Il TPL è glocal

Il TPL è glocal

Il giorno 25 maggio 2011, nel corso dell’Assemblea Nazionale ANAV, è stato presentato uno studio svolto da LeM Reply che ha affrontato i temi delle economie, di scala nel trasporto

Il giorno 25 maggio 2011, nel corso dell’Assemblea Nazionale ANAV, è stato presentato uno studio svolto da LeM Reply che ha affrontato i temi delle economie, di scala nel trasporto pubblico, i modelli organizzativi e le dimensioni ottimali dei lotti di gara.

Da tempo la questione della dimensione delle aziende di TPL alimenta un dibattito che vede posizioni apparentemente contrastanti: la dimensione paga, piccolo è bello. Questa divergenza di opinioni nasce, credo, da diverse visuali e prospettive di analisi.

Gli studi accademici e soprattutto l’osservazione delle dinamiche di mercato evidenziano con chiarezza alcuni principi che governano lo sviluppo competitivo nel mercato della trasporto pubblico:

– L’offerta è glocal: i principali gruppi che effettivamente operano sul mercato partecipando a gare e ad acquisizioni societarie sono grandi e di profilo internazionale, e operano attraverso aziende di produzione di servizi locali, di dimensioni tendenzialmente medie e medio piccole;

– Il modello societario e organizzativo prevalente è ti tipo “holding operativa”, con funzioni centrali indirette che beneficiano di economie di scala e di scopo (ad esempio la finanza e controllo, il marketing istituzionale, l’ingegneria d’offerta, la pianificazione, l’auditing tecnico) e società operative/unità produttive autonome che gestiscono i servizi e le relazioni con il territorio;

– Il modello a holding garantisce la crescita dimensionale indispensabile per stare su un mercato multidomestico e nel contempo l’ottimizzazione produttiva: superata una certa soglia (indicativamente intorno a un valore di produzione di 8-10 milioni di vett-km), non esistono economie di scala sul fronte della produzione dei servizi (i processi di esercizio e manutenzione, il cui peso sulla struttura dei costi è, in condizioni ottimali, superiore al 75%).

In sintesi, per stare su questo mercato con un adeguato livello di redditività e mitigando i rischi attraverso una presenza geografica diversificata, bisogna crescere (anche con logiche di partnership, consortili o a rete) o far parte di grandi gruppi, ma ricercando la massima redditività (efficacia, efficienza e produttività) a livello di bacino locale.Leopoldo Montanari – LeM Reply

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