l'assessorato regionale ai Trasporti fa sapere di essere al lavoro per mettere a punto nuove strategie per i trasporti pubblici anche alla luce di quanto deciso dall'UE in tema di libera concorrenza nel settore. Vetrella ha spiegato le intenzioni dell'esecutivo campano in merito alla questione biglietti
La Regione interviene sul tpl decidendo di 'salvare' il biglietto integrato e accantonare L'aumento delle tariffe per spostarsi con i mezzi pubblici sul territorio regionale della Campania.
Il consorzio ‘Unico Campania’ resta in sella ma gli intenti della Regione sono quelli di eliminare ogni forma di monopolio e aprire il mercato del trasporto pubblico regionale alla concorrenza.
Ad entrare nel merito é l’assessore ai Trasporti della Giunta regionale campana, Sergio Vetrella. “La nostra politica – ha detto – vuole porre l’accento sulla qualità dei servizi e sulla sicurezza per i passeggeri, In quest’ottica, sarà necessario risanare i conti delle aziende e favorire la concorrenza, come previsto dall’Unione europea, che dal 2011 impone l’introduzione di una gara libera per l’assegnazione di tutti i servizi pubblici”.
Se non c’e’ monopolio, prosegue Vetrella, sarà il cittadino a scegliere il servizio migliore e a decidere quale azienda premiare con i soldi pubblici.
L’assessore ha sottolineato come l’importo pagato per il biglietto sia solo una minima parte dei fondi che arrivano alle aziende “Premesso che la Regione detiene solo il 30% del consorzio, tra il 2000 e il 2004 sono stati stanziati da Palazzo Santa Lucia oltre 35 milioni di euro. A questi se ne sono aggiunti, senza accordo e su base semplicemente contributiva, altri 52 dal 2005 al 2010. Abbiamo dovuto onorare, inoltre, una delibera della vecchia Giunta, che stabiliva la concessione di ulteriori 11 milioni”.
“‘Unico’ ne chiede ancora 47 – in virtù di un debito che l’assessore dice di non aver riscontrato nel bilancio e che quindi “non saranno erogati prima di aver controllato eventuali sprechi e aver reso le aziende efficienti”.
Vetrella chiarisce inoltre come la Regione stanzi complessivamente 700 milioni all’anno per le aziende del trasporto pubblico, molte delle quali sono le stesse inserite nel consorzio, che quindi incassano i fondi per due vie differenti.
“Avendo un’entrata certa e potendo contare su un sicuro ripianamento del debito da parte del socio pubblico – ha aggiunto – e’ chiaro che le aziende non abbiano alcun interesse a fornire un servizio di qualita’ e a controllare che tutti i passeggeri paghino il biglietto”.
Vetrella chiarisce subito la posizione della Regione nei confronti degli operatori che decideranno di uscire adesso da ‘Unico’ “Sappiano che se ne assumeranno la responsabilità davanti ai cittadini e che l’appartenenza al consorzio sarà un requisito fondamentale per accedere alle prossime gare pubbliche”. Manu Mich. – clickmobility.it