La situazione creatasi riduce gli sbocchi commerciali degli stati membri

Bruxelles. L'Ue impone a Danimarca, Lituania, Lussemburgo e Paesi Bassi di aprire il mercato del trasporto ferroviario internazionale

Bruxelles. L'Ue impone a Danimarca, Lituania, Lussemburgo e Paesi Bassi di aprire il mercato del trasporto ferroviario internazionale

Gli Stati membri dovevano recepire la direttiva 2007/58/CE prima del 4 giugno 2009 ed informare la Commissione delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative adottate a livello nazionale per conformarsi alla regolamentazione dell'Unione

La Commissione europea ha indirizzato ieri un parere motivato a Danimarca, Lituania, Lussemburgo e Paesi Bassi per difetto nel recepimento della direttiva 2007/58/CE, che prevede L'apertura del mercato del trasporto ferroviario internazionale passeggeri.
Questi quattro Stati membri hanno due mesi per conformarsi alla richiesta della Commissione.

La direttiva 2007/58/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, che modifica la direttiva 91/440/CEE del Consiglio relativa allo sviluppo delle ferrovie comunitarie e la direttiva 2001/14/CE relativa alla ripartizione della capacità di infrastruttura ferroviaria e L'imposizione dei diritti per L'utilizzo delL'infrastruttura ferroviaria, ha accordato, a tutte le imprese ferroviarie titolari di una licenza e dei certificati di sicurezza richiesti a partire dal 1° gennaio 2010, il diritto di accesso all’infrastruttura di tutti gli Stati membri per l’esercizio di servizi di trasporto internazionale passeggeri.

Gli Stati membri dovevano recepire la direttiva 2007/58/CE prima del 4 giugno 2009 ed informare la Commissione delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative adottate a livello nazionale per conformarsi alla regolamentazione delL'Unione.

Danimarca, Lussemburgo ed i Paesi Bassi non hanno ancora comunicato le disposizioni nazionali di recepimento della direttiva alla Commissione.
La Lituania, da parte sua, ha comunicato soltanto misure parziali.

La situazione creatasi naturalmente riduce gli sbocchi commerciali degli stati membri che hanno diritto di accedere alle infrastrutture ferroviarie per espletare il servizio internazionale che la legislazione europea autorizza. Manu Mich. – clickmobility.it

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