Tavolo ancora aperto, oggi nuovo incontro

ROMA. CONFRONTO REGIONI-GOVERNO: SI CONTINUA A LAVORARE

ROMA. CONFRONTO REGIONI-GOVERNO: SI CONTINUA A LAVORARE

Errani: “Ci sono in discussione servizi fondamentali per i cittadini come la sanità e il trasporto pubblico locale”Le Regioni hanno proposto al Governo la necessità che si dia vita all'istituzione della “cabina di regia per la finanza pubblica”

"Ci sono in discussione servizi fondamentali per i cittadini come la sanità e il trasporto pubblico locale".
Lo ha fatto presente ieri Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, proprio al termine delL'incontro con l’esecutivo.

Con la manovra finanziaria questi settori non possono essere messi a rischio "Pertanto si continua a lavorare con il Governo – ha sottolineato Errani -. Il governo ci ha chiesto qualche ora per riflettere – ha detto riferendosi al fatto che il  confronto è stato aggiornato ad oggi – e dunque c'e' ancora un  tavolo aperto".

Errani critica non solo le ipotesi dei tagli per gli enti locali ma anche quelle relative a possibili interventi su assetti istituzionali.
"Riteniamo – ha sottolineato – che non sia possibile fare interventi unilaterali dL'alto".

Anche per questo motivo le Regioni hanno proposto al Governo – durante l’incontro sulla manovra finanziaria – la necessità che si dia vita, già con il decreto legge di stabilizzazione della spesa pubblica, L'istituzione della "cabina di regia per la finanza pubblica" con il compito di formulare proposte in tema di qualificazione e trasparenza sulla spesa nella pubblica amministrazione e coinvolgere Regioni e Autonomie locali nelL'affrontare gli obiettivi strategici per un supporto al riordino delL'ordinamento finanziario.

Alla presenza del titolare del dicastero per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, dei sottosegretari L'Economia, Giuseppe Vegas e Daniele Molgora, dei vertici delle Province, dei Comuni e delle Comunità Montane, il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha sottolineato al governo come: "le Regioni ancora una volta si trovano a discutere sul contenuto di provvedimenti fondamentali, per gli assetti della finanza pubblica, senza aver avuto la possibilità di conoscere preventivamente il complesso della manovra che il governo intende presentare".

Oltre a ricordare il "rispetto dei patti sottoscritti con il governo" su sanità e trasporto pubblico locale, le Regioni ritengono che sia "metodologicamente e sostanzialmente inaccettabile mettere in discussione accordi precedentemente formalizzati e che – sottolinea Errani – hanno fra L'altro proiezioni pluriennali". Nella prospettiva delL'attuazione del federalismo fiscale le Regioni sottolineano come "tutti i fondi ad esso destinati vengano allocati in unico capitolo di cui si chiede la fiscalizzazione, in analogia a quanto accaduto con la Finaziaria 2008 sui fondi per il trasporto pubblico locale. Per questi motivi – scrive Errani nel documento – il parere delle Regioni sulla manovra fin qui prospettata non puo' essere di condivisione". E per questo le Regioni auspicano "che si determino le condizioni per modifiche sostanziali ai provvedimenti".

Anche per il coordinatore della Commissione affari finanziari della Conferenza delle regioni, Romano Colozzi, "E' stato un incontro interlocutorio a due facce" una faccia e' "positiva, dal punto di vista del metodo: ho apprezzato che il ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, abbia ritenuto di tenere aperto il tavolo di confronto prima della manovra. Meno positivo – ha aggiunto L'assessore – e' che il tavolo non paia avere la concreta possibilità di entrare nel merito delle questioni, la cortesia istituzionale così e' fine a se stessa".

Secondo L'assessore il limite della manovra é che lo Stato tende a scaricare i tagli in modo eccessivo sulle Regioni e le Autonomie, che invece in questi anni hanno dimostrato di contenere i costi. "Sul merito chiediamo che i numeri cambino e che si smetta con le manovre indifferenziate. O lo Stato e' inerte o fa di tutta L'erba un fascio, senza distinguere tra virtuosi e chi non e' in regola: invece chi ha fatto piu' sforzi deve essere premiato e soprattutto – ha concluso Colozzi – se ci sono scelte che lo Stato vuole fare per enti vicini al dissesto, questo non puo' essere scaricato sulle spalle degli altri".

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Documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e consegnato al Governo…

… Le Regioni ancora una volta si trovano a discutere sul contenuto di provvedimenti fondamentali per gli assetti della finanza pubblica senza aver avuto la possibilità di conoscere preventivamente il complesso della manovra che il Governo intende presentare al Parlamento.  Infatti, ad oggi, gli unici dati che il Governo ha messo a disposizione sono quelli riferiti al contributo richiesto a ciascun livello istituzionale ai fini del rientro dal deficit entro il 2011.
Le Regioni ribadiscono con forza la necessità, al fine di evitare un approccio che rende più difficili accordi e intese istituzionali, che si dia vita, già con il decreto legge di stabilizzazione della spesa pubblica, all’istituzione della “Cabina di Regia per la finanza pubblica”, con il compito di:
– formulare proposte razionali in tema di qualificazione e trasparenza delle decisioni di entrata e di spesa nella Pubblica Amministrazione;
– coinvolgere le Regioni e le autonomie locali nell’affrontare gli obiettivi strategici, condividendo le basi informative finanziarie e tributarie, ai fini di supporto del riordino dell’ordinamento finanziario.
Le Regioni sostengono con forza l’obiettivo di azzeramento del deficit entro il 2011 assunto come impegno con l’UE e concordano che ogni livello istituzionale partecipi a tale risanamento in modo proporzionale alle risorse pubbliche gestite. Rispetto, però, all’ipotesi formulata dal Governo nell’incontro del 12 giugno u.s. ritengono vada meglio approfondita la definizione delle rispettive quote di concorso.
In questo ambito le Regioni a statuto speciale e le Province autonome, confermano la loro piena partecipazione al perseguimento degli obiettivi, ribadendo, tuttavia, la assoluta necessità del rispetto – per le modalità di attuazione degli obiettivi stessi – dei rispettivi ordinamenti statutari.
Per quanto riguarda la previsione di misure relative a Patti con il Governo (es. Patto salute e Patto TPL), le Regioni ritengono che sia metodologicamente e sostanzialmente inaccettabile mettere in discussione accordi interistituzionali precedentemente formalizzati che, peraltro, hanno proiezioni pluriennali. A questi fini, assume particolare criticità l’intervento per l’anno 2009 in materia di sanità e l’intervento già operato con il DL 93/2008 per quanto attiene gli investimenti in materia di trasporto pubblico locale. Su tali due questioni rinunciare al metodo pattizio, che ha dato significativi risultati, sarebbe un grave errore, tale da pregiudicare addirittura sia i risultati attesi dal punto di vista finanziario che la qualità dei servizi resi ai cittadini.
Per quel che riguarda i tagli ipotizzati a carico del bilancio dello Stato, le Regioni evidenziano come sia necessario che questi ultimi non incidano su fondi destinati all’esercizio di funzioni delle Regioni stesse (es. Fondo non autosufficienza, Fondo Politiche sociali, Fondo sostegno affitti, etc.). Inoltre, ribadiscono la necessità che nella prospettiva dell’attuazione del federalismo fiscale tutti i fondi ad esse destinati, vengano allocati in un unico capitolo di cui si chiede la fiscalizzazione, in analogia a quanto accaduto con la Finanziaria 2008 sui fondi per il trasporto pubblico locale.
Per questi motivi il parere delle Regioni sulla manovra fin qui prospettata non può essere di condivisione. Le Regioni auspicano, pertanto, che si determinino le condizioni per modifiche sostanziali ai provvedimenti. Riguardo a prospettati interventi sugli assetti istituzionali degli enti locali (es. Comunità montane), le Regioni ritengono non condivisibile che si proceda su tale materia (in parte definita dall’art. 117 Cost. come competenza concorrente o esclusiva delle Regioni) con atti unilaterali e disorganici; ritengono piuttosto necessario aprire un tavolo immediato di confronto interistituzionale in cui definire un organico intervento sul Codice delle Autonomie. Le Regioni in coerenza con il principio di leale collaborazione più volte richiamato anche dalla Corte Costituzionale, chiedono che su tutte queste materie e complessivamente sui provvedimenti che domani verranno approvati dal Consiglio dei Ministri, si apra un confronto puntuale che possa portare all’approvazione finale di testi condivisi dai diversi livelli di governo, a partire dalla regole sul Patto di stabilità interno.Manu Mich. – clickmobility.it

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