Domani il documento sarà sottoposto, nel corso di un incontro, al  sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino

Roma. Il trasporto merci? Solo il 10% in Italia viaggia su rotaia: i dettagli nel documento reso noto dal Freight Leader Council

Roma. Il trasporto merci? Solo il 10% in Italia viaggia su rotaia: i dettagli nel documento reso noto dal Freight Leader Council

l'FLC elenca le ingenti risorse che gli altri paesi europei destinano al sostegno del trasporto intermodale ferroviario, individuando le aree di criticità del sistema intermodale nazionale e chiedendo al governo un’urgente azione di sostegno

In Italia soltanto il 10% circa delle merci viaggia su treno – e la quota tende a ridursi – contro una media del 15% nell’Europa dei 15. Eppure, un aumento del trasporto merci su rotaia migliorerebbe la sicurezza delle strade e la qualità dell’aria, consentirebbe un forte risparmio energetico, ottimizzerebbe la capacità dell’Italia di sfruttare la sua posizione geografica, aumenterebbe la capacità di trasporto della rete nazionale e favorirebbe maggiori sinergie tra le diverse modalità di trasporto, stimolando anche la crescita dei traffici nei principali porti nazionali, con importanti ricadute sul gettito erariale e sull’indotto occupazionale.

Un documento del Freight Leader Council, che riunisce i maggiori operatori del trasporto merci (da DHL a ENI, da IBM Italia a Procter&Gamble, da RFI a Trenitalia), mette a fuoco tutti gli aspetti del problema, elencando anche le ingenti risorse che gli altri Paesi europei destinano al sostegno del trasporto intermodale ferroviario – dai 12 milioni di euro l’anno dell’Ungheria ai 160 della Svizzera – individua le aree di criticità del sistema intermodale nazionale in relazione alle altre modalità e chiede al governo un’urgente azione di sostegno.
Azione che va da misure di regolazione del trasporto stradale per ridistribuire i costi esterni del trasporto a una forma di contribuzione significativa (complessivamente circa 120 milioni di euro) a parziale bilanciamento dei costi del trasporto ferroviario, da conferire direttamente al proprietario o all’”aggregatore” delle merci che sceglie la modalità ferroviaria, almeno fino alla rimozione di quei vincoli infrastrutturali che non consentono al trasporto intermodale di essere competitivo con le altre modalità. In assenza di una concreta azione statale in questo senso, da rendere operativa fin dall’inizio del 2010, il documento evidenzia i rischi di una desertificazione dei servizi di trasporto combinato nel nostro Paese, con un ulteriore gap di competitivita’ per le imprese ed il nostro sistema dei trasporti.

Il documento sarà sottoposto al sottosegretario ai Trasporti, Mino Giachino, nel corso di un incontro che si terrà domani a Roma, presso il “Wella Studio”, in via Angelo Brunetti, 35, dalle 10,30. Il lavoro di FLC sarà illustrato da Aldo Maietta (Trenitalia), mentre le esigenze dei caricatori saranno esposte da Antonio Malvestio (Procter&Gamble), per il settore marittimo parlerà Alberto Musso (Tarros), per gli interporti Alessandro Ricci (UIR), per l’autotrasporto Fabrizio Ossani (Federtrasporti), per gli operatori ferroviari Mario Castaldo (Trenitalia) e Giacomo Di Patrizi (CFI). L’intervento del sottosegretario Giachino concluderà la sessione dei lavoriManu Mich. – clickmobility.it

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