Domani convegno promosso da Federmobilità e Isfort

Roma. Finanziare la realizzazione dei sistemi urbani di trasporto

Roma. Finanziare la realizzazione dei sistemi urbani di trasporto

l'iniziativa permetterà la presentazione dello studio “Il Trasporto urbano su rotaia in Italia – Situazione e linee di sviluppo all’avvio del nuovo decennio”

Il treno sempre più raro nelle città italiane”. Potrebbe essere questa la sintesi dello studio “Il Trasporto urbano su rotaia in Italia – Situazione e linee di sviluppo all’avvio del nuovo decennio” che verrà presentato domani durante un convegno organizzato da Federmobilità, l’associazione dei maggiori assessorati ai Trasporti, e dall’Isfort (Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti) presso il Cnel.

L’obbiettivo è quella di mettere in chiaro l’insufficienza della dotazione di reti e servizi per il trasporto su rotaia che, in particolare nelle città italiane, resta una fra le principali emergenze del nostro sistema di mobilità. Qual è oggi la situazione e quali sono le prospettive? E’ a questa domanda che il convegno intende rispondere.

Lo studio verrà presentato da Carlo Carminucci, direttore di ISFORT.

Interverranno: Alfredo Peri, Presidente di Federmobilità, Aldo Carosi, consigliere della Corte dei Conti, Virginio Di Giambattista,  direttore generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Wladimiro Boccali, Presidente della Commissione Mobilità Anci, Marcello Panettoni, Presidente di Asstra. Concluderà i lavori l’On. Mario Valducci, Presidente della Commissione Trasporti della Camera.

Il problema della carenza di sistemi di trasporto rapidi di massa è stato sottolineato anche in una relazione della Corte dei Conti che ha confrontato la situazione italiana con quella delle maggiori città europee.

Tanto per fare alcuni esempi: Roma 350 km, Torino 400 km, Milano 600 km, a fronte dei quasi 4.000 km di Berlino, i 2.000 km di Francoforte, gli oltre 1.500 di Vienna e Parigi, i mille di Londra e i 200 km di Amsterdam, che è una città d’acqua molto più che di terra.
Insufficienza di finanziamenti e impiego poco efficace delle risorse ,oltre a scelte strategiche  inadeguate, all’eccesso di regolamentazione, alla insufficienza di modelli di finanziamento alternativi allo stanziamento statale, sono le cause più diffuse del flop italiano: la legge 211/92 ha prodotto una spesa per mutui di oltre 7,5 miliardi di euro, ma un capitale investito di soli 4,3 miliardi.Manu Mich. – clickmobility.it

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