I blocchi del traffico

Roma. Euromobility e Aci contrari ai blocchi del traffico

Roma. Euromobility e Aci contrari ai blocchi del traffico

Merella: “Fermo restando l’obiettivo di una radicale modifica dei modelli di mobilità nelle aree urbane, che si rende necessaria anche se il parco circolante fosse tutto a impatto zero, è ormai assodato che solo la caratterizzazione chimica degli inquinanti emessi in atmosfera consente di attribuire ad ogni singola fonte il valore reale del potere inquinante”

I blocchi del traffico? "Inutili e demagogici" ne sono convinti i responsabili delL'Aci, ma non solo.
Anche Euromobility ha espresso analoghe considerazioni sull’utilità del blocco, pur partendo da un punto di vista diverso e cioè che occorre pervenire ad un modello di mobilità basato su una nuova cultura che eviti per il futuro il ricorso a misure straordinarie come quelle che i sindaci, "in preda al panico", ripropongono a fronte del permanere di condizioni ambientali molto critiche.

Intervenendo a proposito del No Smog Day, il presidente dell’Automobile Club d’Italia Enrico Gelpi, un po’ in controtendenza rispetto alle responsabili prese di posizione di
ACI nell’ultimo decennio, condanna senza appello le giornate di blocco del traffico ritenendole non solo inutili ma anche costose per la comunità.
L’intervento del presidente Gelpi richiama tuttavia l’attenzione su un aspetto estremamente rilevante che riguarda, o dovrebbe riguardare le specifiche responsabilità in capo alle sorgenti inquinanti, troppo frettolosamente attribuite in via principale al traffico.

"Fermo restando l’obiettivo di una radicale modifica dei modelli di mobilità nelle aree urbane, che si rende comunque necessaria anche se il parco circolante fosse tutto a impatto zero, è ormai assodato che solo la caratterizzazione chimica degli inquinanti emessi in atmosfera consente di attribuire ad ogni singola fonte il valore reale del suo potere inquinante – ha sottolineato Arcangelo Merella, presidente Euromobility -.
Se lo si facesse in ogni città ci troveremmo di fronte a risultati sorprendenti così come è stato possibile verificare in contesti a forte densità di traffico. Citiamo per esempio una recente indagine da noi svolta nella città di Chamonix, per studiare l’impatto del traffico di attraversamento del Traforo del Monte Bianco, da cui emerge che fatta 100 la base delle PM10 e PM2,5 il contributo del traffico veicolare pesa, nelle peggiori condizioni meteo climatiche, per il 33% al massimo".

"Nelle nostre città – conclude Merella – e in particolare quelle della Pianura Padana, il contributo del traffico dovrebbe raggiungere percentuali verosimilmente più elevate. Ciò andrebbe tuttavia verificato con dati affidabili per attribuire ad ogni fonte il suo peso reale così da articolare in maniera più opportuna le misure di intervento".Manu Mich. – clickmobility.it

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