Tra gli altri impegni della Regione, l’aumento dell’accessibilità delle biciciclette ai treni attrezzando in modo idoneo alcune carrozze e il miglioramento della segnaletica per le due ruote in prossimità delle stazioni

Bologna-Verona: firmato protocollo per la realizzazione del collegamento ciclopedonale

Bologna-Verona: firmato protocollo per la realizzazione del collegamento ciclopedonale

Peri: “Vogliamo associare il servizio di bike sharing a Stimer, il sistema di tariffazione integrata regionale, in modo tale che in futuro sarà possibile utilizzare un unico titolo di viaggio anche per noleggiare la bicicletta”

In bicicletta sulla Bologna-Verona. Il primo passo per la realizzazione del collegamento ciclopedonale, che si snoderà sull’area di sedime dell’ex linea ferroviaria, è avvenuto ieri con la firma di un protocollo da parte di Regione, Rfi, Province di Bologna e Modena e i nove Comuni interessati (Anzola dell’Emilia, Camposanto, Calderara, Crevalcore, Mirandola, Sala Bolognese, Sant’Agata Bolognese, San Felice sul Panaro, San Giovanni in Persiceto).

Il protocollo prevede la presa in comodato d’uso gratuito da parte delle due Province dell’area di sedime dismessa da Rfi. Con la sottoscrizione per la Bologna-Verona viene quindi portato avanti quel “patto”, firmato da Regione e associazioni di settore nel giugno 2009, per sviluppare la mobilità ciclopedonale in Emilia-Romagna, promuovere comportamenti individuali sostenibili, recuperare e valorizzare le aree degli ex tracciati ferroviari: a questo scopo è già stato definito tra Regione e Rfi uno schema di comodato d'uso per le aree di sedime, che potrà essere utilizzato in casi analoghi.

“La costruzione di questo percorso ciclopedonale ha alcune particolarità – ha sottolineato l’assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Alfredo Peri – le dimensioni complessive dell’opera e il coinvolgimento, molto attivo, dei Comuni interessati. Oltre, naturalmente, alla disponibilità di Rfi a dare in comodato d’uso gratuito l’area di sedime. Lo dico con soddisfazione, perché tutto ciò rivela una forte sensibilità verso una mobilità ‘dolce’ e realmente ecosostenibile”.

Peri ha poi ricordato come, all’interno dell’impegno della Regione per lo sviluppo della mobilità ciclistica, si sia appena conclusa la gara per l’acquisto di 1000 bici che verranno usate con i Comuni per il bike sharing. “Vogliamo associare – ha aggiunto Peri – il servizio di bike sharing a Stimer, il sistema di tariffazione integrata regionale, in modo tale che in futuro sarà possibile utilizzare un unico titolo di viaggio anche per noleggiare la bicicletta”.

Tra gli altri impegni della Regione, l’aumento dell’accessibilità delle biciciclette ai treni attrezzando in modo idoneo alcune carrozze e il miglioramento della segnaletica per le due ruote in prossimità delle stazioni.

La Regione ha accolto la proposta di un gruppo di lavoro dei “Comuni della linea Bologna-Verona per la realizzazione di una pista ciclabile interprovinciale” con capofila il Comune di San Giovani in Persiceto, impegnato dal 2005 per la valorizzazione dell’area di sedime dell’ex linea ferroviaria. Un primo tratto del percorso ciclopedonale – e più precisamente quello che va da San Giovanni in Persiceto a Crevalcore – è già finanziato: con gli Accordi di Programma 2007-2010 la Regione ha programmato per la sua realizzazione 300mila euro, che verranno destinati ai Comuni di San Giovanni in Persiceto e Crevalcore. I Comuni stanzieranno a loro volta altri 300mila euro per l’intervento (l’investimento complessivo, dunque, è di 600mila euro). E’ previsto inoltre l’avvio di un network, che vedrà la Regione come project leader, per reperire cofinanziamenti europei per il completamento del percorso.

Il tracciato della vecchia linea, che si sviluppa da Osteria Nuova a Mirandola per circa 35 chilometri, si inserisce strategicamente all’interno di reti di percorribilità ciclistica nazionali ed europee (BicItalia ed EuroVelo). Reti di mobilità “lenta” basata su corridoi liberi da traffico, che interagiscono con il tessuto urbano penetrando nelle città, con molteplici risvolti: miglioramento della qualità ambientale e della salute dei cittadini, realizzazione di una mobilità “dolce” e altamente sostenibile (proprio perché a impatto zero), promozione di un turismo sulle due ruote.

L’Emilia-Romagna, storicamente e geograficamente, è uno dei territori più “votati” all’utilizzo della bicicletta. Per questo la Regione ha sviluppato negli anni il tema della mobilità e dello sviluppo della rete ciclopedonale, con atti specifici e investimenti. A livello di programmazione e pianificazione, il Prit ’98 indirizza gli enti locali, le Province e i Comuni a definire reti ciclabili integrate con l’assetto delle reti viarie di collegamento tra centri e nuclei abitati, mettendo in primo piano la sicurezza e la continuità dei collegamenti. Dall’Atto di indirizzo triennale 2007-2010 per la programmazione e amministrazione del trasporto pubblico regionale arriva l’indicazione a pianificare e realizzare reti ciclopedonali estese, continue e capillari, a migliorare l’accessibilità alle stazioni e incentivare l’intermodalità treno-bicicletta.
Misure e azioni nel campo della mobilità ciclopedonale sono indicate anche dalle Linee guida per la mobilità sostenibile (delibera della giunta regionale 1580/08). Infine, gli annuali Accordi di Programma sulla qualità dell’aria (l’ultimo è stata sottoscritto lo scorso 15 ottobre 2009) tra la Regione Emilia-Romagna, le Province e i Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti, impegnano i firmatari a realizzare interventi a basso impatto ambientale nell’ambito della mobilità sostenibile, della logistica regionale, dell’edilizia sostenibile e delle attività produttive.Manu Mich. – clickmobility.it

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