Obiettivo  quello di fornire all’utenza una base dati che sia pienamente significativa a qualsiasi livello territoriale

ROMA. INFRASTRUTTURE FERROVIARIE: SUD IN RITARDO, LO CONFERMANO I DATI ISTAT

ROMA. INFRASTRUTTURE FERROVIARIE: SUD IN RITARDO, LO CONFERMANO I DATI ISTAT

Pubblicato l'Atlante statistico territoriale delle infrastrutture Edizione 2008 dell'IstatDalle infrastrutture portuali a quelle ferroviarie, dalla rete stradale alle infrastrutture aeroportuali: tutti i dettagli della realtà italiana

Sud in ritardo nelle infrastrutture ferroviarie.
A confermarlo sono i dati pubblicati dL'Istat nelL'Atlante statistico territoriale delle infrastrutture Edizione 2008.

Il volume, che fa seguito a “Le infrastrutture in Italia” uscito nella collana Informazioni n. 7, 2006, è un ulteriore sviluppo e approfondimento da parte dell’Istat sul tema delle infrastrutture. Nel dettaglio raccoglie e organizza il patrimonio informativo statistico messo a disposizione dall’Istat e dai soggetti appartenenti al Sistan sui diversi aspetti della dotazione e della funzionalità delle infrastrutture.

Rispetto alla precedente, questa edizione presenta numerosi elementi di novità: l’informazione fornita permette, ora, una descrizione esauriente anche a livello regionale, grazie al notevole incremento di variabili e indicatori per alcuni settori dove l’informazione statistica a livello provinciale era più carente. Le aree tematiche maggiormente coinvolte sono energia, reti stradali, ambiente, commercio e istruzione universitaria; è stata anche implementata una nuova area relativa alle infrastrutture per la ricerca e sviluppo e l’innovazione.

Il volume è accompagnato da un software, che permette, oltre che di interrogare dinamicamente i dati che compongono il Sistema, anche l’analisi e lo sviluppo di rappresentazioni cartografiche dei dati statistici. Tutte le informazioni, variabili di base e indicatori, sono  accompagnate da una serie storica estesa (nella maggior parte dei casi dal 1996 fino all’ultimo dato ad oggi disponibile) e da un’ampia raccolta di metadati  che ne spiegano le principali caratteristiche e guidano l’utente nel loro corretto utilizzo.

In fatto di infrastrutture ferroviarie ad esempio dalla lettura del documento emerge che nel 2005 l’estensione complessiva della rete ferroviaria in esercizio era pari a 16.166,8 chilometri, di cui 4.817,4 a binario non elettrificato (singolo e doppio) e 11.349,3 a binario elettrificato (singolo e doppio). Rispetto al 2004 si registra un aumento dell’estensione della rete elettrificata pari a 1.031  chilometri.
A livello nazionale l’estensione della rete Fs rispetto a 1000 chilometri quadrati di superficie territoriale è di 53,7 chilometri. Nel Nord-ovest e nel Centro vi è una presenza infrastrutturale superiore al dato nazionale (rispettivamente 69,6 e 58,8 chilometri) mentre nelle altre grandi ripartizioni si registrano valori inferiori (Nord-est 49,0 chilometri, Sud 52,7 e Isole 36,3).
Lazio, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Trento e Bolzano, Campania, Toscana, Umbria e Marche risultano le regioni con una maggiore estensione di rete ferroviaria elettrificata a binario doppio. Valle d’Aosta, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna sono le regioni dove l’estension
In Italia le stazioni ferroviarie ammontano a 2.407, di queste 758 (29,4 per cento) sono presenziate2; quelle aperte al pubblico sono circa 1.300. La loro distribuzione lungo la linea ferroviaria risulta pari a 14,9 stazioni ogni 100 chilometri di rete. La maggiore densità lungo la rete si rileva in Liguria (21,3), quella minore in Puglia (9,9).

In merito alla rete stradale l’estensione, provinciale e regionale, in Italia  passa da 37,1 chilometri nel 2000 a 48,9 chilometri nel 2005 per 100 chilometri quadrati di superficie territoriale. Questo incremento è dovuto alla trasformazione di molti tratti di strada da statali in regionali, fatto che si verifica in maniera piuttosto uniforme in tutte le regioni escluse la Valle d’Aosta, il Friuli-Venezia Giulia, la Sicilia e la Sardegna dove l’estensione delle due tipologie di strada rimane pressoché invariata.

La lunghezza complessiva della rete stradale provinciale, regionale e statale è piuttosto uniforme su tutto il territorio nazionale; le regioni più penalizzate sono la Valle d’Aosta, il Trentino-Alto Adige (per evidenti ragioni morfologiche) e la Sardegna, i cui indici sono rispettivamente pari a 20,0, 32,8 e 34,2 chilometri per 100 chilometri quadrati di superficie territoriale. La Liguria, con 80,8 chilometri, è la regione con la rete più capillare (Figura 1).
La rete autostradale passa da 21,5 chilometri ogni 1000 chilometri quadrati di superficie territoriale del 1996 a 21,8 nel 2006. Tutte le regioni settentrionali superano il dato nazionale ad eccezione di Trento e Bolzano che hanno un valore costante pari rispettivamente a 11,3 e 15,8. La Liguria risulta la regione con la maggiore estensione di autostrade seguita dalla Valle d’Aosta che mostra, in particolare, un andamento crescente.
Nel Centro-sud solo quattro regioni superano la media nazionale: Lazio (27,3 chilometri), Abruzzo (32,7), Campania (32,5) e Sicilia (24,6) (Figura 2).
Tratti autostradali a tre corsie sono presenti in tutte le regioni settentrionali tranne che in Valle d’Aosta, nelle province autonome di Trento e Bolzano; nel Centro-sud sono presenti solo nel Lazio, in Abruzzo e in Campania. Tra il 1996 e il 2006 nuove tratte di autostrade a tre corsie sono state costruite in cinque regioni: Lombardia, che passa da 58,0 a 61,1 in percentuale sull’intera rete autostradale, Toscana, che da una quota nulla passa a 4,6 per cento, Lazio e Campania, che passano da 38,6 e 34,9 rispettivamente a 54,7 e 37,8 per cento e Veneto, da 35,9 a 37,9 per cento.

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