Il Parlamento europeo approva i livelli di tassazione del gasolioIl differenziale delle accise applicate a carburanti può portare al “turismo del pieno” provocando ingenti costi ambientali
Per scoraggiare il "turismo del pieno" e quindi proteggere L'ambiente, tutelare il gettito fiscale degli Stati membri e garantire una concorrenza equa nel settore delL'autotrasporto, il Parlamento accoglie con favore la proposta di aumentare le accise minime sul gasolio fino al livello di quelle imposte alla benzina senza piombo. Ma chiede che ciò avvenga tre anni più tardi, progressivamente, e si oppone a ogni ulteriore aumento delle accise.
Il differenziale delle accise applicate a carburanti può portare al "turismo del pieno" provocando ingenti costi ambientali, sottraendo gettito fiscale agli Stati membri con aliquote più alte e, soprattutto, distorcendo la concorrenza nel mercato delL'autotrasporto. Il carburante, infatti, rappresenta in media tra il 20 e il 30% dei costi correnti di un'impresa di autotrasporto e L'accisa – che incide tra il 30 e il 60% del prezzo del gasolio alla pompa (IVA esclusa) – costituisce tra il 6% e il 18% dei costi correnti delL'impresa.
I trasportatori operanti a livello internazionale o situati vicino al confine con un paese a bassa tassazione sono quindi incentivati a praticare questo speciale "turismo" che è invece negato a imprese che operano in diverse condizioni. Come spiega la Commissione, questa può essere una delle cause che, tra il 1997 e il 2001, ha portato a un aumento delle quote di mercato degli operatori lussemburghesi o austriaci rispetto alla maggior parte dei loro concorrenti, mentre il Regno Unito ha registrato una perdita su tutti i mercati.
In forza L'attuale direttiva, i livelli minimi di accisa per il gasolio sono pari a 302 euro/1.000 litri al 1° gennaio 2004 e 330 euro/1000 litri al 1° gennaio 2010, mentre per la benzina senza piombo è pari a 359 euro/1000 litri. La proposta della Commissione è intesa a modificare la direttiva sulla tassazione delL'energia per aumentare, a decorrere dal 2012, i livelli minimi di tassazione del gasolio fino a quelli fissati per la benzina senza piombo (359 euro/1000 l).
Approvando con 447 voti favorevoli, 64 contrari e 39 astensioni la relazione di Olle Schmidt il Parlamento approva questo principio, ma chiede che la parità di tassazione sia raggiunta, progressivamente, tre anni più tardi. Così, il livello minimo delL'accisa sul gasolio sarebbe portato in un primo tempo (nel 2012) a 340 euro/1.000 litri, per poi raggiungere i 359 euro/1.000 litri nel 2015. Con 68 voti favorevoli, 336 contrari e 134 astensioni, L'Aula ha peraltro bocciato un emendamento dei Verdi che proponeva di portare le aliquote a 380 euro nel 2012 e a 400 euro nel 2015.
I deputati, d'altra parte, respingono la proposta di aumentare i livelli minimi di tassazione di gasolio e benzina verde fino a 380 euro/1000 litri a partire dal 2014. Chiedono poi agli Stati membri in cui le aliquote d'accisa per il gasolio e la benzina senza piombo hanno superato, rispettivamente, i 400 euro/1.000 litri e i 500 euro/1.000 litro il 1° gennaio 2008, di non aumentare ulteriormente L'imposizione del gasolio fino al 1° gennaio 2015. A quella data, L'accisa "normale" applicata in Italia per il gasolio ad uso carburante era pari a 423 euro/1.000 litri, mentre quella per la benzina verde era di 564 euro/1.000 litri.
In forza alla proposta della Commissione, gli Stati membri possono continuare distinguere tra uso commerciale e non commerciale del gasolio utilizzato come propellente, «purché siano rispettati i livelli minimi comunitari» e L'aliquota per il gasolio commerciale non sia inferiore al livello nazionale di tassazione vigente al 1° gennaio 2003. Il Parlamento si oppone a quest'ultima condizione, chiedendo peraltro che la definizione di "uso commerciale" riguardi i trasporti di merci su strada realizzati da veicoli aventi un peso totale a pieno carico autorizzato non inferiore a 3,5 tonnellate, contro le attuali 7,5 tonnellate (confermate dalla proposta).
Il Parlamento, inoltre, sottolinea la necessità di consentire agli Stati membri di promuovere L'utilizzo di propellenti non fossili e a basse emissioni di carbonio, sia attraverso incentivi fiscali sia attraverso programmi intesi a garantire un determinato livello di consumo di tali propellenti.
Trattandosi di materia fiscale, il Parlamento è solo consultato sulla proposta legislativa e spetterà quindi ai governi nazionali trovare un accordo unanime al Consiglio per adottare la direttiva.Manu Mich. – clickmobility.it