dal che si desume che non ci sia stata la partecipazione maggioritaria prevista dallo statuto. Sulla base di questo dato, non sussistono quindi i presupposti per una revoca degli atti amministrativi sottoposti al referendum, e quindi, dato che questi atti contengono L'indicazione dei tracciati, non sussistono i presupposti per una modifica o un azzeramento dei tracciati stessi. D'altra parte, ritengo che non sussistano le ragioni di natura politico-amministrativa per addivenire ad una sorta di moratoria nella realizzazione delL'opera stessa. Ritengo altresì importante, alla luce del referendum, accelerare il rilancio di una attività di concertazione, come del resto avevamo già cominciato a fare per quanto riguarda le linee 2 e 3, che venga incontro e risponda a preoccupazioni e timori, a mio parere in larga misura non fondate e motivate, espressi nel referendum".

"Una concertazione che si articoli in due direzioni. La prima di carattere generale, con L'obiettivo di arrivare entro tempi ragionevoli ma rapidi alla definizione del piano integrato della mobilità (Pim) con il coinvolgimento attivo anche delle realtà delL'area metropolitana fiorentina; a cui arrivare attraverso la discussione, già L'attenzione delle commissioni consiliari, del Piano generale del traffico urbano. Credo che questo lavoro istituzionale debba accompagnarsi ad un tavolo sulla mobilità, così come già proposto dal vicesindaco, che sia rappresentativo di associazioni economiche, sociali, sindacali e di altra natura, coinvolto attivamente in questo tipo di confronto.
L'altra direzione, come già avevamo cominciato a discutere in sede di giunta, è quella di prevedere una suddivisione dei tracciati della tramvia per linee 2 e 3 in 'unità organiche minimali', sulla falsariga o utilizzando le cosidette 'Utoe' del Piano strutturale, al fine di avviare una concertazione tecnica sulle modalità realizzative con i soggetti interessati: residenti, utenti del servizio, operatori economici, commerciali, per trovare soluzioni tecnico-amministrative concrete ai problemi si presenteranno in queste aree lungo i tracciati della tramvia". M. M. – clickmobility.it

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