Una delegazione di imprese coordinate dal Caipet, che raccoglie le imprese private del Tpl, ha incontrato l'assessore alla mobilità Peri per fare il punto sulle difficoltà del settore

Bologna. Tpl: carosello di bus, le aziende protestano in Regione

Bologna. Tpl: carosello di bus, le aziende protestano in Regione

Fantini: “Tre i temi scottanti. La copertura del rinnovo del CCNL degli autoferro, già concessa dalla Regione alle Agenzie della Mobilità, non ha trovato riscontro per le imprese private. La Regione ha  stanziato 100 mln di euro per il 2008-2010, ma le aziende private non hanno avuto riscontri, pur applicando il CCNL e l'integrativo regionale”

Prima un carosello di protesta con una quarantina di bus che hanno sfilato ieri in mattinata, poi il passaggio nel palazzo della Regione.
Le aziende del trasporto pubblico locale si sono fermate per portare la propria protesta in Regione. Una delegazione di imprese coordinate dal Caipet, il comitato che raccoglie le imprese private del Tpl ha incontrato L'assessore alla mobilità Alfredo Peri per fare il punto sulle difficoltà del settore. Il presidio, organizzato dalle principali associazioni di categoria (Confcooperative, Cna, Legacoop, Confindustria e Confartigianato) ha voluto riaffermare il ruolo della cooperazione e della piccola e media impresa privata che effettua quasi il 25% di chilometri del TPL in Emilia-Romagna, coprendo con i propri servizi oltre il 75% dei 348 comuni della regione.

Sono gli Enti locali, sentiti poi dallo stesso assessore Peri, il bersaglio della contestazione dei privati che chiedono un'equa redistribuzione delle risorse aggiuntive messe a disposizione della Regione per il trasporto pubblico.

"Sono tre i temi scottanti – sottolinea Lino Fantini, amministratore delegato del consorzio Coerbus che ha sede a Lugo e copre tutta la Romagna da Castel S.P.Terme a Cattolica -. La copertura del rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri, già concessa dalla Regione alle Agenzie della Mobilità, non ha trovato però riscontro per le imprese private. La Regione ha  stanziato  100 milioni di euro per il triennio 2008-2010, ma le aziende private non hanno avuto riscontri, pur applicando il contratto collettivo nazionale e L'integrativo regionale".

Enti locali e Agenzie per la mobilità non hanno provveduto a ridistribuirle come negli anni precedenti, spiegano al Caipet.

"La dignità e il rispetto degli accordi impongono – hanno spiegato Alberto Armuzzi, presidente Legacoop servizi, e Giuliano Medici, presidente Fita -Cna – così come in passato, che le risorse pubbliche vengano distribuite in parti uguali tra tutti i soggetti che operano nel trasporto pubblico locale".

In Emilia Romagna, il trasporto pubblico locale viene effettuato da cooperazione e piccole imprese su quasi il 25% dei chilometri del trasporto pubblico locale da Bologna a Modena, da Reggio Emilia a Parma, Piacenza, Ferrara, Ravenna, Forlì- Cesena e e Rimini. I risparmi calcolati sui costi che dovrebbero essere affrontati dalla collettività con le aziende pubbliche di Trasporto – hanno sottolineato i manifestanti – sono di oltre 25 milioni di euro annui.

"Un altro tasto delicato – aggiunge Fantini – è la nascita della holding romagnola che prevede la fusione in un'unica società di Atm/Ra, Avm/Fc e Tram di Rimini entro il 30 marzo 2010 ed il successivo passaggio alla vendita del capitale sociale di almeno il 40% a partner privati. Lo stupore è – sottolinea L'ad di Coerbus – che al ruolo dei privati non sia dedicata neppure una riga e che è di fatto impossibile partecipare L'acquisto del 40% del capitale dovendo sborsare cifre che sono impossibili per le imprese private".

Questo mentre nel bacino romagnolo le imprese private svolgono 6 milioni 900 mila km vettura, circa il 30% del totale, senza nessuna tutela di continuità.

La collaborazione tra pubblico e privato ha consentito un risparmio per la collettività stimato dal Caipet in 25 milioni di euro L'anno e un miglioramento del servizio, soprattutto nelle zone più disagiate.

L'assessore Alfredo Peri riconoscendo il contribuito dei privati al sistema di Tpl ha lanciato un messaggio agli Enti locali. "In una situazione come questa di difficoltà ognuno deve fare la sua parte. La Regione ha messo a disposizione risorse aggiuntive a chi fa i servizi, aziende pubbliche e private". Le maggiori risorse destinate dalla Regione al sistema del Tpl devono essere equamente suddivise tra tutti i soggetti che operano nel settore.

"Del resto  le aziende non ci stano più ad essere relegate sempre nel ruolo di sub affidatari – sottolinea Bruno Ricci Petitoni, presidente di Coerbus e vicepresidente di Nuova Mobilità, la realtà consortile costituita dalle principali società private del settore operanti in Emilia-Romagna e Toscana – E' giunto il momento che tutti i chilometri extra-urbani siano svolti da aziende private, perché  ci sono economie di scala che solo noi siamo in grado di fare".

Un altro problema da considerare è il decreto proposto dal Governo un mese fa che non prevede in pratica nessuna opportunità per le piccole aziende private "Questo perché – conclude Ricci Petitoni – è  basato su un doppio binario: riaffidamento in house (dal pubblico al pubblico) di determinati servizi e società miste (pubblico/private) con la vendita di almeno il 40% del capitale al socio privato. Per moltissime imprese sarebbe la fine".Manu Mich. – clickmobility.it

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