Muoversi senza auto: le piccole e medie città scelgono tram, bus e bici per battere il traffico

Forlimpopoli. Gli stati generali del tpl al convegno “Mobilità sostenibile per le città medio-piccole: scelte logiche e non ideologiche”

Forlimpopoli. Gli stati generali del tpl al convegno “Mobilità sostenibile per le città medio-piccole: scelte logiche e non ideologiche”

“Scelte logiche e non ideologiche”, sintetizza il messaggio del convegno che indica la mobilità locale come fattore strategico di sviluppo e “guarda all’Europa come fucina di buone pratiche di successo da cui partire per cambiare il concetto di mobilità e stile di vita”, ha spiegato Adriano Marchi, presidente Atr

Gli stati generali del tpl si sono incontrati venerdì con l’apertura del convegno “Mobilità sostenibile per le città medio-piccole: scelte logiche e non ideologiche”, un focus che Atr, Agenzia del trasporto della Provincia di Forlì-Cesena, ha voluto dedicare ai temi della mobiltà dei centri medio-piccoli.

Un’occasione di confronto aperto basato su un necessario spirito di concretezza e di riflessione, rivolto agli amministratori pubblici e a tutti quegli attori che insieme contribuiscono a decidere del futuro del trasporto pubblico locale.
“Scelte logiche e non ideologiche”, sintetizza il messaggio del convegno che ha indicato la mobilità locale come fattore strategico di sviluppo e scelta obbligata guardando “all’Europa come fucina di buone pratiche di successo da cui partire per cambiare il concetto di mobilità e gli stili di vita dei cittadini”  ha dichiarato Adriano Marchi, presidente di Atr.
L’obiettivo è quello di capire, per poi trovare soluzioni concrete e soprattutto attuabili nelle città che, pur non avendo le dimensioni delle grandi metropoli, a cui sempre si fa riferimento, hanno però problemi ed esigenze di eguale valenza.Leopoldo Montanari, presidente Lem Consulting, ha presentato lo studio da cui sono state estrapolate alcune delle esperienze della giornata. Nello studio sono state analizzate 9 diverse tematiche (Tramvie, Bus Rapid Transit, Servizi flessibili, Road pricing, Car free cities, Partnership for quality, Mobilità ciclabile, Parcheggi di scambio, Citylogistics) per un totale di 13 casi selezionati in 7 diversi paesi europei.
Il libro tratta anche il caso della ristrutturazione delle reti di Forlì e Cesena,  esempio di successo a livello internazionale, con un incremento dei passeggeri del 74% a Forlì e del 80% a Cesena.Alcuni dei concetti principali sono stati ribaditi da Caroline Cerfontaine, rappresentante dell’UITP, secondo cui il trasporto pubblico è essenziale per risolvere i problemi della mobilità, ma deve essere visto come parte integrante di un più ampio sistema di mobilità integrata.  
“La crescita delle città è stata pesantemente condizionata dall’ aumento delle auto e dalla conseguente crescita disordinata delle infrastrutture viarie –  ha affermato Cerfontaine -. Il caso della regione di Berna testimonia come sia possibile una scelta diversa: è stata data priorità alle 15 zone vicine alle stazioni di collegamento e interscambio, coinvolgendo tutti gli attori parti in causa, per questo i nuovi insediamenti commerciali possono sorgere solo in prossimità dei punti che collegano le 3 principali linee regionali. Le nuove infrastrutture viarie vengono disegnate e costruite dando priorità alla rete di trasporto pubblico governata dal criterio dell’intermodalità e dai numerosi interventi per migliorare il panorama urbano che diventa sempre più verde”.
“Ma questo non basta: le politiche del trasporto funzionano solo se sono integrate con la pianificazione urbanistica” ha concluso Cerfontaine.

Il contributo di Paolo Ferrecchi, responsabile Direzione Reti Infrastrutturali della Regione Emilia-Romagna, conferma proprio l’impegno regionale sia in termini economici che strategici.
“La programmazione regionale del 2007-2009 prevede un aumento delle risorse del 5% per i servizi di trasporto su gomma e il 20% per i servizi su ferro, mentre 5.000.000 di euro sono previsti per la creazione delle piste ciclabili – ha spiegato Ferrecchi -. L’obiettivo è quello di aumentare ulteriormente il numero di passeggeri trasportati anche se è impossibile individuare una ricetta semplice e valida per tutti. La regione sta puntando sul trasporto a basso  impatto ambientale: mezzi a metano, auto elettriche, biciclette coinvolgendo anche le aziende private grazie ai mobility manager e ad una politica di  incentivi per la sostituzione del parco mezzi e l’installazione dei filtri Fap sui mezzi a gasolio. E’ importante cambiare gli stili di vita dei cittadini a cui però vanno date alternative credibili basate sulla complementarità dei mezzi: già da oggi è possibile, tramite un sito web, programmare il proprio viaggio individuando le varie coincidenze tra mezzi con il Travel Planner regionale e usufruendo e del biglietto che integra ferrovie e autobus, lanciato con la campagna Mi Muovo, inclusa nel sistema STIMER”.

Le esperienze presentate nella seconda parte della mattinata mostrano un panorama piuttosto variegato delle soluzioni che le amministrazioni comunali insieme alle agenzie di trasporto possono mettere in pratica: protagonisti delle città diventano i cittadini, pedoni e ciclisti in particolare.
La particolarità di questi progetti sta nell’approccio economico, architettonico e progettuale: il tram-treno di Mulhouse, presentato da Franck Rossignolle, amministratore delegato della Transdev Italia, che copre un bacino di 230.000 abitanti, è stato finanziato da un consorzio a parziale partecipazione privata che raccoglie tutti gli attori della mobilità della zona e collega due reti di trasporto complementari con un progetto architettonico che prevede più aree verdi, più alberi e 14 chilometri di piste ciclabili in più; a Vauban, quartiere periferico di Friburgo, le auto viaggiano solo sull’arteria principale, i parcheggi sono esterni al quartiere e acquistabili al prezzo di 15.000 euro e oltre la metà degli spostamenti avvengono in bicicletta, in tram oppure con il car-sharing.

“Il 50% delle famiglie – ha dichiarato Hannes Linck, manager “Association for car free living”  – non possiede la macchina e oltre la metà di queste l’ha venduta al momento del trasferimento”.
Prato invece ha scelto una rete ad alta frequenza perfettamente integrata con le reti delle città vicine e concepita sulla base del piano regolatore come spina dorsale della mobilità pubblica cittadina (progetto presentato da Lorenzo Fiasconi, mobility manager Comune di Prato.
Infine Ferrara ha valorizzato il patrimonio storico della mobilità in bicicletta, investendo in piste ciclabili e nella cultura del muoversi bene e della bicicletta come fonte di risparmio economico e di benessere (meno spazio occupato in parcheggi, meno tempo speso a cercare parcheggio, più velocità nello spostarsi da un posto all’altro della città), con un futuro che prevede a perfetta integrazione tra autobus e bici come già avviene a Cortina, ha concluso Alberto Croce, mobility manager del Comune di Ferrara.

Anche il territorio della provincia di Forlì-Cesena ha sviluppato un’esperienza significativa che ha portato ad una evoluzione sia nella qualità del trasporto, che nell’aumento costante dei passeggeri trasportati in un percorso iniziato nel 1998 dai comuni di Forlì ( 115.000 abitanti) e Cesena ( 95.000).
Gastone Baronio, mobility manager del Comune di Forlì, ha dichiarato “la realtà di Cesena ha uno spazio urbano piccolo: in 4 km abita il 72% dei cesenati pari a 68.000 abitanti e  può contare nelle biciclette raddoppiando il numero di utenti che le usano: una realtà da consolidare soprattutto nei quartieri popolati dove non c’è un percorso ciclabile completo e sicuro. La nuova linea integrata con il parcheggio scambiatore favorirà la sosta lunga, contiamo in un anno di risolvere il problema della sosta”.

A Cesenatico invece, afferma Dario Camporesi, responsabile pianificazione Atr, si è trattato di riorganizzare la viabilità di una cittadina di 25.000 abitanti che d’estate arriva a 2.000.000 milioni. Abbiamo cercato di impedire l’uso/accesso indiscriminato nelle aree urbane di maggior pregio, investendo sulle piste ciclabili e sul potenziamento dei mezzi pubblici.

Claudio Maltoni, mobility manager del Comune di Forlì, ha presentato il piano urbano del traffico nato nel 2007 e approvato nel 2008, che prevede l’ampliamento dell’area pedonale e della ZTL, una diversa regolamentazione degli accessi e la realizzazione di zone a 30 chilometri orari, l’altro punto riguarda le possibilità che si aprono a seguito della realizzazione della tangenziale. “Il progetto della nuova circonvallazione del centro storico, eliminerà tutti i semafori e aiuterà a moderare la velocità, il traffico diminuirà del 50% del traffico e saranno realizzate nuove piste ciclabili e corsie preferenziali.

Atti del convegno …

Manu Mich. – clickmobility.it

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