La nuova realtà conta l'adesione delle imprese ferroviarie nate dopo la liberalizzazione

Roma. Nasce il forum del trasporto ferroviario

Roma. Nasce il forum del trasporto ferroviario

FTF chiede due innovazioni importanti e urgenti: la creazione di un’Authority di settore, indipendente, per il controllo e la regolazione del mercato, e il sostanziale ripensamento delle modalità con cui, attraverso il Prospetto informativo il Gestore dell’Infrastruttura si rapporta con le imprese ferroviarie

Contribuire con spirito costruttivo all’aggiornamento dell’attuale quadro di regole del sistema ferroviario, in un contesto di mercato liberalizzato; porsi come interlocutore propositivo per le Istituzioni e per il Gestore dell’Infrastruttura.

E’ con questo spirito che si costituisce ieri il Forum del Trasporto Ferroviario (FTF), al quale aderiscono le imprese ferroviarie nate dopo la liberalizzazione, sia nel settore merci (riunite in FerCargo) che in quello viaggiatori (Arenaways, Ntv ), gli operatori logistici e i detentori di carri ferroviari storicamente impegnati nel trasporto su ferrovia (riuniti in Assoferr) e l’impresa Arriva DB che opera in Europa  nel trasporto pubblico su ferro e su gomma.

FTF considera una priorità della politica dei Trasporti nazionali lo sviluppo del trasporto ferroviario in un contesto di mercato liberalizzato, sulla base delle direttive europee e delle norme nazionali e si prefigge di contribuire al raggiungimento di questo obiettivo, attraverso la predisposizione di studi, analisi, ricerche, e l’instaurazione di un rapporto di massima collaborazione con le Istituzioni e con il Gestore della Infrastruttura (RFI).
A questo fine FTF ritiene urgente l’aggiornamento dell’attuale quadro di regole, basato sul Dl 188 del 2003 e sullo svolgimento di fatto del Gestore di alcuni compiti di regolazione del mercato.
Tale quadro, che pure ha consentito l’avvio del processo di liberalizzazione, non appare infatti più adeguato ad assecondarne lo sviluppo. Per far fronte alla nuova realtà FTF chiede due innovazioni importanti e urgenti: la creazione di un’Authority di settore, indipendente, per il controllo e la regolazione del mercato, e il sostanziale ripensamento delle modalità con cui, attraverso il Prospetto informativo (PIR), il Gestore dell’Infrastruttura (GI) si rapporta con le imprese ferroviarie (IF).

L’Authority potrebbe essere realizzata in breve tempo, trasferendo a una delle stesse Autorità esistenti l’Ufficio per la Regolazione dei Servizi Ferroviari (URSF), prevista dal Dl 188/2007, che oggi opera nell’ambito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
FTF chiede al governo italiano di risolvere con tempestività l’anomalia di una liberalizzazione, quella del mercato ferroviario, che unica tra i servizi, è avvenuta in assenza di un soggetto di controllo indipendente (al contrario di energia e telecomunicazioni).

Per quanto riguarda il PIR (la normativa che regola l’accesso delle imprese ferroviarie all’infrastruttura pubblica), FTF ne chiede una sostanziale revisione che preveda l’abbandono della logica, su cui oggi si basa,  di una contrapposizione tra GI ed IF, per affermare invece una stretta cooperazione tra i due soggetti, sempre nell’ambito di rispettivi ruoli e responsabilità, finalizzata allo sviluppo del trasporto ferroviario e alla massima efficienza della rete e dei servizi assicurati.
In risposta all’ultima proposta di PIR, avanzata da RFI, che penalizza le imprese ferroviarie in modo grave e insostenibile, il Forum ha deciso di contribuire con un proprio documento che si ispira a tre criteri cruciali: il principio della certezza delle regole; il principio della cooperazione e il principio della trasparenza. Non appena ultimata, la proposta sarà presentata nei prossimi giorni come contributo a tutti i soggetti istituzionali interessati,  ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, URSF e RFI, per essere successivamente dibattuta in un seminario pubblico che FTF organizzerà entro la fine di maggio.

FTF chiede inoltre alle istituzioni preposte che vengano recepite con urgenza le normative internazionali oggi mancanti dal quadro legislativo (in particolare la COTIF 1999, la direttiva 110/2008 e il Memorandum of Understanding relativo al Soggetto Responsabile della manutenzione dei carri, Entity in Charge of Maintanance-ECM).Manu Mich. – clickmobility.it

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