Si chiude la lunga diatriba che ha visto contrapposte per anni la Provincia di Milano e il Comune di Monza per il contributo da pagari per una serie di servizi di tpl che, a detta del Comune, la Provincia avrebbe reso solo parzialmente nonostante le cifre previste dal contratto
Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar di Milano. La Provincia di Milano è stata condannata a risarcire il Comune di Monza di quasi 7 milioni di euro a causa di una serie di servizi (chilometri aggiuntivi, manutenzione mezzi e introduzione tariffa integrata) che secondo l’amministrazione monzese, Milano avrebbe reso parzialmente nonostante il pagamento delle somme previste dal contratto (3 milioni l’anno dal 2007). Si chiude così la lunga diatriba che ha visto impegnate per quattro anni le due amministrazioni. Nel 2009 il Tar diede ragione a Milano, ma in secondo grado il Consiglio di Stato ha cambiato le sorti. Grande stupore in Provincia, come commenta l’assessore ai Trasporti Giovanni De Nicola "Stiamo studiando le carte del procedimento per capire se c’è margine per impugnarla o per chiederne almeno la sospensione". Sull'altro fronte Monza si è già mossa ed ha inviato una lettera con richiesta di saldare il conto entro 30 giorni promettendo, in caso di ritardi o complicazioni di essere pronta a mandare regolare lettera di ingiunzione. "E’ una vicenda legale che si è trascinata per anni e che poteva costarci parecchio – ha spiegato l’assessore agli Affari generali, Cesare Boneschi -. In primo grado il tribunale ci aveva dato torto su tutta la linea dicendo che i soldi che avevamo pagato erano dovuti, ma per fortuna abbiamo creduto nei nostri conti e siamo andati avanti". La vicenda ha radici storiche nel 2001 quando fu presa la decisione che le linee di trasporto urbano dovevano essere gestite a livello provinciale. L'allora giunta di centro destra di Roberto Colombo adottò nel 2002 una delibera con la quale stabilì che in cambio di una serie di servizi aggiuntivi (chilometri, manutenzione mezzi e introduzione tariffa integrata) il Comune avrebbe pagato alla Provincia di Milano un corrispettivo: tre milioni di euro l’anno. La giunta Faglia, in carica dal 2002 al 2008, modificò la delibera introducendo, al posto del corrispettivo, un contributo con obbligo di versamento a prescindere dal servizio ottenuto. Da calcoli effettuati, sottolineano in Comune, l'amministrazione di Monza avrebbe dovuto versare poco più di 800 mila euro invece dei tre milioni. Il confronto con la Provincia e le ragioni avanzate dal Comune non produssero alcun risultato e la situazione sfociò nell'invio di ingiunzioni di pagamento e passaggio nelle aule giudiziarie di primo e secondo grado. Ora la sentenza del Consiglio di Stato è esecutiva.