Nuovi elementi svelano le possibili linee di sviluppo europeo della quattro ruote.Ad ipotizzarne le linee essenziali sono i dettagli che scaturiscono da due analisi, la prima realizzata dalla Comunità Europea,
Nuovi elementi svelano le possibili linee di sviluppo europeo della quattro ruote.
Ad ipotizzarne le linee essenziali sono i dettagli che scaturiscono da due analisi, la prima realizzata dalla Comunità Europea, e anticipata nei contenuti principali da Euractiv, la seconda predisposta da Mc Kinsey & Co. per conto di European Climate Foundation, delL'associazione governativa European Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking e di diversi soggetti privati.
Per la Commissione é un punto essenziale diversificare i sostituti del petrolio visti i limiti dei biocarburanti, aspettando un contributo massiccio da auto elettriche e fuel cell che, anche a detta dello studio di Mc Kinsey, potranno essere competitive già a partire dal prossimo decennio.
L'Europa, è un dato di fatto, vuole ridurre le emissioni di Co2 del 95% entro il 2050. L'idrogeno potrebbe essere la chiave di volta del trasporto a zero emissioni, anche se non tutti la pensano nello stesso modo.
Per il 2050, quando le auto in circolazione si stima saranno circa 273 milioni, il settore dei trasporti su strada dovrà essere per il 95% carbon free.
Secondo la McKinsey il futuro della mobilità sostenibile potrebbe poggiare in linea di massima sulla diffusione di autoveicoli dotati di fuel cell ad idrogeno. Saranno i veicoli elettrici, a celle combustibili L'idrogeno o a biocarburanti a sostituire petrolio e benzina: tempi e modi però non emergono con chiarezza nello studio che in molti sottolineano sia troppo ottimistico, soprattutto in merito alla competitività delle auto a idrogeno in un lasso di tempo di soli 10-20 anni.
Nello scenario proposto da McKinsey veicoli elettrici, ibridi plug-in e a celle combustibili ad idrogeno convivono e, quel che è interessante, viene messo in evidenza come i costi di possesso ed esercizio dei diversi tipi di veicoli siano destinati a convergere attorno al 2025.
Per raggiungere gli obiettivi europei, in base a quanto si legge nello studio McKinsey, si dovrà incrementare notevolmente l’impiego di veicoli alimentati in maniera alternativa come automobili elettriche, ibride o dotate di fuel cell.
Le prime due, secondo la relazione, sono potenzialmente le più adatte per le piccole automobili e per compiere viaggi brevi, come quelli effettuati quotidianamente dai pendolari, soprattutto nelle aree urbane.
Ma sono i viaggi più lunghi, e di conseguenza i veicoli di medie e grandi dimensioni, a costituire attualmente circa il 50% delle presenze su strada, responsabili di circa il 75% delle emissioni di CO2 derivanti dal traffico stradale, per questa tipologia di spostamenti la tecnologia più adatta potrebbe essere rappresentata dalle celle a combustibile.
Mettendo su strada veicoli ad idrogeno si potrebbero tagliare le emissioni di anidride carbonica del 30% per ogni chilometro percorso, percentuale ottenuta facendo riferimento alle emissioni prodotte da veicoli ad alimentazione tradizionale.
La relazione conclude quindi che non esiste una tecnologia che sia in assoluto la migliore e la più conveniente ma, altresì, che le diverse tecnologie risultano adatte ai diversi stili di vita e di guida e quindi vanno scelte in base alle necessità di ogni singolo consumatore. Proprio per questo motivo, per le difficoltà che il mercato riscontrerà nell’orientare nella giusta direzione produzione e la dotazione delle infrastrutture, ad avere la meglio sul trasporto sostenibile a quattro ruote saranno i treni che, secondo le stime, rappresenteranno il mezzo alternativo all’automobile.
Il cammino per decarbonizzare il trasporto su strada, nella visione dello studio della Commisione, procede inizialmente grazie alla presenza di diversi sostituti del petrolio: dal gas naturale, al gpl, al bio-metano ad altri carburanti di sintesi e ovviamente per i biocarburanti.
E proprio ai carburanti alternativi sarà dedicata un'operazione di promozione la cui lettura sarà possibile attraverso le pagine del White Paper sul trasporto atteso per dicembre, documento che metterà in chiaro, rendendola ufficiale, la strategia europea in materia.
Lo studio della Commissione sottolinea L'importanza dei biofuel, da utilizzarsi soprattutto sulle lunghe distanze.
In fatto di mobilità privata a corto raggio prendono invece campo altre tipologie di motorizzazione prime fra tutte le auto elettriche, ibride plug-in e a celle combustibili.
Un utilizzo che deve tenere in stretta considerazione il problema dei costi, così come si legge nello studio.
Un'auto elettrica attualmente costa 10-15mila euro più di una con motore a combustione interna, mentre una ad idrogeno addirittura 150-200mila in più. Costi a cui si aggiunge il vincolo delle infrastrutture – evidenzia lo studio – per arrivare ad avere 70 milioni di auto con questa motorizzazione servirebbero 3-5 miliardi L'anno di investimenti in infrastrutture fino al 2020 e 2,5 miliardi L'anno dal 2020 al 2050. Manu Mich. – clickmobility.it