Dieci anni di Osservatorio “Audimob”: presentato il rapporto su stili e comportamenti di mobilità degli italiani

Roma. Gli italiani bocciano il tpl e prediligono L'uso delL'auto

Roma. Gli italiani bocciano il tpl e prediligono L'uso delL'auto

Perde posizioni il trasporto collettivo (autobus, tram e metro) seppure in misura più contenuta: gli spostamenti medi giornalieri passano da 12,1 del 2000 a 11,5 milioni del 2009 pari al -5%. Viceversa le quattro ruote rafforzano la propria supremazia da 75,6 mln di viaggi medi giornalieri nel 2000 a 82,2 milioni nel 2009 (+8,7%)

Il trasporto pubblico perde terreno a favore del mezzo privato.
Negli ultimi dieci anni (2000-2009) il ricorso L'automobile è aumentato delL'11,2%, e gli spostamenti in moto, nello stesso periodo, del 2,9%.
La frequenza d’uso dell’automobile è altissima. Nel 2009 la quasi totalità degli intervistati (95,9%) dichiarava di averne fatto ricorso, come guidatore o come passeggero, nei tre mesi precedenti l’intervista; la fetta maggioritaria degli utenti, pari al 71,2%, può essere classificata come abituale e il restante 24,7% come occasionale. Nonostante i livelli altissimi raggiunti, la frequenza d’uso dell’auto tende a crescere ancora costantemente (tab. 2); era all’84,7% nel 2000 (60,7% gli abituali), è salita al 91,1% nel 2005 (63,7% gli 45abituali) fino appunto al 95,9% nel 2009 (+11,2% rispetto al 2000).
In flessione, invece, il ricorso ai mezzi pubblici (autobus e tram): il loro utilizzo è diminuito in assoluto del 2,1%, anche se ha registrato un aumento di domanda del 4,2% negli ultimi cinque anni (2005-2009). Che ci sia il segno per i prossimi anni di una inversione di tendenza? E' boom, invece, per la due ruote ecologica: nelL'ultimo decennio gli italiani che si spostano in bicicletta sono aumentati del 10,4%.

I dati sono quelli che emergono dal rapporto su stili e comportamenti di mobilità degli italiani, elaborato da Isfort in occasione del decennale dell’Osservatorio “Audimob”, nel quale si focalizzano i principali trend evolutivi della domanda, dei comportamenti e degli stili di mobilità nel nostro paese.
Il documento è stato presentato venerdì scorso, seguito da un'interessante tavola rotonda che è stata l’occasione per mettere a confronto valutazioni interpretative e metodologiche sui risultati delle indagini, in una prospettiva di lettura multidisciplinare e nell’ottica di delineare un quadro coerente e praticabile di indirizzi per lo sviluppo della mobilità sostenibile.

Dallo studio emerge che "la frequenza d’uso dell’automobile è altissima".
Sale anche il ricorso alla bicicletta, come detto, anche se "resta minoritaria" come forma di mobilità.
Ad ogni modo nel 2009 gli italiani che pedalano hanno raggiunto quota 35%, ma va detto che i ciclisti "abituali" sono il 13,4%, quelli occasionali il 21,5%. Il rapporto Isfor spiega poi perchè i mezzi pubblici sono 'snobbati': in un questionario a risposta multipla, più di otto italiani su dieci (82,9%) tra quelli che non usano autobus e tram, spiegano di non utilizzarli soprattutto per motivi di 'comodità' (70,5%) e di 'tempo' (42,5%).

Rispetto a 10 anni fa, per assolvere agli impegni di lavoro e alle esigenze personali e familiari, gli italiani ogni giorno si spostano per più chilometri e impiegano più tempo: per la precisione nel 2009 gli italiani si sono spostati in media per 11,4 km, per un tempo pari a 21 minuti ma sia la lunghezza che la durata sono aumentati, rispetto al 2000, rispettivamente del +18,8% e del 10,5%, con un ovvio sovraccarico di fatica e di costi prodotti dallo spostamento.

Al tempo stesso gli spostamenti per motivi di lavoro o di studio rappresentano solo il 35% della domanda di mobilità: in costante espansione è il peso della mobilità dovuta al tempo libero e alle esigenze di gestione familiare.

La ricerca delL'Isfort è basata su 15 mila interviste telefoniche su un campione che ha tra i 14 e gli 80 anni e mostra come gli anni 2008 e 2009, quelli in cui la crisi si è fatta sentire maggiormente, hanno inciso sulle abitudini di mobilità degli italiani anche se già ai primi segnali di ripresa economica i consumi di mobilità sembrerebbero ripartire. Nonostante questo, tra il 2000 e il 2008 il numero delle auto in Italia è cresciuto quasi ininterrottamente: solo nel 2004 si è avuta una contrazione.

"L'automobile domina il mercato e rappresenta quasi i due terzi di tutti gli spostamenti – ha denunciato il presidente di Isfort Gaetano Arconti – e c'é stato, negli ultimi 10 anni, un progressivo ulteriore consolidamento del monopolio delle quattro ruote a scapito degli spostamenti a piedi, in bici e del trasporto con i mezzi pubblici".

L'Osservatorio Audimob traccia anche il profilo dei maggiori consumatori di mobilità che sono essenzialmente uomini, delle classi d'età più giovani, possiedono un titolo di studio medio alto, oppure sono studenti o occupati. Al tempo stesso cresce, nei dieci anni (2000-2009) la mobilità tra anziani e pensionati mentre diminuisce tra alcune categorie 'forti' come i giovani (dal 91,2% del 2000 L'86% del 2009).

I dati del rapporto rilevano che si è contratta la mobilità non motorizzata: in valori assoluti gli spostamenti medi giornalieri a piedi o in bicicletta sono passati dai 31,7 milioni del 2000 ai 26,3 milioni del 2009 con una riduzione pari al -17%.

Perde posizioni anche il trasporto collettivo (autobus, tram e metro) seppure in misura più contenuta: gli spostamenti medi giornalieri passano da 12,1 del 2000 a 11,5 milioni del 2009 pari al -5%. Viceversa le quattro ruote rafforzano la propria supremazia da 75,6 mln di viaggi medi giornalieri nel 2000 a 82,2 milioni nel 2009 (+8,7%) Anche L'intermodalità ha visto crescere il proprio ruolo.

Passando poi ad una ripartizione per aree geografiche, Audimob evidenzia come le regioni del nord ovest siano quelle più virtuose nella scelta delle soluzioni di trasporto sostenibili, al centro e al sud soprattutto L'auto polarizza la domanda di mobilità. Gran parte degli italiani poi (74,1%) condivide il sistema della patente a punti. Infine cresce il fenomeno del pendolarismo che conta un esercito di quasi 10,8 milioni di cittadini (erano 9.5 mln nel 2002). Per i pendolari gli spostamenti sono sempre più faticosi: la lunghezza media dei loro viaggi si attesta sopra i 25 km. Il mezzo più usato anche da loro è L'auto; in crescita L'uso dei ciclomotori.

sintesi rapporto

Carlo Carminucci e Massimo Procopio

Garardo Marletto

Eleonora PieraliceManu Mich. – clickmobility.it

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