L’etanolo prodotto a partire dall’uva di scarto permette di ridurre le emissioni di anidride carbonica del 70%. Lo stesso tipo di sperimentazione è già in atto anche a Saint Quentin (Haute-Picardie): da maggio un autobus circola a bioetanolo prodotto da un’industria locale che utilizza gli scarti della lavorazione della barbabietola
A Reims, città natale dello champagne, si sperimenta per tre mesi l'utilizzo di un bus pubblico (l’OmnibusCity 100) alimentato con l'etanolo ottenuto dagli scarti dell’uva usata per il vino. «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma» diceva il chimico Lavoisier. La massima viene applicata alla lettera dalla società Veolia-Transdev e dal produttore Scania cimentatisi nello sviluppo della tecnologia che poggia sulla produzione di bioetanolo dalla vinaccia. Sfruttando le risorse naturali della regione, non solo si fornisce un'alternativa al petrolio ma si sostiene anche l'economia locale. A gestire la produzione di bioetalonolo è la cooperativa Raisinor di Reims. L’etanolo prodotto a partire dall’uva di scarto permette di ridurre le emissioni di anidride carbonica del 70%. Lo stesso tipo di sperimentazione è già in atto anche a Saint Quentin (Haute-Picardie): da maggio un autobus circola a bioetanolo prodotto da un’industria locale che utilizza gli scarti della lavorazione della barbabietola. L'Unione europea, lo ricordiamo, impone l’obiettivo di ricorrere per il 10% alle energie rinnovabili nel campo dei trasporti entro il 2020 e anche sperimentazioni come questa sono indispensabili per raggiungere il risultato.