"Sono 842 giorni che si attende il rinnovo del CCNL per i lavoratori delle ferrovie e del tpl. In 112 giorni dallo sciopero del 1° aprile nulla si è modificato negli atteggiamenti e nei comportamenti dei datori di lavoro. Il Governo non ha ritenuto di rispondere alle richieste d'incontro avanzate dai sindacati"
"Ancora uno sciopero dove a pagare sono i lavoratori ed i cittadini nella totale "irresponsabilità" delle Associazioni datoriali e nella sostanziale indifferenza delle istituzioni, Governo e Regioni". A ribadirlo é il segretario generale della Fit Cisl Giovanni Luciano. "Sono 842 giorni che si attende il rinnovo del contratto di lavoro per i lavoratori delle ferrovie, del trasporto pubblico locale e degli appalti ferroviari (1.1.2009). In 112 giorni dallo scorso sciopero del 1° aprile 2011 nulla si è modificato negli atteggiamenti e nei comportamenti dei datori di lavoro. Da allora il Governo non ha ritenuto di rispondere alle richieste d'incontro avanzate dai segretari generali confederali". Sono questi in sostanza i motivi per cui la Fit Cisl avanza richieste precise: – la riduzione dei costi del sottobosco della politica locale tramite la riduzione delle attuali 1200 aziende del Trasporto Locale; – l'istituzione di un Ente Nazionale Bilaterale per gestire la ristrutturazione di un settore che deve smettere di essere gestito con logiche assistenzialistiche foriere di costi non più sopportabili per la collettività; – la certezza del trasferimento al trasporto pubblico dei fondi provenienti dal relativo prelievo da accisa sul gasolio da autotrazione, cosa che oggi non avviene in tutte le regioni. "Ci aspettiamo un'azione di sostegno e di azione della politica, Governo e Istituzioni Locali su questi temi che sostituisca l'attuale colpevole inerzia. La Fit Cisl chiede il rinnovo contrattuale degli oltre addetti del settore della mobilità. A valle di questo sciopero – conclude il Segretario Generale della Fit Cisl – metteremo in campo azioni rumorose tramite i clacson degli autobus e i fischi dei treni per ricordare a tutti questa problematica che non è giusto che venga fatta pagare ai lavoratori ed ai cittadini ai quali chiediamo scusa e comprensione".