"Ancora una dimostrazione di compattezza della categoria dei lavoratori della mobilità, che ha deciso di essere una e non diverse come le parti datoriali vogliono continuare ad essere per pure esigenze di conservazione"
La protesta degli addetti al trasporto locale, ferroviario e servizi, proclamato dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa trasporti, Faisa e Fast – a sostegno della vertenza per la sottoscrizione del nuovo contratto della Mobilità ha messo a segno un'adesione elevata, spiegano i sindacati. "Metropolitane chiuse, autobus in rimessa da nord a sud, treni fermi in tutta Italia, adesione quasi unanime dei lavoratori con percentuali tra l'85 e il 97%. E' questa la situazione determinata dallo sciopero proclamato da tutti i sindacati per il rinnovo del contratto della mobilità e il rilancio del settore". E' quanto sottolinea il segretario generale della Fit-Cisl Giovanni Luciano. "La mobilitazione dei lavoratori – prosegue Luciano – e' uniforme in tutto il Paese: a Roma ferme le linee della metropolitana, livelli di adesione tra l'85 e il 90%. Pressoché identica la situazione a Milano; a Torino bloccata la metropolitana e il 90% degli autobus, stessa situazione a Genova con adesioni del 97%; percentuali omologhe si registrano a Venezia e a Bologna con oltre il 90%, a Napoli ferme circumvesuviana, metropolitane e funicolari, nonche' l'85% degli autobus, trasporto pubblico bloccato anche a Bari, Cagliari e Palermo con percentuali oscillanti tra il 75 e l'85%". "Sono 843 giorni – ribadisce con forza Luciano – che oltre 220.000 addetti del settore mobilità attendono il sospirato rinnovo del contratto di lavoro per ferrovie, trasporto pubblico locale e appalti ferroviari". “Il trasporto pubblico locale ha registrato un nuovo blocco e i cittadini hanno subito nuovi pesanti disagi perché in primo luogo, Asstra e Anav impediscono da oltre 3 anni il rinnovo del contratto nazionale”. E’ quanto spiega il segretario nazionale della Filt Cgil, Alessandro Rocchi, in merito allo sciopero indetto nel trasporto pubblico locale e ferroviario. Secondo Rocchi “appare davvero singolare che, con questa responsabilità, il presidente di Asstra si nasconda dietro la presunta abnormità delle modalità di svolgimento di uno sciopero sacrosanto e valutato rispettoso della legge, dalla Commissione di Garanzia che ne ha competenza istituzionale”. “La grande preoccupazione di sindacato e lavoratori – sottolinea il dirigente sindacale della Filt – sulle prospettive del settore, al quale sono state tagliate ingenti risorse destinate al servizio, è testimoniata dall’adesione allo sciopero e se Governo ed Enti Locali non intervengono rapidamente, la stessa vertenza contrattuale è destinata ad inasprirsi ulteriormente a partire da settembre”. Secondo Rocchi inoltre “il Gruppo Fs sottostima come al solito i dati di adesione allo sciopero. Malgrado il completo rispetto del programma dei treni locali e di media e lunga percorrenza da garantire, che esonera di fatto dallo sciopero la metà dei dipendenti Fs addetti al servizio, i dati in nostro possesso – riferisce infine il segretario nazionale della Filt Cgil – registrano a partire fino ad ora un’adesione media oltre il 73% che sale all’85% nelle manutenzioni”. "Ancora una dimostrazione di compattezza della categoria dei lavoratori della mobilità, che ha deciso di essere una e non diverse come le parti datoriali vogliono continuare ad essere per pure esigenze di conservazione – ha sottolineato il segretario generale Uiltrasporti, Luigi Simeone – Non vogliamo partecipare allo stucchevole balzello delle cifre di adesione allo sciopero, sappiamo che purtroppo le città si sono fermate, in molti non hanno trovato i treni, ed FS farebbe bene a preoccuparsi di quanti sono stati costretti a passare la notte all’interno delle Stazioni, piuttosto che diramare incredibili certezze di servizi che i cittadini non hanno trovato". "Dopo l’ennesimo sciopero ci aspetta un autunno difficile per la tenuta economica delle aziende del trasporto pubblico locale, per gli assetti del Gruppo FS, per il mercato e la concorrenza che è sempre più una realtà nei diversi sistemi di produzione – prosegue Simeone – Pensare che tutto ciò si possa gestire senza regole comuni, segnerà la sconfitta di tutti, ma se di questo se ne deve far carico solo il sindacato quale unico soggetto interessato al CCNL, allora vorrà dire che in molti dovranno riconsiderare ruoli e funzioni a fronte della immancabile implosione di un intero sistema".