Presentati i risultati in Lombardia

Lecco. Progetto ACCESS: sperimentata L'istituzione della figura del facilitatore della mobilità

Lecco. Progetto ACCESS: sperimentata L'istituzione della figura del facilitatore della mobilità

In Valsassina il 72% dei dipendenti si reca al lavoro in auto da solo, il 16% che condivide l’auto coi colleghi, scarsissimo uso del tpl. La proposta del facilitatore orientata verso una forma di mobilità innovativa come il car pooling: supera la rigidità del bus ed è comoda e flessibile quasi come l’auto privata

Presentati presso la sede della Comunità Montana, i risultati, in Lombardia, del Progetto ACCESS a un anno dal suo avvio in Valsassina. ACCESS, che fa parte del Programma Europeo Spazio Alpino 2007-2013 (Interreg IVB), ha visto impegnati per 3 anni 11 partner provenienti da 5 paesi europei, che hanno realizzato 25 progetti pilota, di cui uno in Valsassina.

Obiettivo degli interventi di ACCESS è stato il miglioramento della mobilità in montagna per consentirne lo sviluppo, sia come luogo di residenza e di turismo, sia come sede di attività produttive.

In Valsassina, grazie al coinvolgimento della Comunità Montana ed al supporto tecnico fornito dal team di esperti della Direzione Generale Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione della Regione Lombardia, è stata sperimentata l’istituzione di una nuova figura professionale: il facilitatore della mobilità per le aree montane.

In pratica, si tratta di un esperto che, operando presso gli uffici della Comunità Montana, vicino alla popolazione e disponibile all’ascolto dei bisogni, ha il compito di agevolare la soluzione dei problemi. A questo scopo, il facilitatore, applicando le tecniche di mobility management, analizza la situazione, mette attorno a un tavolo tutti i soggetti responsabili e aiuta ad individuare le misure adatte a risolvere i problemi, cercando di utilizzare al meglio le risorse disponibili. Il tutto, favorendo al massimo la partecipazione ed il dialogo.

Durante lo svolgimento del progetto ACCESS il facilitatore della mobilità, dopo un periodo di formazione, ha affrontato, per un primo test, il problema degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti delle principali imprese insediate nel fondovalle della Valsassina, lungo la strada provinciale 62. La sua azione ha avuto un obiettivo principale: organizzare gli spostamenti dei lavoratori in modo più efficiente, più ecologico e che faccia risparmiare.

Grazie al diretto contatto tra facilitatore delle mobilità e titolari delle aziende, è stato possibile distribuire ai lavoratori un questionario, utile per raccogliere informazioni sulle loro modalità di spostamento e relativa disponibilità al cambiamento. Sono 9 le aziende che hanno partecipato all’indagine, per un totale di 625 addetti. I questionari compilati sono stati 319, pari al 51%. Si tratta di un risultato importante che sottolinea, da un lato, il partecipato interesse dei lavoratori rispetto alle tematiche trattate, dall’altro, la possibilità di elaborare proposte partendo da un campione di dati valido e concreto.

Questi i principali dati emersi: il 72% dei lavoratori dichiara di recarsi al lavoro in auto da solo, a fronte di un 16% che condivide l’auto con altri colleghi, le motivazioni maggiormente espresse a supporto della scelta del mezzo riguardano la libertà di movimento garantita dall’auto privata e il comfort che ne deriva.

È inoltre importante sottolineare come il trasporto pubblico venga percepito come inesistente o comunque non efficiente: su 319 questionari compilati solo una persona ha dichiarato di utilizzare il trasporto pubblico come mezzo prevalente per recarsi al lavoro. Un segnale positivo riguarda la disponibilità dei lavoratori a modificare le proprie abitudini di mobilità: il 75% sarebbe infatti disposto a condividere l’auto per il tragitto casa-lavoro o già lo fa.

A fronte di tutti gli elementi emersi – predominio dell’uso dell’auto di proprietà, disponibilità al cambiamento, concentrazione delle aziende lungo un’unica direttrice stradale, scarsissimo uso del trasporto pubblico locale – la proposta del facilitatore si è orientata verso una forma di mobilità innovativa che supera la rigidità del bus, comoda e flessibile quasi come l’auto privata: il car pooling, ovvero l’utilizzo condiviso tra persone della propria automobile per compiere un medesimo tragitto.

E’ stato così svolto con esito positivo uno studio di fattibilità sull’implementazione di un sistema di car pooling per le aziende della Valsassina, sperimentando forme di aggregazione utili in montagna. Nello specifico, lo studio ha preso in considerazione i lavoratori del polo formato da 3 aziende che presentano caratteristiche simili: Grattarola, Pigazzi Reti e Pro.fer.all. Utilizzando le informazioni fornite dagli stessi lavoratori sono stati organizzati equipaggi formati da 3 o 4 persone che possono condividere la stessa automobile e dividere tra loro le spese, avendo percorsi ed orari largamente coincidenti. Adottando questa soluzione, il numero delle auto in circolazione scenderebbe a 40, rispetto alle 100 oggi utilizzate.

Estendendo l’analisi alla totalità delle aziende partecipanti, potrebbe essere eliminato un terzo delle 550 auto oggi utilizzate dai lavoratori, con evidenti vantaggi per i dipendenti, le aziende e l’ambiente. La formazione e l’organizzazione stessa degli equipaggi di car pooling potrebbero essere gestite attraverso un software specifico: un sistema esperto che raggruppa le persone di uno stesso veicolo in base alla compatibilità di percorsi e orari.

Il Progetto ACCESS ha dimostrato, attraverso il test condotto, la fattibilità di un sistema di car pooling per il contesto valsassinese. E’ intenzione della Comunità Montana proseguire questa azione nei prossimi mesi, non solo concretizzando le soluzioni studiate, ma anche estendendo il campo d’azione del facilitarore della mobilità, grazie all’azione concreta delle aziende interessate e degli enti locali. Infatti, è bene ricordare che l’attivazione di questi processi di miglioramento per opera del facilitatore della mobilità, pur essendo stata sperimentata solo nel contesto degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti delle attività produttive, potrebbe essere estesa anche ad altre esigenze di mobilità proprie della valle: anziani, accesso ai poli sanitari, turistici, sportivi, ricreativi, culturali ed amministrativi.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, l’assessore ai Trasporti della Provincia di Lecco, sulla base delle informazioni raccolte da ACCESS ha avviato un approfondimento sulla localizzazione delle fermate dei bus, per facilitarne l’uso da parte dei lavoratori.Manu Mich. – clickmobility.it

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