La risposta dei sindacati dell'RSU al sindaco Renzi

Firenze. Ataf, riaperte le procedure si va verso nuovo sciopero

Firenze. Ataf, riaperte le procedure si va verso nuovo sciopero

Una serie di scioperi prevista già a partire dai primi del prossimo mese. Ipotizzata grande manifestazione il 29 ottobre Per il presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi le motivazioni dello sciopero sono incomprensibili e vanno contro i passeggeri

I dipendenti di Ataf respingono la proposta del sindaco Renzi di rivedere i conti, attraverso una revisione delle normative e un taglio agli stipendi.  Finita l'ultima delle tre assemblee, in cui sono stati coinvolti tutti i settori lavorativi, i dipendenti dell'Ataf hanno valutato con molta attenzione le rinnovate e più volte replicate richieste di tagli alle normative e agli stipendi, proposte stavolta direttamente dal sindaco del comune di Firenze alla R.S.U. Ataf   "Dopo un'attenta disamina del lungo elenco dei meri tagli, il dibattito si è focalizzato sull'assenza di un piano industriale, di un progetto, di un sogno che ogni amministrazione dovrebbe avere per indicare quale tipo di servizio di trasporto pubblico intenda offrire alla cittadinanza – hanno scritto i lavoratori in una lunga lettera inviata al sindaco, Matteo Renzi -.  L'inattesa mancanza di progettualità su un argomento così importante per la vita fiorentina e per i lavoratori, ha reso chiara la vera capacità di un sindaco che non riesce a concretizzare ciò che platealmente contesta ai suoi predecessori e che cerca di coprire umiliando i lavoratori a mezzo stampa per giustificare le sue richieste al fine di affrontare il problema del deficit aziendale.  La crisi aziendale che Ataf sta vivendo, trova le sue radici nella cattiva gestione proseguita per anni, di un bene pubblico comune e che ha visto il susseguirsi di dirigenti più inclini alle simpatie e alle bizzarrie della politica piuttosto che alle necessità gestionali dell'azienda".   "Con i metodi, gli atteggiamenti e le provocazioni che in questi giorni sindaco e presidente Ataf stanno mettendo in atto e senza la presentazione di un piano industriale pluriennale chiaro e preciso con la garanzia e la tutela dei livelli occupazionali, non sarà possibile tentare un confronto, su tutte quelle problematiche mirate ad un miglioramento del servizio, alla razionalizzazione dei costi ed efficientamento dell'azienda, al miglioramento della qualità della vita dei cittadini e dei lavoratori del settore. L'assemblea  approva la riapertura delle procedure di raffreddamento dando mandato alla RSU di un ulteriore pacchetto di ore di sciopero".   Al termine della lunga assemblea serale i lavoratori hanno approvato un documento unitario per dire no alla privatizzazione dell'azienda e «respingere al mittente» le richieste avanzate in una lettera ai dipendenti Ataf dal sindaco Renzi.   La serie di scioperi sarebbe prevista già a partire dai primi del prossimo mese, ipotizzando una grande manifestazione il 29 ottobre davanti alla stazione Lepolda.   Per il presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi le motivazioni dello sciopero sono incomprensibili e vanno contro i passeggeri.   "E’ stato recapitata la lettera di riapertura delle procedure che preludono all'ennesimo sciopero indetto dalla Rsu. Leggo che si rischia di lasciare a piedi i cittadini per cose accadute un anno e mezzo fa, siamo allo sciopero retroattivo: tra le motivazioni per cui si sciopera c'è infatti l'abbattimento della pensilina della Stazione di Santa Maria Novella, demolita nell'agosto 2010, oltre 1 anno fa. Si sciopera adesso, a poche settimane dall'inaugurazione della nuova sala per gli autisti che aprirà il 14 dicembre prossimo nei locali delle ex poste di via Alamanni".   "L'altro elemento sul quale poggia l'avvio delle procedure di raffreddamento è la contrarietà alla privatizzazione: se non sbaglio sono stati proprio i lavoratori, nell'assemblea di mercoledì sera, a rispedire al mittente la proposta avanzata per evitare la privatizzazione. Non hanno voluto cogliere l'occasione per mantenere Ataf pubblica, ma adesso scioperano contro l'ipotesi dei privati”, prosegue il presidente di Ataf.   "Infine, la questione della esternalizzazione della mensa: mi spieghino per quale motivo nelle cucine della mensa aziendale vogliono che gli spaghetti siano cotti da una persona che è stata assunta per fare l’autista, invece che da un cuoco di professione” conclude Bonaccorsi.      

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