Potocnik: “l'inquinamento atmosferico continua a causare ogni anno più di 350mila morti premature in Europa. In Italia per ogni 10mila abitanti, più di 15 muoiono prematuramente. Gli Stati membri devono continuare a prendere sul serio le norme europee di qualità dell'aria e adottare i provvedimenti necessari per ridurre le emissioni”
Ultimo avvertimento della Commissione europea L'Italia sulL'inquinamento da polveri sottili.
"L'inquinamento atmosferico continua a causare ogni anno piu' di 350 mila morti premature in Europa – ha commentato il commissario europeo L'Ambiente, Janez Potocnik – in Italia sono ancora troppi i luoghi dove, per ogni 10 mila abitanti, più di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa del particolato. Gli Stati membri devono continuare a prendere sul serio le norme europee di qualità delL'aria e adottare i provvedimenti necessari per ridurre le emissioni".
Se L'Italia, avverte L'esecutivo Ue, non prenderà le misure necessarie per conformarsi alla normativa europea sulla qualità delL'aria, la Commissione potrà adire la Corte di Giustizia europea.
L'azione della Commissione segue L'entrata in vigore, nel giugno del 2008, della nuova direttiva europea sulla qualità delL'aria, che autorizza i Paesi membri a chiedere, nel rispetto di certe condizioni e per determinate parti del Paese, una proroga di durata limitata per L'adeguamento alle norme in materia di PM10 entrate in vigore nel 2005.
Per la cronaca il 29 gennaio 2009 la Commissione aveva inviato L'Italia una lettera di "messa in mora", il 28 settembre 2009 il Commissario europeo Dimas aveva firmato una prima 'decisione' con la quale informava L'Italia che per valutare una deroga serve un impegno a livello nazionale. Il 1° febbraio 2010 la Commissione ha respinto una seconda richiesta di deroga riguardante alcune Regioni del sud. Dopo L'ultimo avvertimento la Commissione ha concesso L'Italia 60 giorni per dimostrare di essere in grado di far rispettare i valori limite per il PM10 a partire dal prossimo anno, grazie L'attuazione di un Piano nazionale connesso i Piani regionali.
L'Italia, ricordano a Bruxelles, ha presentato due notifiche riguardanti circa 80 zone situate in 17 regioni e province autonome, ma la Commissione ha respinto gran parte delle richieste, in quanto le zone non soddisfacevano tutte le condizioni previste dalla direttiva. Poiché dL'Italia non sono arrivate nuove notifiche, la Commissione ha deciso di inviare L'ultimo avvertimento scritto, dopo di che, se non prenderà le misure necessarie per conformarsi alla direttiva, L'esecutivo Ue potrà rivolgersi alla Corte di giustizia. Manu Mich. – clickmobility.it