Relativamente al settore trasporti la Conferenza segnala la riduzione delle risorse per il diritto alla mobilità e per le infrastrutture pubbliche – rispettivamente 231 e 79 mln a valere sugli stanziamenti del MEF – che colpisce pesantemente l’erogazione dei servizi ai cittadini: ferrovie regionali, investimenti materiale rotabile, contratto di servizio Trenitalia
La conferenza delle Regioni ha approvato L'unanimità un documento che boccia la manovra economica del governo.
Il presidente della conferenza delle Regioni, Vasco Errani, osserva che così com'é il provvedimento é "irricevibile e non sostenibile perché il peso dei tagli é caricato sulle regioni per oltre il 50%".
Nel documento si legge che le Regioni "comprendono la necessità di una manovra tempestiva rispetto alla situazione economica attuale" ma ritengono "che il taglio indiscriminato sulle spese regionali non sia congruo nelL'equilibrio del concorso dei livelli istituzionali.
Per di più – si legge – i tagli indiscriminati difficilmente sono applicabili e probabilmente non daranno i previsti benefici al Paese e per tanto ritengono la manovra irricevibile".
Le Regioni segnalano che i tagli colpiranno le imprese, il trasporto pubblico locale, L'ambiente e i servizi sociali. Errani cita poi il fatto che é stato "violato il patto sui Fas" e quello relativo alla sanità.
Errani parla di "operazione verità sui numeri e auspica "che il governo prenda atto delle nostre giuste e corrette osservazioni.
A chi gli chiede cosa succederà se Tremonti non modificherà la manovra, Errani risponde: "Non alzeremo bandiera bianca. Lavoreremo con senso delle istituzioni come abbiamo sempre fatto".
Relativamente al settore trasporti la Conferenza segnala la riduzione delle risorse per il diritto alla mobilità e per le infrastrutture pubbliche logistiche (rispettivamente 231 e 79 milioni a valere sugli stanziamenti del MEF) che colpisce pesantemente l’erogazione dei seguenti servizi ai cittadini: ferrovie regionali, investimenti materiale rotabile, contratto di servizio Trenitalia. "E’ evidente come i tagli di cui sopra comporteranno riduzione dei servizi di trasporto, con ripercussioni sull’occupazione del settore e sui viaggiatori pendolari, nonché un forte rischio di aumento delle tariffe".
La manovra correttiva obbligherà la regione Lombardia a tagliare un terzo dei fondi destinati al trasporto pubblico locale ed a "spazzare via" i 130 milioni di euro destinati al fondo per la famiglia".
Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, al termine della riunione.
"La manovra va cambiata – ha evidenziato Formigoni – bisognerebbe applicare la logica del buon padre di famiglia che carica il peso dei tagli su tutti i figli. Qui invece si carica tutto su un figlio solo, per altro quello virtuoso, che sono le regioni e, in questo caso, ci troviamo di fronte ad un padre sciamannato".
Se la manovra correttiva non dovesse essere modificata, la Regione Lazio sarebbe costretta a tagliare 400 milioni di euro dai fondi destinati al trasporto pubblico locale. Lo ha spiegato il presidente della Regione, Renata Polverini, al termine del confronto dedicato alla manovra. Polverini ha sottolineato che "L'obiettivo delle regioni non e' quello di tirarci fuori da una manovra che riteniamo utile ma é quello di veder partecipare tutti i livelli della spesa pubblica al processo di risanamento".
In questo modo, ha concluso Polverini, "rischiamo di vanificare la lotta agli sprechi che abbiamo già avviato".
"Bravo Formigoni! Il modo con cui il presidente della Regione Lombardia si sta battendo contro la manovra del governo e contro i tagli insostenibili ai servizi sociali, al trasporto pubblico, L'assistenza, L'agricoltura, fino alla sanità é davvero esemplare- – spiega Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana -".
"Sono convinto che se manterremo L'unità di tutte le Regioni e di tutte le istituzioni in difesa dei servizi per i cittadini aumenteranno le possibilità di cambiare la manovra in Parlamento, modificandola nei suoi aspetti più negativi. Invito quindi il Pdl sia a livello regionale che nazionale a condividere L'impegno di Formigoni e a rappresentare quindi L'interesse anche della nostra regione e di tutti i cittadini di ogni colore politico".
Secondo Nichi Vendola, governatore della Puglia, quella del governo è «una manovra economico-finanziaria che non soltanto sottrae ingenti risorse allo stato sociale e ai diritti dei cittadini, che congela il reddito di una parte del mondo del lavoro, ma che non ha nessuna idea propositiva sulla crescita. È una manovra recessiva, depressiva» tanto che «rischiamo di stringere la cinghia ma di stringerla intorno al collo delle giovani generazioni e delle famiglie più povere, perché non c'è nessuna prospettiva di crescita nelL'economia, di crescita occupazionale». Il rischio che si corre, secondo Vendola è che, «una generazione di ragazzi e di ragazze perda la prospettiva del futuro, del lavoro, delL'autonomia del senso della propria vita, della dignità».Manu Mich. – clickmobility.it