Sit in del Pd davanti a palazzo Ferro Fini

Venezia. Consiglio regionale: ieri seduta straordinaria su tpl e ritardo nei pagamenti

Venezia. Consiglio regionale: ieri seduta straordinaria su tpl e ritardo nei pagamenti

L'aula ha respinto il documento presentato dalla minoranza che, fra le altre, chiedeva di reperire nell'assestamento del bilancio 2011 altri 30 milioni di euro da destinare al trasporto pubblico locale, di riorganizzare la gestione del trasporto e introdurre il biglietto unico 

Ritardi nei pagamenti ai fornitori, mancati risarcimenti agli alluvionati, tagli al trasporto pubblico locale: sono stati i temi al centro del Consiglio regionale straordinario convocato su richiesta di tutti i partiti all'opposizione Pd, Idv, Udc, FSV, Unione Nordest e gruppo Bortolussi.    Il documento presentato dalla minoranza chiedeva di ridurre a 90 giorni i tempi dei pagamenti, di reperire nell'assestamento del bilancio 2011 altri 30 milioni di euro da destinare al trasporto pubblico locale, di riorganizzare la gestione del trasporto e introdurre il biglietto unico e di riallineare al valore dei danni subiti i risarcimenti sinora erogati agli alluvionati del novembre scorso.    Ma alla prova del voto l'aula ha respinto tali richieste con i voti di Pdl e Lega (25) e l'astensione dei due consiglieri del gruppo misto. Hanno votato a favore solo i 19 proponenti.    "Quello che accade in Veneto – ha dichiarato la capogruppo del PD, Laura Puppato, illustrando le richieste e le proposte dei gruppi di opposizione – è molto peggio di quello che avviene in molte regioni del sud e non può essere tutto imputato al patto di stabilità. Oggi – ha ribadito – rispetto ai tempi di pagamento previsti, i termini slittano di 6, 9 e anche 12 mesi, scaricando sui cittadini le difficoltà di questa situazione".    In merito ai tagli al trasporto pubblico locale, la capogruppo ha ribadito il "no" del Pd all'impoverimento di un servizio così importante, all'aumento delle tariffe, alla diminuzione delle corse, e ha quindi sollecitato la Giunta a stanziare prima dell'autunno i 30 milioni necessari per far fronte alle esigenze del settore.     "La Lega di Verona, attraverso Stefano Zaninelli, ex amministratore delle Ferrovie dello Stato e ora presidente di Apt, e il sindaco di Verona Flavio Tosi, accusa la Regione, dove la Lega governa, di aver tagliato i fondi per il trasporto pubblico e impugna le delibere regionali davanti al Tar. Ma dov'è la serietà di una forza di governo? Dov'è la serietà della politica nel gestire la cosa pubblica?".    I problemi per Andrea Causin del gruppo misto non sono solo quelli del trasporto pubblico, dei risarcimenti degli alluvionati e dei ritardati pagamenti ai fornitori, come sollevato dagli altri gruppi di opposizione, ma servono una ricognizione complessiva dello stato dei pagamenti effettuati dalla Regione e un piano di pagamento entro il 2012 di tutti gli impegni assunti, anche a costo di modificare il patto di stabilità.    "In un momento di difficoltà finanziaria come l'attuale – ha osservato Stefano Valdegamberi, capogruppo Udc – la Giunta regionale deve saper selezionare le priorità di spesa". Per Valdegamberi l'incapacità della Regione di tener fede ai tempi di pagamento sta diventando ulteriore fattore di crisi per le imprese, già vittime della stretta creditizia. "Il fondo di 30 milioni costituito presso Veneto Sviluppo per il credito alle imprese – ha suggerito Valdegamberi – andrebbe trasformato in fondo di garanzia in grado di anticipare alle imprese il pagamento degli impegni di spesa assunti dalla Regione".    Bruno Pigozzo, esponente del Pd e vicepresidente della commissione Urbanistica, si è soffermato sul problema dei mancati investimenti sul trasporto pubblico. "I diminuiti trasferimenti statali e regionali, l'aumento del costo del carburante e delle assicurazioni – ha spiegato Pigozzo – stanno facendo lievitare il costo dei biglietti, mentre si prospettano ulteriori tagli dei trasferimenti nazionali. Il risultato sarà un taglio delle linee e delle corse. Chiediamo quindi che la Regione se ne faccia carico e provveda a stanziare i milioni promessi con l'assestamento di bilancio, a riorganizzare le aziende di gestione e i bacini di utenza e a impostare una politica tariffaria unitaria".    La soppressione di treni decisa senza alcun preavviso da Trenitalia, in particolare nel Polesine, è stata al centro dell'intervento di Graziano Azzalin (Pd) che ha denunciato la violazione del contratto di servizio, la mancata informazione all'utenza e l'inadempienza della Giunta nei confronti delle esigenze dei pendolari. Anche Azzalin ha fatto appello a "un'assunzione di responsabilità" della maggioranza che, in una stagione di ristrettezze e di tagli, è chiamata ad individuare le vere priorità.    Piero Ruzzante del Pd ha voluto sottolineare che le opposizioni consiliari hanno chiesto questo dibattito straordinario sulla base delle istanze dei cittadini e di categorie che partono da problemi reali e concreti. "Aver lasciato che la situazione giungesse alla paralisi pressoché totale dei pagamenti regionali – ha aggiunto – è da irresponsabili. Del resto, ai ritardi la Giunta veneta è abituata: basta pensare ai tempi con cui presenta e approva bilancio e assestamento. I più lunghi di tutte le altre Regioni".  "Anche in tema di sistema di trasporto pubblico locale, soprattutto per quanto riguarda il sistema ferroviario metropolitano – ha detto ancora l'esponente del Pd – la Regione Veneto ha perso ogni credibilità agli occhi dei cittadini che hanno capito che manca ogni progettualità degna di questo nome".    Diego Bottacin (gruppo misto) ha stigmatizzato il "cattivo esempio" che dà la Regione in materia di pagamenti, contribuendo così ad alimentare "un processo di degrado della coscienza pubblica e del senso civico". Bottacin ha chiesto che il prossimo bilancio della Regione Veneto sia redatto nel rispetto del piano di stabilità anche per la parte in competenza, e non solo per le spese di cassa, e che i termini di pagamento per la Regione siano categoricamente fissati in 60 giorni, oltre i quali scattano gli interessi di mora.    Quanto al trasporto pubblico locale Bottacin ha rimarcato che "se non si mette mano al sistema della spesa storica, ogni euro in più è buttato via". Per l'esponente di Verso Nord è prioritario riorganizzare le attuali 40 aziende di trasporto, pagate per i chilometri di servizio erogati.  "In un sistema sano Regione, aziende e sindacati sono negozialmente contrapposti, invece nel nostro caso aziende, sindacati e assessori si uniscono in una rivendicazione unitaria di maggiori risorse, a spese del solito Pantalone".    Per Raffaele Grazia, consigliere dell'Udc, il Consiglio veneto è riunito non solo perché i tre temi sollevati sono reali e necessitano di scelte improrogabili, ma anche perché ci sono storture istituzionali e politiche sulle quali è necessario riflettere. "Fino al 2011 – ha precisato – l'approvazione del bilancio regionale era una continua rincorsa a rialzo, nella quale tutti, maggioranza e opposizione, facevano a gara a chi chiedeva di più in termine di finanziamenti di leggi e leggine. Quest'anno ci siano accorti che la sagra è finita e la responsabilità oggettiva è di tutti, nessuno escluso, in questo Consiglio". "Però – ha aggiunto – c'è una responsabilità chiara e definita di chi governa questo Paese. La maschera dell'imbonitore è caduta e adesso dobbiamo fare i conti con manovre di soli tagli "lineari". "Alla Giunta – ha concluso Grazia – chiedo di dire ai cittadini la verità, per affrontare insieme un nuovo modo di gestire la cosa pubblica regionale".

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