Nel periodo compreso tra il 2001 e il 2008, all’aumento complessivo dei volumi di servizio hanno contribuito tutti i settori esaminati

Bologna. Crescono treni e bus: lo stabilisce il Rapporto annuale di monitoraggio su mobilità e trasporto in Emilia-Romagna

Bologna. Crescono treni e bus: lo stabilisce il Rapporto annuale di monitoraggio su mobilità e trasporto in Emilia-Romagna

Peri: “Siamo l’unica Regione che sta dentro al processo di liberalizzazione. Abbiamo fatto la gara per l’affidamento dei servizi ferroviari regionali, che ha portato alla sottoscrizione di un unico contratto per tutti i servizi di competenza della Regione, per noi liberalizzazione significa aumento di efficienza e qualità”

Più risorse assegnate dalla Regione per treni e autobus. Crescita, in parallelo, dei servizi di trasporto pubblico locale e del numero dei passeggeri delle ferrovie regionali. Sono, in sintesi, alcuni aspetti che emergono dal Rapporto annuale di monitoraggio della mobilità e del trasporto in Emilia-Romagna (2009).

Nel periodo compreso tra il 2001 e il 2008, all’aumento complessivo dei volumi di servizio hanno contribuito tutti i settori esaminati: l’autofiloviario (+8%), il ferroviario, per quanto riguarda i servizi distribuiti da Trenitalia (con un +10%), mentre l’incremento dei servizi delle ferrovie regionali è del 17%, con un’incidenza significativa (+11%) registrata nel corso degli ultimi anni, legata essenzialmente alla riattivazione della linea Bologna-Vignola.

“Siamo l’unica Regione che sta dentro al processo di liberalizzazione – ha sottolineato l’assessore regionale ai Trasporti Alfredo Peri, presentando ieri il Rapporto 2009 alla Commissione consiliare Territorio, ambiente, mobilità –. Abbiamo fatto la gara per l’affidamento dei servizi ferroviari regionali, che ha portato alla sottoscrizione di un unico contratto per tutti i servizi di competenza della Regione Emilia-Romagna; per noi, liberalizzazione significa un aumento di efficienza e qualità”.

Peri ha poi sottolineato come l’edizione 2009 del Rapporto di monitoraggio, nato nel 2002, si sia arricchita di nuovi contenuti “estendendosi a tutti gli ambiti del trasporto e della mobilità. Uno strumento importante – ha concluso l’assessore – per aiutare la comprensione delle tendenze in atto nel settore dei trasporti”.

I finanziamenti: contributi di esercizio e investimenti
Per quanto riguarda i cosiddetti “contributi di esercizio”, che la Regione eroga alle aziende per il funzionamento dei servizi di trasporto pubblico locale, negli ultimi sette anni sono aumentati complessivamente di 58 milioni (+19%), passando dai 295 milioni di euro del 2001 ai circa 353 milioni del 2007.
Nel 2008, la cifra supera i 381 milioni di euro: vi rientrano i 51 milioni di risorse regionali aggiuntive, che derivano dalla compartecipazione alle accise sul gasolio (in applicazione della Finanziaria 2007).
Per il 2009 diventano 60 milioni, per il 2010 toccano quota 76 milioni.

Per il capitolo degli investimenti, superano i 400 milioni di euro le risorse destinate dalla Regione al settore ferroviario nel periodo 2007-2013. Risorse per l’acquisto di nuovo materiale rotabile (circa la metà della cifra complessiva), per l’ammodernamento delle infrastrutture e l’incremento delle condizioni di sicurezza sulle linee.
Per il triennio 2008-2010, l’investimento della Regione per contribuire all’acquisto di nuovi autobus e filobus è di circa 34 milioni di euro.

L’andamento dei servizi
Più servizi garantiti da autobus e filobus (+8%) tra il 2001 e il 2008 e dalle ferrovie (+10%, per quanto riguarda i servizi offerti da Trenitalia) e dalle ferrovie regionali (+17%) tra il 2001 e il 2007: sono le percentuali di crescita dei volumi di servizio di trasporto erogati in Emilia-Romagna.
Nel settore della gomma si è passati dai circa 108 milioni di chilometri percorsi complessivamente dal parco mezzi nel 2001 ai 116,7 del 2007, cifra, quest’ultima, sostanzialmente confermata nel 2008 (116,8 milioni di chilometri). Per quanto riguarda il ferro i 12,27 milioni di chilometri percorsi da Trenitalia nel 2001 sono aumentati progressivamente fino a raggiungere quota 13,48 del 2007, mentre i 2,34 milioni di chilometri fatti dai treni delle ferrovie regionali nel 2001 sono diventati 2,73 del 2007.
Per il settore ferroviario i dati disponibili – consolidati – arrivano al 2007, per l’anno successivo la situazione è più complessa, perché articolata su diversi riferimenti contrattuali. Dal 1 luglio 2008 infatti i servizi vengono erogati dal Consorzio trasporti integrati (formato da Trenitalia, Fer e altri operatori regionali poi confluiti nella stessa Fer).
In particolare non sono ancora stati definiti e condivisi con il Consorzio – che, vincendo la gara per l’affidamento dei servizi ferroviari di competenza regionale, deve garantire su base annua un totale di 16,73 milioni di chilometri – i dati del consuntivo del secondo semestre del 2008 (e cioè il primo semestre del nuovo contratto).Analizzando l’andamento dei corrispettivi chilometrici – di quanto, cioè, prendono le aziende per ogni chilometro percorso – per il settore ferroviario (l’ultimo dato è al 2007) emerge una, seppur lieve, crescita progressiva per Trenitalia e un incremento per le ferrovie regionali (+14% solo nell’ultimo anno), determinato dall’incremento nei corrispettivi contrattuali relativi al trasporto. Per il settore autofiloviario, nel periodo compreso tra il 2001 e il 2008 c’è stato un aumento del corrispettivo pari al 10%.Gli addetti del settore
Dei 7.792 addetti al trasporto pubblico locale (dato al 2007) il 15% fa capo a Trenitalia (considerando il personale assegnato alla direzione regionale), il 10% alle ferrovie regionali e il 75% ai servizi autofiloviari (sono compresi i dipendenti delle Agenzie di bacino). Dal 2001 al 2007, il personale addetto aumenta di 614 unità, soprattutto nel settore della gomma.Gli utenti
Più 10%. E’ la percentuale di crescita dei passeggeri trasportati tra il 2001 e il 2007, che corrisponde a circa 28 milioni di persone. Per quanto riguarda il 2008, per i servizi su gomma si può parlare di sostanziale stabilità: i 258 milioni di passeggeri trasportati (a fronte dei 260 circa del 2007) rappresentano un dato di preconsuntivo.
In valore assoluto l’aumento più consistente è quello delle ferrovie regionali, che in sei anni hanno visto crescere l’utenza del 39% (solo nel 2007 del 22%). Nel 2008, i passeggeri trasportati ammontano a 4,75 milioni. Per i servizi ferroviari su rete nazionale l’aumento, negli stessi sei anni, sfiora l’11%, per arrivare al circa il 14 % considerando anche il preconsuntivo 2008. I passeggeri che, in un giorno medio feriale invernale, sono saliti alle 41 stazioni campione della regione passano dai 101.507 del 2000 ai 125.732 del 2008 (+24%). Circa l’82% utilizza il trasporto locale (breve percorrenza).

Aumento dei ricavi da traffico
Il dato più importante per quanto riguarda i proventi del traffico si riferisce alle ferrovie regionali: con un incremento nel solo 2007 del 26%, il periodo compreso tra il 2001 e il 2007 indica complessivamente un +49%, considerando la graduale riattivazione della ferrovia Casalecchio-Vignola. Per Trenitalia si registra un ritorno alla crescita dei proventi (+7%) dopo il pur minimo decremento del 2006 (-1%). Il settore autofiloviario, infine, si mantiene su un trend positivo (+4% tra 2006 e 2007), con buone previsioni anche per il 2008 (dato preconsuntivo).

Autobus e filobus: le cifre
Tra autobus e filobus, il numero dei veicoli in Emilia-Romagna è di 3249 (al 31 dicembre 2008). Una cifra in lieve flessione rispetto ai due anni precedenti (3299 nel 2007, 3306 nel 2006), per effetto della “razionalizzazione” da parte delle aziende. Negli ultimi otto anni, si è puntato molto sull’introduzione di mezzi “puliti”: dal 2001 al 2008 c’è stato un incremento dei bus a metano (dal 2% al 18%) e un decremento dei bus diesel (dall’85% al 60%), in modo da contribuire alla riduzione delle emissioni di polveri sottili.

Manu Mich. – clickmobility.it

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